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6 Set [23:57]

Endurance al Nurburgring - Gara
Cairoli-Dinamic fanno grande la Porsche

Dal Nurburgring - Massimo Costa

E' stata una 6 Ore magistrale quella messa sul tappeto del circuito del Nurburgring da Matteo Cairoli, Christian Engelhart e Sven Müller e dal team italiano Dinamic. Partiti dalla prima fila, secondo tempo in qualifica, il terzetto al volante della Porsche ha preso la testa della corsa alla prima curva dopo il via e praticamente non l'hanno più mollata se non nelle fasi dei pit-stop. Tutti e tre i piloti, sono stati perfetti in ogni situazione su un tracciato apparso fin da subito favorevole alle 911 GT3-R, lo conferma anche la pole segnata dalla vettura similare del team GPX. Sia Cairoli sia Engelhart sia Muller, non sono mai stati realmente insidiati dalla concorrenza nel corso della 6 Ore. Solo decimi a Imola, dove però le Porsche di GPX erano state molto veloci, al Nurburgring il team Dinamic ha messo in pista una vettura decisamente ben bilanciata e assolutamente affidabile. Per Cairoli, un successo sicuramente pesante per il suo status di pilota Porsche, mentre i tedeschi Muller ed Engelhart (quest'ultimo già campione della serie con Lamborghini) hanno confermato una volta di più le proprie qualità.

Poteva essere sicuramente una doppietta per la Porsche, anche se stiamo parlando di team diversi. La 911 del team GPX ha deciso di far partire Dennis Olsen, ma il norvegese alla prima curva ha sbagliato tutto. Pur avendo alla sua destra la Lamborghini Huracan del team Frey guidata da Albert Costa, quasi completamente affiancata, ha sterzato come niente fosse. Contatto inevitabile e ritiro per la Huracan di Costa-Altoè-Perera mentre Olsen-Dumas-Preining hanno proseguito attardati chiudendo 19esimi. Qualcuno, però, spieghi ad Olsen (campione IGT 2019) che in una corsa di 6 Ore bisognerebbe essere un tantino più accorti soprattutto se si parte dalla pole e se si ha tra le mani il volante di una Porsche che potenzialmente aveva tutto per vincere. Stesso discorso per James Calado che, sempre nel momento della prima staccata dopo la partenza, è arrivato come un missile, frenando in ritardo con la sua Ferrari AF Corse. L'inglese, si è spostato verso sinistra per non centrare lo spagnolo Costa davanti a lui, colpendo però l'Audi di Schramm e pure la vettura dei compagni di squadra di SMP Racing. Ritiro immediato per Calado e i suoi tristi compagni Pier Guidi e Nielsen.

Oltre a Cairoli, gli italiani si sono ottimamente comportati nella 6 Ore del Nurburgring. Raffaele Marciello è stato decisivo nel secondo posto della Mercedes AMG del team AKKA ASP condivisa con Felipe Fraga e Timur Boguslavskiy. Marciello ha corso nelle due ore finali mettendo al sicuro la piazza d'onore, ma va anche detto che i suoi compagni si erano comunque ben difesi. Quarto ha terminato Mirko Bortolotti, anche lui determinante nella rimonta che lui e Kelvin Van der Linde hanno compiuto dopo il primo stint sostenuto da Rolf Ineichen, un po' l'anello debole dell'Audi schierata da WRT, come visto in qualifica dove avevano totalizzato il 22esimo crono.

Settimo troviamo Alessio Lorandi che condivide la Mercedes AMG del team GetSpeed con Maxi Buhk e Fabian Schiller. Approdato nel mondo del GT che conta da pochissime settimane e con una esperienza limitatissima rispetto ai suoi compagni e ai suoi rivali che gareggiano anche in altre serie, Lorandi si sta esprimendo su ottimi livelli come già dimostrato nella 3 Ore di Imola. Al Nurburgring, ha guidato per 2 ore consecutive, nello stint centrale, cavandosela bene e tenendo la gialla Mercedes nella top 10. Partiti 15esimi, il suo compagno Buhk nel caos della prima curva aveva trovato il pertugio per infilarsi con maestria al sesto posto. La settima piazza finale li ripaga della delusione di Imola quando Alvaro Parente, nell'ora finale, aveva tamponato Schiller mentre era quinto. Gran gara anche per Edoardo Liberati con la Porsche del team KCMG. Scattato dalla dodicesima fila, il pilota romano si è fatto largo con decisione al pari dei compagni Burdon-Imperatori.

Sul terzo gradino del podio ha terminato la Mercedes HRT di Maro Engel, Luca Stolz, Vincent Abril , costantemente nelle primissime posizioni per tutta la corsa. Quinta l'Audi WRT di Dries Vanthoor, Christopher Mies, Charles Weerts, con quest'ultimo apparso in difficoltà nelle prime due ore, quando da secondo in classifica faticava a tenere il giusto passo e faceva da tappo al resto del plotone, finchè è stato superato dagli avversari. Buon lavoro per la Bentley Continental K-Pax di Alex Buncombe, Jordan Pepper, Andy Soucek, equipaggio molto veloce e compatto che ha concluso sesto. Soucek ha anche danneggiato la carrozzeria nel finale, dopo una tamponata alla Huracan guidata da Andrea Caldarelli.

Il pilota italiano ha concluso con Marco Mapelli e Denis Lind in 16esima posizione. Meritavano molto di più. Erano risaliti bene dalla 12esima posizione di partenza, anche se Lind ha fatto qualche errore di troppo. La tamponata subìta da Caldarelli, ha poi provocato una foratura che ha estromesso la vettura di FFF Racing dalle prime posizioni. Rimanendo in ambito Lamborghini, ottima la partenza di Schandorff, che alla prima curva era sfilato quinto da 18esimo in qualifica approfittando dei contatti di cui sopra. Il pilota del team Barwell, ha poi lottato strenuamente finché un problema al motore non lo ha rallentato e con Alex MacDowall e Patrick Kujala ha terminato 13esimo.

La prima Ferrari è quella SMP Racing di Davide Rigon, Sergey Sirotkin, Miguel Molina. Costretti a inseguire dopo la sciocchezza di Calado, sono risaliti in Top 10, ma Sirotkin ha poi commesso un errore ed hanno concluso 14esimi. Correva bene la seconda Porsche GPX di Campbell-Jaminet-Pilet, ma quest'ultimo nel finale ha rovinato tutto finendo contro le protezioni. Peccato anche per Mattia Drudi, con Schramm e Vervisch, la cui gara è stata condizionata dal contatto in partenza ricevuto da Calado mentre alla guida vi era il tedesco. Per loro è poi arrivato a metà corsa il ritiro.

Domenica 7 settembre 2020, gara

1 - Cairoli-Engelhart-Preining (Porsche 911 GT3-R) - Dinamic - 173 giri
2 - Marciello-Boguslavskiy-Fraga (Mercedes AMG) - AKKA ASP - 14"849
3 - Engel-Stolz-Abril (Mercedes AMG) - HRT - 17"823
4 - Bortolotti-Van der Linde-Ineichen (Audi R8 LMS) - WRT - 32"568
5 - D.Vanthoor-Mies-Weerts (Audi R8 LMS) - WRT - 32"807
6 - Buncombe-Pepper-Soucek (Bentley Continental) - K-Pax - 33"293
7 - Lorandi-Buhk-Schiller (Mercedes AMG) - GetSpeed - 38"267
8 - Bleekemolen-De Silvestro-Bernhard (Porsche 911 GT3-R) - Rowe - 49"012
9 - Liberati-Burdon-Imperatori (Porsche 911 GT3-R) - KCMG - 50"211
10 - Winkelhock-Boccolacci-Haase (Audi R8 LMS) - Sainteloc - 1'05"300
11 - Osborne-Wilkinson-Bell (McLaren 720S) - Optimum - 1'06"419
12 - Pull-HasseClot-Watson (Aston Martin Vantage) - Garage 59 - 1'21"889
13 - Schandorff-MacDowall-Kujala (Lamborghini Huracan) - Barwell - 1'22"131
14 - Rigon-Sirotkin-Molina (Ferrari 488) - AF Corse - 1'42"042
15 - Panciatici-Jean-Morris (Bentley Continental) - CMR - 1'47"351
16 - Mapelli-Caldarelli-Lind (Lamborghini Huracan) - FFF - 1 giro
17 - PerezCompanc-Assenheimer-Monti (Mercedes AMG) - Madpanda - 1 giro
18 - Erhart-Hamaguchi-Keen (Lamborghini Huracan) - FFF - 1 giro
19 - Dumas-Olsen-Preining (Porsche 911 GT3-R) - GPX - 1 giro
20 - Allemann-Bohn-Renauer (Porsche 911 GT3-R) - Herberht - 1 giro
21 - Drouet-Pla-Barthez (Mercedes AMG) - AKKA ASP - 1 giro
22 - Vos-Konrad-OnslowCole (Mercedes AMG) - RAM - 1 giro
23 - Bertolini-Hommerson-Machiels (Ferrari 488) - AF Corse - 1 giro
24 - Hutchison-Aka-Scholl (Audi R8 LMS) - Attempto - 1 giro
25 - Mitchell-Collard-Matchiski (Lamborghini Huracan) - Barwell - 2 giri
26 - Afanasiev-Haupt-Camathias (Mercedes AMG) - HRT - 2 giri
27 - Mastronardi-Ehret-Keilwitz (Ferrari 488) - Rinaldi - 2 giri
28 - Moulin-Cecotto-Collard (Lamborghini Huracan) - FFF - 2 giri
29 - Ricci-Tribaudini-Umbrarescu (Bentley Continental) - CMR - 2 giri
30 - Hook-Bastian-Scholze (Mercedes AMG) - SPS - 2 giri