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19 Giu [21:06]

Chi è Zanardi, una carriera d'oro
in USA, ma tante delusioni in F1

Massimo Costa

Chi oggi ha 18 anni, non ha mai visto correre con le monoposto Alex Zanardi. Lo conosce per il suo impegno sociale, per la sua caparbietà, per le sue trasmissioni RAI, per quello che è riuscito a vincere con la handbike. Ma forse non sa neanche che ha gareggiato nel Mondiale F1 ed ha raggiunto l'apice della sua carriera nella serie CART, oggi Indycar.  E allora è ai giovani che vogliamo rivolgerci per raccontare una volta di più Zanardi, mentre sta nuovamente combattendo per la vita.

Ottenuti ottimi risultati nel karting, Alex nel 1988 ha debuttato nella Formula 3 italiana risultando vice campione nel 1990. L'anno seguente è salito in F.3000 (paragonabile all'attuale Formula 2) e subito si è messo in luce conquistando il secondo posto finale alle spalle del campione Christian Fittipaldi. In quella stessa stagione, ha anche debuttato in F1 con la Jordan (nella foto sotto) prendendo il posto di Roberto Moreno negli ultimi tre Gran Premi. Per lui, due noni posti. Non male proprio.



Il 1992 doveva essere il suo anno, invece il salto definitivo in F1 si è rivelato molto complicato. Fallita la possibilità di rimanere in Jordan, svanita la chance della Tyrrell, Zanardi ha colto l'occasione di svolgere test per la Benetton e quando Fittipaldi si è infortunato, lasciando libero il volante della Minardi per qualche gara, è stato lui a sostituirlo, nella foto sotto. Ma la mancanza di allenamento non lo ha aiutato e su tre Gran Premi , in due ha fallito la qualifica (Silverstone e Budapest), riuscendovi in Germania. Tornato Fittipaldi, Zanardi ha ripreso il ruolo di collaudatore della Benetton.



Finalmente, nel 1993 Zanardi ha trovato un sedile nel team Lotus. Stagione non facile per via di una monoposto non sempre competitiva, finchè al GP del Belgio, durante le prove, per un problema tecnico il pilota emiliano ha sbattuto con violenza all'Eau Rouge. Un brutto incidente che lo ha messo a riposo per un certo periodo, ma quando era pronto per tornare, la Lotus non gli ha riceduto il sedile che nel frattempo aveva affidato a Pedro Lamy, forte di sponsor che garantivano il futuro del team.

Rimasto comunque nel team Lotus per via di un contratto triennale, Zanardi ha ricoperto il ruolo di tester. Nel corso di prove private a Silverstone, nel 1994, Lamy ha avuto un grave incidente rompendosi le gambe. Zanardi, scherzi del destino, si è così ripreso il suo sedile a partire dal quinto Gran Premio stagionale. Ma la Lotus era quel che era ed Alex (nella foto sotto) non ha conquistato neanche un punto. Tra l'altro, in Belgio e Portogallo si è dovuto fare da parte per far correre Philippe Adams, che portava sponsor. La Lotus, sempre più in difficoltà economica a fine stagione si è ritirata lasciando a piedi Zanardi che aveva un altro anno di contratto.



Nel 1995, Zanardi non ha corso, ma ha iniziato a prendere contatti con gli USA per cercare una sistemazione nel campionato CART. Le cose non potevano andare meglio perché si è guadagnato la fiducia, dopo alcuni test, del team Ganassi che lo ha ingaggiato per il 1996. Ed è cominciato un periodo eccezionale per Zanardi. Terzo nella sua prima stagione CART, nel 1997 e 1998 ha vinto il campionato totalizzando in tre anni 15 vittorie e 10 pole.

Divenuto un top driver, Zanardi, nel 1999 non ha resistito alla chiamata della F1 arrivata dal team Williams, nella foto sotto. Ma ancora una volta, il Mondiale gli ha riservato soltanto delusioni. Pochissimi risultati soddisfacenti, tanti ritiri, hanno offuscato il suo periodo d'oro in USA. E così nel 2000 si è ritrovato nuovamente senza un volante. Nel 2001 è tornato negli Stati Uniti nel campionato Champ Car (ex CART) col team di Mo Nunn, il suo ingegnere da Ganassi. Poche le soddisfazioni, fino a quel maledetto 15 settembre, a quella prima curva dell'ovale tedesco del Lausitzring.



Poi, nel 2003, il clamoroso ritorno nel campionato Turismo ETCC, poi WTCC con la BMW, serie disputata dal 2003 al 2009 per la BMW. Dopo di che, apparizioni saltuarie nel Blancpain, nel GT Italia, nel DTM.





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