3 Set 2025 [13:15]
Domenicali a ruota libera
Imola ciao, Monza sveglia
Massimo Costa
Scordiamoci la possibilità di tornare ad avere, in Italia, due Gran Premi. La vittima sacrificale è Imola. Parola di Stefano Domenicali, presidente della Formula 1: "A malincuore vedo difficile un ritorno in calendario di Imola. In Italia c'è una situazione per cui l'ACI può investire su un solo Gran Premio e giustamente viene data la priorità a Monza".
Ma attenzione, anche il circuito lombardo è a rischio benché abbia un contratto fino al 2031: "Non è sufficiente avere sistemato i sottopassi e il tracciato", tuona Domenicali. "E' necessario creare una cornice accogliente per gli spettatori e dal giorno seguente la gara, l'organizzazione deve reagire perché c'è una marea di opere da realizzare. Diciamo che stanno andando al ritmo di un mezzofondista...".
"L'anno prossimo entrerà Madrid, si sono riproposti il Portogallo, la Turchia, la Germania con Hockenheim, abbiamo trattative a medio e lungo termine con il Ruanda e il Marocco". Quindi, aggiuingiamo noi, nessuno può dirsi sicuro di poter avere un posto nel calendario, Monza è avvertita, questo il succo del discorso.
Alla vigilia del GP d'Italia, Domenicali ha chiacchierato con la stampa italiana e sono usciti temi interessanti, come quello del calendario appunto. Ha poi sottolineato come la F1 sia in continua crescita, il pubblico aumenta sempre più, soprattutto i giovani, ragazzi e ragazze: Ecco alcune delle discussioni emerse.
"La Formula 1 si conferma in grande salute. C’è sempre più interesse da parte del pubblico e ci aspettiamo che gli incassi straordinari del film di Brad Pitt appena uscito producano un ulteriore effetto positivo. Però, non dobbiamo fermarci. L’anno prossimo dovremo spiegare i nuovi regolamenti a un pubblico sempre più variegato, fatto di giovani e persone non esperte. Dovremo essere bravi a farlo con grafiche e contenuti adeguati e con un linguaggio basico”.
Altro argomento, le nuove regole: "Sarà affascinante. Le strategie di gestione della potenza elettrica obbligheranno i piloti a cambiare stile di guida. Non mi aspetto il dominio di un team come la Mercedes nel 2014. È previsto che chi sarà indietro possa recuperare con concessioni di più ore al banco e un budget un po’ più alto da spendere. Questo regolamento ha attratto costruttori come Audi, Cadillac e Honda. La Toyota guarda interessata. E ci sono fondi che vogliono acquistare le squadre. Tuttavia, dopo Monza, ci riuniremo per capire se questo ciclo debba durare cinque anni oppure quattro. Per il futuro vogliamo motori più semplici e monoposto più leggere”.
Poi, l'annoso problema riguardante le gare Sprint: "Promotori e tifosi sono stanchi delle prove libere del venerdì. E ora è d’accordo anche la maggioranza dei piloti: diciamo diciotto su venti. Verstappen? Se gli parli in confidenza, comincia a riconoscere che il formato ha senso. Del resto, i piloti sono nati per correre. Fra qualche anno, tutti i GP chiederanno di avere il weekend con la Sprint Race al sabato”.
La griglia invertita nelle gare Sprint? “È un argomento che abbiamo in agenda. In passato ne abbiamo già parlato, ma nei prossimi mesi dovremo avere il coraggio di dare un'altra spinta alla discussione, ho sentito anche diversi piloti che l'hanno proposta. All'inizio erano tutti contrari, invece nell'ultimo incontro molti di loro hanno detto ‘perché non proviamo?"
Perché la bocciatura del team di Andretti e poi il sì a General Motors: "“Abbiamo sempre detto che per noi è fondamentale avere sul tavolo un progetto di qualità da valutare nel medio e lungo termine. Quando abbiamo ricevuto la candidatura presentata da Andretti, il nostro parere è stato negativo, non perché non andasse bene Andretti, Mario è una leggenda, un'icona di questo sport ed anche è un amico. Semplicemente non abbiamo visto dietro il progetto la sostanza che reputiamo indispensabile".
"Le cose sono cambiate quando è scesa in campo la General Motors: abbiamo visto investimenti significativi con un piano decennale e ci siamo subito espressi favorevolmente perché crediamo che in questo caso il progetto possa portare valore aggiunto al sistema. Lo stiamo già vedendo adesso, stanno investendo sul mercato americano per promuovere la loro nuova iniziativa e questo garantisce un beneficio a tutta la Formula 1".
Ci sarà spazio per un eventuale dodicesimo team? "In merito a scelte future dobbiamo essere prudenti, valuteremo solo una candidatura di grandissima rilevanza perché credo che siamo già in una dimensione senza ulteriori spazi, anche considerando semplicemente gli aspetti logistici siamo già al limite. Allo stesso tempo vedo un grande interesse da parte di fondi e investitori interessati all’acquisto delle attuali franchigie, chiamiamole così, perché il valore di un team sta crescendo in maniera esponenziale e di conseguenza l'interesse a investire in Formula 1 sta aumentando anche dal punto di vista finanziario”.