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3 Ott 2006 [1:03]

F.3 addio, spazio ai motori diesel...

Inizialmente pensavamo fosse uno scherzo, ora sembra proprio tutto vero. La F.3, intesa come tale, sparirà di nuovo dall'Italia per lasciare spazio a una non ben definita categoria con motore diesel Alfa Romeo e telai Dallara. Il tutto appoggiato dal Gruppo Fiat e dalla CSAI, entrambi intenzionati a fare sul serio tanto che si parla di un test con la Ferrari di F.1 riservato al campione. Dicono che il futuro delle corse è rappresentato da questo tipo di propulsori, diesel. Sarà sicuramente così, lo sostengono persone certo più esperte di noi, ma noi ci occupiamo del presente ed è un dato di fatto che in giro per l'Europa, quindi nelle categorie F.3 che contano e che sono frequentate dai piloti che poi arrivano in F.1, si prosegue come sempre con motori Mercedes, Mugen, Opel, Toyota non certo diesel. E quindi questo vuol dire che i team italiani si troveranno rinchiusi in un ghetto, impossibilitati a un confronto internazionale come accaduto recentemente nella F.3 britannica di scena al Mugello dove erano iscritte le squadre di Corbetta e Passoli. E non poter accogliere una tantum team stranieri.

Pare che a Vallelunga, al termine di una riunione in cui si è prospettato ai team manager della F.3 italiana il futuro (o non futuro) della categoria, il solo Gabriele Lucidi abbia mostrato una certa diffidenza. Gli altri hanno voluto pensare positivo. Anche noi vogliamo farlo, ma ci risulta difficile per il momento. Aspettiamo di vedere bene quale progetto sarà presentato per il 2007. Per il 2008 si sa già che verrà introdotta una F.Fiat propedeutica e una F.2 con motori Maserati. Sempre diesel?

Rimane il fatto che un ragazzo che intende far carriera deve puntare sulle categorie dove vi sono gli osservatori e i management giusti che permettono ai piloti di venire inseriti nei programmi agonistici di Red Bull, Mercedes, BMW, Toyota, Renault, e dei vari manager di rilievo internazionali, sempre tutti molto interessati ai risultati di F.BMW tedesca, F.Renault italiana, Eurocup F.Renault, F.3 Euro Series, F.3 inglese. Il resto, non lo diciamo noi ma il sistema e i fatti, conta poco o nulla.

Sorge poi spontanea una domanda: se i signori Minardi, Domenicali, Berro and company sono improvvisamente così interessati al futuro dei giovani piloti italiani, perché non fanno come la Renault, la Toyota, la Mercedes? Anziché iniziare a vendere motori e a riaccendere il contatore di cassa, prendano i migliori del momento che stanno correndo in F.3 o in F.Renault, mettano mano al portafoglio Alfa Romeo e si occupino delle loro carriere portandoli in categorie maggiori competitive e internazionali. Non è forse la soluzione più interessante per il bene dei piloti e del movimento dell'automobilismo italiano?

Massimo Costa