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10 Ago [17:29]

Caldo e usura gomme a Silverstone:
ecco la criptonite della Mercedes W11

Jacopo Rubino - XPB Images

Nel secondo round a Silverstone, la Mercedes in versione 2020 si è scoperta battibile. Un pacchetto che sembrava quasi perfetto ha mostrato qualche debolezza, soffrendo il caldo e mettendo troppo alla frusta le coperture. La Red Bull ne ha fatto tesoro per festeggiare la vittoria con Max Verstappen, scongiurando uno scenario che per la Formula 1 sarebbe stato in parte apocalittico, in parte leggendario: quello di vedere i campioni del mondo, mai sazi, aggiudicarsi tutti i Gran Premi in calendario. Lo scorso anno la squadra di Brackley conquistò le prime otto tappe, questa volta la striscia si è fermata a 4. Il ruolo di favorita rimane saldo, ma la marcia verso l'ennesimo iride forse sarà inframezzata da giornate di gloria per i rivali. Per la Red Bull, almeno.

"Sapevamo che in certe condizioni non siamo competitivi come vorremmo. È una combinazione di temperature più alte, macchina con tanto carico aerodinamico, mescole più morbide e pressioni più elevate delle gomme", ha spiegato il team principal Toto Wolff. "Non avevamo la vettura più veloce e sui nostri pneumatici si è formato il blistering prima che agli avversari". Bisogna ricordare che per la "gara 2" a Silverstone la Pirelli ha portato specifiche di uno step più morbido, e dopo i cedimenti della domenica precedente sono stati innalzati i valori di gonfiaggio.

Lewis Hamilton si è dovuto accontentare del secondo posto, Valtteri Bottas del terzo, pur partendo dalla pole-position. Il finlandese ha perso altri punti dal compagno, sempre che l'obiettivo rimanga contendergli il titolo, e ora è terzo anche in classifica generale, superato dallo stesso Verstappen. Bottas paga la rottura del pneumatico nel GP di Gran Bretagna, che lo ha tagliato fuori dalla zona punti, ma anche l'olandese ha rimediato uno 0, tradito in Austria dalla power unit Honda.

Per Valtteri la Mercedes ieri è stata un po' "dormiente", nel contenere la minaccia Red Bull: "La mia strategia è stata lontana da quella ideale. Potevamo andare più lunghi nel secondo stint, come fatto da Lewis, per spingere di più nel finale con gomme più fresche", ha notato il finnico. "Ho cercato di resistere a Max, ma nell'ultima fase quando ho iniziato a forzare le gomme sono crollate". Hamilton, comunque, non ha faticato certo di meno: "Il primo stint è stato complicato, nel secondo ho gestito i pneumatici come non potete credere. Ho fatto tutto ciò che potevo per conservarli, ma con il blistering non è cambiato nulla".

Adesso si va a Barcellona, la pista dei test invernali dove la W11 aveva stupito grazie anche al DAS, dispositivo studiato per sfruttare al massimo le Pirelli. Quello spagnolo è però un altro tracciato potenzialmente ostico per la gestione delle coperture, tra curvoni in appoggio e i 30 gradi indicati dalle previsioni meteo. Forse ancora più di prima, dato che si correrà in piena estate. Wolff ne è consapevole ("sarà impegnativa", ha detto), ma la filosofia resta quella di chi vuole sempre imporsi: "Abbiamo qualche giorno per capire la causa dei nostri problemi, trovare una soluzione e valutarla nelle libere del venerdì, sperando in una gara migliore. È quando siamo sconfitti che impariamo di più". Il passato insegna che non sono parole di circostanza.