formula 1

Il record della Gran Bretagna
21 titoli piloti iridati vinti

Massimo CostaNessuno come la Gran Bretagna, o Regno Unito, fate voi. Di cosa stiamo parlando? Dei campionati del mondo conq...

Leggi »
GT World Challenge

Verstappen Racing passa a Mercedes
Doppio impegno in Endurance e Sprint

Michele Montesano Non c’è voluto molto per decidere. A seguito del test svolto sul circuito di Estoril, il team Verstappen ...

Leggi »
GT World Challenge

Poker di impegni per Frassineti
In Europa e in Italia con Tresor

Tresor Competition ha annunciato l’ingaggio di Andrea Frassineti per la stagione 2026. Il pilota italiano, sarà impegnato in...

Leggi »
formula 1

Prosegue il caso motori, come potrebbe
evolvere la situazione e gli scenari futuri

Michele Montesano Tutt’altro che in ferie. La Formula 1 anche sotto Natale continua a regalare spettacolo. Ma questa volta ...

Leggi »
formula 1

Grande entusiasmo per il
biopic su Gilles Villeneuve

Alfredo Filippone La notizia è di quelle ghiotte per i tantissimi contagiati dalla ‘febbre Villeneuve’ nel mondo: il biopi...

Leggi »
altre

Magnani racconta NOPE Engineering:
“Dalla progettazione al supporto in pista,
dove gli altri dicono di no, noi ci siamo”

Michele Montesano A volte ci si sofferma solamente al risultato finale, senza domandarsi il lavoro che c’è dietro per raggi...

Leggi »
25 Mar 2016 [17:25]

È quasi rottura tra ACO e IMSA

Marco Cortesi

In occasione dei test collettivi di Le Castellet è arrivato l’atteso ultimatum dell’ACO all’IMSA riguardo alla compatibilità delle regole LMP2 con quelle Daytona Prototype International, previste dal 2017 nel campionato americano. O fate le macchine come le nostre, o non correte a Le Mans, questo il messaggio lanciato da Pierre Fillon, capo dell’Automobile Club Dell’Ouest. Inizialmente, si parlava di piattaforma comune con vesti estetiche modificate rispetto alle quattro piattaforme ammesse in LMP2 (Oreca, Ligier, Dallara e Riley, e motori liberi negli USA anziché i Gibson monofornitore dell’ACO.

Ma l’interesse da parte di almeno cinque case (Honda, Mazda, Bentley, GM e Nissan) e la necessità da parte degli americani di avere vetture almeno lontanamente somiglianti al modello stradale, elettronica personalizzata, packaging adatto a propulsori turbo e aspirati, ha visto evolvere più di quanto previsto all’inizio il concetto di DPi.

Ora l’ACO avvisa: non potranno essere accettate al via in LMP2 vetture che, così rimanessero le cose, sarebbero troppo diverse e più performanti dal pacchetto standard. La conseguenza è un prevedibile scontro: prevedibile perché le istanze da soddisfare sono completamente diverse per i due campionati. Mentre a Le Mans la classe LMP2 serve sostanzialmente a far contenti dei privati e divertire dei gentleman, in IMSA, per tornare ai fasti del passato, serve il professionismo.

La soluzione proposta originariamente, quella di accettare a Le Mans vetture con motore “personalizzato”, ma dalla carrozzeria standard, ha molti limiti. Uno su tutti, il fatto che i propulsori turbo avrebbero comunque bisogno di componenti specifici. E anche la proposta di schierare le vetture in LMP1-L, avanzata nel corso delle riunioni, sembra avere molta strada da fare.
CetilarDALLARA