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31 Mag 2018 [16:46]

Con il concept X2
la McLaren immagina ancora il futuro

Jacopo Rubino

Sognare non costa nulla, e la McLaren, in attesa di tornare davvero grande, guarda molto più in là con il concept X2: quello che delinea la Formula 1 di un orizzonte lontano, aggiornando lo studio della MP4-X proposta nel 2015. In un periodo in cui continua il dibattito sulle nuove tecnologie, con possibili passi indietro sull'ibrido per il 2021, e sul sistema Halo, a Woking hanno voluto "rispolverare i disegni originali" colorandoli con la livrea 2018: arancio papaya e finiture blu.

La X2, immagina la McLaren, potrebbe essere dotata di sistemi di ricarica ad accoppiamento induttivo, annegati nell'asfalto come in un videogioco, con batterie da trasformare in parti strutturali della scocca grazie alla loro compattezza. E addirittura, la carrozzeria potrebbe essere coperta di celle solari per garantire energia aggiuntiva da sfruttare per l'alimentazione dei sistemi di bordo, o come "boost" in pista.

Una rete di sensori potrebbe controllare elettronicamente l'aerodinamica, gestendo l'incidenza delle ali in curva e sui rettilinei per offrire più aderenza o più velocità di punta a seconda delle esigenze. Inoltre, la ricerca sui materiali potrebbe spingersi a tal punto da impiegare parti della carrozzeria a memoria di forma, per adattarsi, attraverso impulsi elettrici, alle condizioni più particolari. Il tutto a contorno di un fondo costruito per generare effetto suolo, rendendo più facile seguire le vetture davanti.



A livello di sicurezza, l'abitacolo sarebbe protetto da un cupolino in stile aeronautico, alternativa senza dubbio più gradevole ed affascinante rispetto all'Halo. Ma c'è di più: in McLaren ipotizzano l'impiego di leghe a rigidità negativa nelle zone più esposte agli urti, capaci di attenuare l'energia di impatto e persino di recuperare la propria forma originaria.

Solo fantascienza? Non è detto. Ma lo scenario più affascinante, forse, riguarda l'interfaccia fra pilota e monoposto: la X2 potrebbe essere guidata attraverso gli impulsi elettrici emessi dal cervello, assieme a sistemi di controllo visuale e strumentazioni di tipo olografico. Il pilota verrebbe sempre tenuto sotto controllo dal punto di vista fisico e della concentrazione, analizzandone l'efficacia nei vari frangenti.
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