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2 Dic [20:37]

Bottas racconta la depressione:
"Nel 2014 non mi importava di nulla"

Massimo Costa

A cuore aperto. Valtteri Bottas non è mai stato un ragazzo, un pilota, voglioso di raccontare se stesso. Le sue abitudini, le sue debolezze, i suoi sogni. Ma oggi il 32enne finlandese ha sorpreso tutti quando in un podcast ha svelato di aver vissuto un periodo bruttissimo nel 2014. Si trattava della sua seconda stagione in F1, con il team Williams, che poi concluderà in un brillantissimo quarto posto finale, condito da ben sei podi, dietro a Lewis Hamilton, Nico Rosberg e Daniel Ricciardo. Una annata che lo propose all'attenzione del mondo.

Ma in realtà, Bottas in quel 2014 (foto sotto) ha attraversato parecchie difficoltà fisiche e mentali dovute ai suoi durissimi tentativi di dimagrire il più possibile. Ed era arrivato al punto di non preoccuparsi della morte. Significativo questo suo racconto certamente scioccante: “Dovevo prendere un aereo e la mia ex moglie Emilia mi ha augurato che il volo andasse bene. Io le ho risposto dicendo che non mi importava se l’aereo si fosse schiantato, in tal caso sarei semplicemente morto. Questo è il tipo di pensieri che ho iniziato ad avere, come se niente avesse avuto più importanza. Avevo iniziato a soffrire di un grave stato di affaticamento, puramente per la mia testardaggine. Dovevo ridurre il mio peso al minimo e ho perso completamente il controllo”.



Bottas racconta: “Dovevo controllarmi ogni mattino e sera, il peso diminuiva sempre più. Ero fissato e ossessionato, delle volte completavo un esercizio di corsa due volte, una con il mio allenatore, l’altro da solo senza farmi vedere. Pensavo che mi avrebbe fatto bene, ma alla lunga ovviamente non è stato così. Mi stancavo molto facilmente e non riuscivo a dormire, ogni notte mi svegliavo alle 4 del mattino e non riuscivo a riaddormentarmi. Questo ha influito sul mio benessere mentale perché quando hai tolto ogni briciolo della tua forma fisica, anche il tuo lato mentale si svuota”.
 
"Emilia mi ha detto che avrei dovuto cercare un aiuto, perché non ero più me stesso. Ero diventato una specie di fantasma. Poi, c'è stato l'incidente di Bianchi a fine 2014, e fu un colpo duro, mi ci sono voluti due anni per recuperare, ho sofferto di aritmia e alcune volte ho pensato che fosse la fine. Ho cominciato a sentirmi svuotato, tutta la mia vita era la F1 e non mi piaceva più, per niente. Ho pensato di smettere. Qualcosa doveva cambiare, ho preso troppo sul serio molti aspetti della F1 ed ho deciso di farmi aiutare. E' servito perché ho cominciato a prendere tutto con più leggerezza e pian piano ho ritrovato la mia forma”.

Bottas nel 2015 e 2016 ha proseguito la sua carriera con la Williams continuando comunque, nonostante i grandi problemi che ha svelato, ad essere protagonista. Nel 2015 ha concluso il campionato in quinta posizione, con due podi conquistati e nel 2016 ha chiuso ottavo con un podio. Poi, la svolta con la chiamata della Mercedes per rimpiazzare il neo campione del mondo Rosberg, ritiratosi nel dicembre 2016.