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22 Feb 2022 [16:45]

Diffidenza verso nuovi team:
in F1 si preferisce lo status quo

Jacopo Rubino

Le dieci squadre di Formula 1 vogliono restare dieci. "Sono sufficienti, averne di più fa solo disperdere gli introiti", ha commentato Toto Wolff, team principal Mercedes, ad Auto Motor und Sport. Il riferimento va alla domanda avanzata da Michael Andretti per entrare dal 2024 con la sua organizzazione, saltato l'accordo di acquisto della Sauber. A svelare la notizia, su Twitter, è stato il padre Mario: "La sua struttura, Andretti Global, ha le risorse e rispetta ogni requisito. Sta aspettando la valutazione della FIA". Piedone, al quotidiano Indianapolis Star, ha poi aggiunto: "Michael ci sta lavorando da qualche tempo, ma ha preso una strada diversa perché non ci sono scuderie sul mercato".

Per il proprio interesse, gli attuali team guardano con diffidenza a nuove entrate. Molti appassionati invece vorrebbero più auto in pista, rispetto alle 20 su cui il campionato si è attestato dopo la chiusura della Manor a fine 2016. Prima della pandemia erano emersi i progetti Panthera e Monaco Increase Management, che la Federazione non ha però preso seriamente in considerazione. E il team Andretti, nonostante fondamenta solide, una guida autorevole e una presenza massiccia nelle corse (IndyCar, Formula E, Extreme E ma non solo), per adesso pare a sua volta snobbato: "La FIA non è attualmente nella posizione di considerare o commentare espressioni di interesse o domande ricevute da potenziali nuovi team in F1", è stato il commento di un portavoce.

Il promoter Liberty Media ha sempre dato priorità alle realtà presenti oggi, per garantirne la stabilità e la crescita di valore commerciale. Decisivo, in questo, anche il budget cap introdotto dallo scorso anno. Un possibile undicesimo team, poi, sarebbe chiamato a versare una corposa tassa inserita nell'ultimo Patto della Concordia: 200 milioni di dollari a fondo perduto, poi distribuiti alla concorrenza per bilanciare le fette di ricavi più diluite. Mario Andretti, comunque, ha sottolineato come persino questo onere sia stato contemplato nel piano sottoposto alla FIA dal figlio Michael.

Ma la porta è davvero sbarrata a chiunque? Wolff ha precisato: "Se volesse arrivare un costruttore, certamente bisognerebbe parlarne. Ma per adesso non ha bussato alla porta nessun candidato credibile". Mentre Audi e Porsche, dal 2026, vogliono cimentarsi solamente da motoristi.
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