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11 Ott 2005 [17:20]

Del Balzo spiega l'apporto della Scuola Federale

La Scuola Federale Italiana diretta da Cristiano Del Balzo ha avuto un ruolo molto importante per la crescita dei piloti della Formula Azzurra. La nuova categoria voluta dalla CSAI ha vissuto un primo anno interessante nel quale sono emersi alcuni giovani che hanno dimostrato di possedere buone qualità agonistiche. Del Balzo fa il punto della situazione:

«Come prima avventura direi che il progetto giovani portato avanti dalla Federazione è stato positivo. So bene che non vi sono stati molti partecipanti, più o meno una quindicina, ma in pista abbiamo visto cose interessanti».

- Come mai non si è verificato l'assalto dei giovanissimi verso la Formula Azzurra?

«Ritengo che le cause possano essere almeno tre. Una promozione della categoria non ottimale, la partenza del campionato avvenuta tardi, a maggio, che ha portato i piloti a programmare la partecipazione ad altre serie, e una certa confusione tra Formula Gloria e Formula Azzurra».

- Parliamo della monoposto. Qual è il suo giudizio?

«La vettura era all'esordio e immancabilmente sono emersi alcuni problemi tecnici che poi sono stati risolti, permettendo di raggiungere una buona affidabilità. E' una macchina veloce, ben equilibrata, ma l'assetto è troppo rigido e auspico che venga inserito il differenziale per il prossimo anno, cosa che l'avvicinerebbe molto di più a una vera monoposto».

- La presenza della Scuola Federale com'è stata accolta dai ragazzi della Formula Azzurra?

«Come un aiuto. Quindi ci hanno ascoltato con pazienza utilizzando al meglio l'esperienza di Raffaele Giammaria che abbiamo portato su tutte le piste nel ruolo di insegnante. Lui entrava in circuito con una Formula Azzurra nel corso delle prove libere e quelle ufficiali e seguiva un po' tutti i piloti lungo il percorso osservandone traiettorie e comportamenti generali. Dopo di che si teneva un briefing nel quale Giammaria spiegava gli eventuali errori commessi dai ragazzi. E' stata una iniziativa molto gradita dai piloti perché ha permesso loro di cancellare i propri sbagli».

- Alla fine si può sbilanciare per suggerire chi l'ha colpita di più?

«Indubbiamente Davide Rigon, che però è anche il più esperto avendo già guidato vetture di F.3 e F.Renault 2.0. Devo però dire che c'è stata una buona alternanza di piloti al vertice, soprattutto ho trovato positivo il fatto che alcuni dei ragazzi che inizialmente erano nel fondo griglia hanno concluso la stagione nelle prime posizioni, segno evidente di un netto progresso».