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13 Mar [22:25]

DG Sport conferma Comte,
Nève nuovo team manager

Jacopo Rubino

DG Sport definisce i volti chiave per la stagione 2018 del WTCR, che affronterà portando in griglia la nuova Peugeot 308 TCR: Aurelien Comte è il primo pilota annunciato per la line-up, mentre Eric Nève arriva come team manager.

Comte, 29 anni, resta quindi insieme alla compagine belga dopo la vittoria nel trofeo TCR Europe disputato lo scorso novembre ad Adria, guidando la precedente 308 Racing Cup, oltre ad aver disputato nel 2017 il campionato Benelux e aver compiuto anche un'apparizione nella serie internazionale a Dubai, con la Opel Astra.

"Essendo stato coinvolto nello sviluppo, posso confermare come la 308 TCR segni un enorme passo avanti in tutte le aree: motore, telaio, aerodinamica. In attesa di avere un quadro più chiaro con i test collettivi di Barcellona, sono fiducioso. È una macchina nata bene e che darà del filo da torcere", ha commentato il francese, entusiasta all'idea di misurarsi sul palcoscenico iridato: "Non ho mai perso il WTCC in televisione, ora è fantastico potermi confrontare con gente che credevo irraggiungibile. So perfettamente che il livello sarà altissimo e dovrò conoscere la maggioranza dei circuiti, ma questo non mi spaventa".

Come detto, al muretto box l'acquisto di grido è invece Nève, già al ponte di comando della Chevrolet durante la partecipazione nel WTCC. Con il disimpegno della casa americana a fine 2012, il manager vallone ha vissuto una breve parentesi in HWA, il braccio armato Mercedes tra DTM e F3, poi è tornato nell'ambiente del Mondiale Turismo come consulente di Eurosport Events. "Lavorando con l'organizzatore e come delegato FIA sono stato coinvolto in decisioni strategiche e regolamenti, ma mi mancava la pista", ha ammesso.

"Avevo voglia di riscoprire l'adrenalina e le sensazioni che dà una gara vissuta all'interno di una squadra. Ora ho questa opportunità, spero di portare la mia esperienza", ha aggiunto, facendo pure un parallelo con l'avventura iridata in Chevrolet: "Nel 2005 eravamo gli ultimi arrivati, le nostre vetture faticavano e la nostra struttura non era impeccabile. Ma questo non ci ha impedito di arrivare conquistare tre mondiali consecutivi".