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25 Nov [17:10]

Finire la stagione al terzo posto:
difficile, ma la Ferrari può provarci

Jacopo Rubino

Il pazzo Gran Premio di Turchia, con Sebastian Vettel a podio e Charles Leclerc quarto, ha regalato alla Ferrari un inaspettato bottino di punti, 27, e una nuova prospettiva: andare a caccia del terzo posto nel Mondiale di Formula 1, che alla vigilia di Istanbul sembrava ormai fuori portata. Ma a volte basta una domenica per cambiare tutto. Restano tre tappe in calendario, l'idea non è impossibile ma sa di impresa, vedendo la Racing Point terza a +24, la McLaren a +19, la Renault a +6. Al Cavallino servirà fortuna, ma soprattutto una vettura competitiva. Ed è questo l'aspetto base, anche per guardare al 2021 con maggiore ottimismo.

Le novità aerodinamiche introdotte dalla trasferta di Sochi, pur di piccola entità, hanno via via condotto la SF1000 sulla strada corretta, specialmente ripensando al fondo toccato in Belgio. L'esame Bahrain, dove si disputano i due prossimi round, si preannuncia però tosto: a Sakhir conta molto il propulsore, attuale debolezza della Rossa che stando al team principal Mattia Binotto è sotto di "40 o 50 cavalli" rispetto alla Mercedes (il cui V6 equipaggia, nello specifico, la Racing Point). L'anno prossimo, con una power unit riprogettata, c'è comunque fiducia di poter colmare parte del gap.

Ma torniamo a oggi: in Bahrain inutile basarsi sulle edizioni precedenti, con le vittorie 2017-2018 di Vettel e quella sfuggita nel 2019 per un problema tecnico a Leclerc, che al sabato aveva siglato la prima pole della carriera in F1. La Ferrari 2020 non è una macchina competitiva quanto le precedenti, e di certo non gode di vantaggi motoristici. Anzi, per questo potrebbe essere persino più ostica la seconda gara mediorientale, sul cosiddetto "Outer Circuit" in cui le velocità medie saranno elevatissime, quasi al livello di Monza. Uscirne in modo positivo sarebbe una enorme iniezione di fiducia.

"L'obiettivo è prolungare il trend degli ultimi cinque Gran Premi, che ci hanno visto recuperare un po' di competitività rispetto ai nostri avversari diretti di quest'anno", ha confermato il direttore sportivo Laurent Mekies. Il francese farà di nuovo le veci di Binotto, il quale resterà Maranello per coordinare il lavoro di sviluppo in sede.

Agguantare la terza posizione in graduatoria resta difficilissimo, ma la Ferrari, ora soltanto sesta, potrebbe almeno evitare il peggior piazzamento finale dal 1980. Dal 1981 non va sotto al quinto posto (ma grazie a Gilles Villeneuve arrivarono due vittorie), e al quarto dal 2014. Una piccola toppa a questa stagione deludente si può ancora mettere, ma poi bisognerà voltare pagina.