22 Mag 2025 [11:32]
È Hadjar il miglior rookie 2025?
Con la Racing Bulls grandi risultati
Massimo Costa - XPB Images
Lui è sempre lì, pronto a raccogliere punti e applausi. Isack Hadjar a Imola ha messo il timbro su un Gran Premio difficile, caratterizzato da una virtual safety car e una safety car, combattendo come non mai, viaggiando di concerto con il suo box che non ha sbagliato nulla in termini di strategia. E alla fine è arrivato un più che meritato nono posto. Hadjar è al debutto in F1, non guida una monoposto dei top team, bensì la Racing Bulls che se la gioca con Alpine, Haas, Aston Martin e Sauber.
Nonostante ciò, Hadjar nei sei Gran Premi disputati (non sette per l’errore nel giro di ricognizione di Melbourne) ha preso punti in tre occasioni: ottavo su uno dei circuiti più difficili al mondo, che si chiama Suzuka, decimo a Jeddah e nono a Imola. E nel Q3 ci è entrato tre volte: Shanghai e Suzuka, piazzandosi settimo, Imola chiudendo nono con errore nel giro finale altrimenti in canna aveva un piazzamento migliore.
Tra i debuttanti del 2025, il 20enne di Parigi, di origini algerine, era quello meno considerato nonostante il titolo di vice campione della Formula 2 2024. Nella categoria cadetta era emerso anche per il suo modo caloroso e colorito di comunicare con il proprio ingegnere nel team Campos, tanto che in molti lo avevano paragonato a Yuki Tsunoda, troppo espansivo per radio. Ma in F1 questo aspetto lo ha rapidamente cancellato ed anzi, nel rapporto con il suo staff è spesso molto gentile, quasi timido, forse consapevole di stare vivendo un sogno che mai avrebbe immaginato si realizzasse.
Quell’errore di Melbourne aveva fatto il giro del mondo, le sue lacrime mentre nel paddock veniva consolato da Anthony Hamilton, papà di Lewis, avevano commosso tutti, capendo il dramma che stava vivendo quel piccolo ragazzo di nome Isack. Compiere un simile errore nella gara del debutto non sembrava il miglior biglietto da visita davanti a milioni di telespettatori. E invece, è entrato nel cuore di tantissimi appassionati.
Tutti eccetto uno, il solito Helmut Marko che definì patetico, o qualcosa del genere, il comportamento di Hadjar. Si sa, i piloti Red Bull per il feld maresciallo Helmut non possono commuoversi, avere emozioni, eccetera… Hadjar non si è agitato più di tanto ed ha risposto a suon di risultati perché dove non ha terminato le gare in zona punti, ci è sempre andato molto vicino.
A Shanghai, il ragazzino si è anche permesso il lusso, in qualifica, di mettersi dietro Tsunoda, poi passato il GP successivo in casa Red Bull. Lui settimo, il giapponese nono. A dir poco strabiliante non trovate? Ora, la speranza è che a qualcuno a Milton Keynes non venga l’idea di prelevarlo dalla Racing Bulls per metterlo sulla RB21 al posto di Tsunoda o di quel che verrà nel 2026. Lasciatelo crescere in pace.
Intanto, sta battendo con continuità il compagno Liam Lawson, arrivato a Faenza dopo la bocciatura in Red Bull. Il neozelandese pare non essersi ancora ripreso in quanto ha infilato una serie di risultati deludenti, nessunn punto portato a casa. Lui, che nelle prime apparizioni con l’Alpha Tauri aveva stupito tutti ora non l’azzecca, vittima delle porte girevoli del feld maresciallo. Ci vorrà tempo.