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12 Nov 2020 [15:24]

C'è curva 8, ma non solo:
cosa attende la F1 a Istanbul

Jacopo Rubino - XPB Images

L'Istanbul Park è uno dei cosiddetti "tilkodromi", termine che si usa per indicare i circuiti disegnati da Hermann Tilke, ma in maniera spesso dispregiativa. In verità questa è fra le migliori creazioni in assoluto dell'architetto tedesco, dove la Formula 1 ritorna nel weekend a distanza di 9 anni, nelle eccezionali circostanze dettate dalla pandemia COVID-19. La sede del Gran Premio di Turchia è un mix di tratti veloci e altri più guidati, con un paio di punti di sorpasso e cambi di elevazione abbastanza scenografici. "Molto più marcati di quanto non appaia in televisione", ha sottolineato alla vigilia Sebastian Vettel, qui vincitore con la Red Bull nel 2011.

La curva simbolo, rimasta nella memoria, è la numero 8: una "infinita" piega a sinistra con ben quattro punti di corda differenti. Con le vecchie monoposto, specialmente in qualifica, affrontarla in pieno era una vera sfida di pilotaggio. Forse sarà un po' più facile con le attuali vetture turbo-ibride, "mostri" di aerodinamica e dotate di gomme più larghe. "Ne parlano tutti, ma con le prestazioni di oggi sarà meno impressionante, da dentro l'abitacolo. Ci sono molte altre curve in cui il pilota può fare la differenza", sostiene ad esempio Kimi Raikkonen, che alla guida della McLaren conquistò l'edizione inaugurale datata 2005.

Resterà in ogni caso molto impegnativa a livello fisico, a detta di Sergio Perez: "È una curva killer, se i muscoli del collo sono un po' freddi", ha affermato il messicano in conferenza stampa. Oggi in Racing Point, Perez è tra colore che hanno già avuto modo di correre qui in F1: nel 2011, e in precedenza anche in GP2. Nel club ci sono pure Lewis Hamilton, trionfatore nel 2010, e lo stesso Vettel, secondo cui la pista "piacerà subito parecchio anche a chi non ci ha mai girato". Fra di loro Daniil Kvyat, che non ha potuto nemmeno prepararsi al simulatore, a causa delle restrizioni legate al Coronavirus. "Partirò davvero da zero", ha raccontato il russo dell'AlphaTauri, per il quale le prove libere saranno più fondamentali che mai.

Per tutti c'è un'incognita comune, l'aderenza: le temperature saranno discrete (attorno ai 15/16 gradi), il meteo solo un po' nuvoloso, ma il tracciato è stato completamente riasfaltato e da tempo non ospita competizioni di rilievo. In più la F1 non avrà categorie di supporto durante il fine settimana. Il grip, insomma, potrebbe essere molto basso e la Pirelli ha portato le mescole più dure della propria gamma, visti gli alti carichi a cui saranno sottoposti i pneumatici. In particolare, ovviamente, nella solita curva 8.
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