Massimo Costa - XPB ImagesPartire dalla corsia box, tra l’altro dopo un deludente 19esimo tempo in qualifica, e tagliare il traguardo in sesta posizione. E su un circuito ostico come quello di Zandvoort, dove sorpassare non è proprio la cosa più facile da fare. La clamorosa impresa è riuscita a Oliver Bearman e al team Haas-Ferrari. Tanta bravura da parte del quasi rookie inglese, un po’ di fortuna per le safety-car chiamate in pista nei momenti migliori per lui, una strategia spesso azzeccata che ha coinvolto anche Esteban Ocon, decimo alla bandiera a scacchi.
Festa grande nel team americano, che per la quarta volta nel 2025 si ritrova entrambi i propri piloti a punti. Il top lo avevano raggiunto a Shanghai, con Ocon quinto e Bearman ottavo, 14 punti in un colpo solo. Questa volta ne sono arrivati 9, comunque tanti e importanti anche perché, per l’inglese, è questo il miglior piazzamento stagionale. Ma come ha fatto il pilota del Ferrari Driver Academy ha compiere una simile impresa.
A raccontarlo è lui stesso: “Non mi aspettavo di disputare una gara del genere. Siamo stati anche molto fortunati e a volte bisogna essere nel posto giusto al momento giusto. La strategia è stata ben ponderata dagli ingegneri, la macchina si è rivelata estremamente veloce dopo la difficile qualifica e tutti i ragazzi hanno svolto un ottimo lavoro in occasione dei pit-stop. Siamo dovuti partire dai box e non è stato il massimo, ma possiamo festeggiare la zona punti anche con Esteban, che ha concluso decimo. Stiamo crescendo gara dopo gara, non è facile, dobbiamo migliorare ancora in tanti aspetti, ma siamo sulla strada giusta”.
Bearman è partito dai box con le Pirelli hard perché erano state apportate modifiche ai componenti della power unit. Per operare in tal senso, il team Haas aveva dovuto infrangere il parco chiuso. Oliver ha disputato un primo stint lunghissimo, ben 54 giri dei 72 in programma prima di cambiare gli pneumatici e passare alle medie. Questo gli ha permesso di risalire in classifica e dopo il pit-stop si è ritrovato 11esimo.
Con le gomme “fresche”, Bearman ha cominciato ad attaccare chi lo precedeva riuscendo a superare Gabriel Bortoleto, Fernando Alonso e Pierre Gasly portandosi così in ottava posizione. Il ritiro di Lando Norris gli ha regalato la settima piazza, poi divenuta sesta per la doppia penalità comminata ad Andrea Kimi Antonelli. Meglio di così non si poteva proprio fare.
Ocon invece, anche lui male in qualifica avendo realizzato il 18esimo crono, come il compagno di squadra è scattato con pneumatici hard ed è stato bravo a guadagnare subito due posizioni nel corso del primo giro. Lungo anche il suo stint iniziale, 53 tornate, poi il cambio gomme avvenuto un attimo prima dell’ingresso della safety-car per l’incidente tra Antonelli e Leclerc. Da 14esimo,
il francese è poi risalito in 11esima posizione, divenuta la decima: “Sono stato un po’ sfortunato in occasione della seconda safety-car e in quel momento ho perso almeno quattro posizioni. Sono contento per la squadra che ha portato noi piloti in zona punti, c’è stata una grande intesa con il box e anche tra me e Oliver, in una occasione gli ho dato il DRS e abbiamo spinto forte insieme”.
Il 28enne Ocon, al 171esimo GP disputato, alla fine del 2024 aveva lasciato la Alpine non senza qualche polemica, trattato malissimo da Flavio Briatore che lo aveva messo a piedi prima dell’ultima gara per far posto a Jack Doohan. Questa stagione, sta vivendo una piccola rivincita. Pur con un piccolo team quale è quello di Gene Haas, ha incassato 28 punti, che sono 8 in più del suo ex compagno Pierre Gasly, rimasto in Alpine, squadra figlia di un grande costruttore quale è la Renault, ma che da tempo non ne azzecca una.
Bearman invece, di gare in F1 ne ha svolte 18, di cui una con la Ferrari a Jeddah rimpiazzando Carlos Sainz bloccato da appendicite. E in quella occasione, improvvisata all’ultimo minuto, Oliver aveva stupito tutti chiudendo settimo. Nonostante due annate in Formula 2 altalenanti, Bearman in F1 si sta ricavando un importante spazio. Non mancano gli errori, gli alti e bassi (come in F2), ma quando tutto gira al meglio lui si fa trovare presente.
E per farvi comprendere quanto Oliver ami il motorsport, in luglio, mentre dopo il GP di Silverstone trascorreva una breve vacanza in Svezia con la famiglia della sua fidanzata, si è impegnato allo spasimo per battere il record di una piccola pista di kart che si trovava nei pressi del suo alloggio. Non riuscendovi, le ha provate tutte per due giorni montando anche gomme nuove finché alla fine ce l’ha fatta. “Era diventata una cosa seria”, ha spiegato divertito Bearman.
“Il secondo giorno con pneumatici nuovi abbassavo la pressione ad ogni run, per due ore sono andato avanti così. Stavo a 3-4 decimi dal record, non potevo mollare. Pure la mia ragazza ci ha preso gusto e mi ha aiutato col kart. Alla fine è arrivato il giro perfetto e ho migliorato il record di mezzo secondo. Poi, dopo qualche giorno, mi hanno detto che il mio tempo era stato battuto!”.