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28 Giu 2015 [5:54]

Fontana, gara: Rahal nel mucchio

Silvano Taormina

Cominciamo dalla fine. Perché è proprio nel finale, per meglio dire nelle ultimissime miglia, che si è decisa una delle gare più belle ed avvincenti che la Indycar abbia offerto negli ultimi anni. Graham Rahal ha vinto la 500 miglia di Fontana calcando nuovamente quel gradino più alto del podio che non assaporava dal lontanissimo 2008, quando si impose da rookie a St. Petersburg. Rahal è emerso dal mucchio selvaggio che per tutti i 250 giri in programma si è conteso la vittoria sull'ovale californiano. La particolare conformazione del tracciato, oltre alla downforce aggiuntiva data dall'IndyCar alla vigilia, ha favorito una lotta al vertice che ha visto quasi costantemente gruppi di tre-quattro vetture, talvolta cinque, procedere appaiati.

Sono stati ben quattordici, infatti, i piloti che si sono alternati in testa per un totale di ben ottantatré cambi di leadership. La gara, conclusa in regime di bandiere gialle, ha emesso il proprio verdetto negli ultimissimi giri. A due tornate dal traguardo, mentre navigavano intorno alla quinta posizione, Ryan Briscoe e Ryan Hunter-Reay sono entrati in contatto con l'australiano che è decollato ma fortunatamente uscito incolume dalla sua vettura. Incidente che ha decretato la fine delle ostilità e permesso a Rahal, in quel frangente leader con una manciata di metri di vantaggio su Tony Kanaan, di godersi la passerella verso la bandiera a scacchi.

Non sono mancate le polemiche, e la prima ha riguardato proprio il vincitore. L'IndyCar ha infatti deciso sorprendentemente di non penalizzare Rahal per la sua uscita dai box con parte del bocchettone ancora attaccata, e la cosa ha indispettito alcuni considerata l'inflessibilità degli steward nell'affibbiare un drive-through a Briscoe per il contatto (di gara) con Castroneves. Inoltre, sono stati molti (in particolare i piloti del team Penske) a contestare la vicinanza delle vetture nelle fasi di bagarre, evidenziando la condotta a rischio di alcuni, e la possibilità di vedere replicate situazioni drammatiche del passato.

Ciò ha scongiurato un assalto finale da parte di Marco Andretti, terzo al traguardo, e del giovanissimo Sage Karam che, nell'ultima frazione di sei giri che ha fatto seguito ad una bandiera rossa decretata per uno spettacolare contatto tra Takuma Sato e Will Power, hanno azzardato un tardivo cambio gomme. Mossa che, nonostante li abbia rispediti a centro gruppo, si stava rivelando vincente e che in paio di tornate li aveva riportati a ridosso dei leader. L'ultima bandiera gialla, però, ha tarpato loro le ali.

Oltre a Briscoe, il quale ha anche dovuto cambiare l'alettone posteriore, il gruppo di testa ha visto costantemente impegnati anche Juan Pablo Montoya e Scott Dixon. I due, alla luce delle particolari circostanze, non sono riusciti a trarne vantaggio e alla fine si son dovuti accontentare rispettivamente del quarto e sesto posto. Il colombiano, in ogni caso, allunga in classifica sui compagni di squadra Castroneves e Power. Il brasiliano ha salutato la compagnia poco dopo metà gara, dapprima rallentato da Sato e poi stretto da Briscoe che lo ha spedito a muro. Il campione in carica, invece, è stato centrato dal giapponese del team Foyt a poche miglia dalla bandiera a scacchi. Il loro momento di gloria lo hanno vissuto anche Carlos Munoz, rallentato da un contatto che lo ha costretto ad una fermata ai box mentre navigava in top-three, e Simon Pagenaud, risucchiato a centro gruppo nelle concitate fasi finali dopo essersi ripreso la leadership a due terzi di gara.

Dopo la gloria vissuta a Toronto, il team CFH lascia Fontana con l'amaro in bocca per un incidente che ha messo k.o. in un colpo solo Josef Newgarden e il team principal Ed Carpenter. Il successo di Rahal consente al figlio d'arte americano di scavalcare Castroneves e portarsi al quarto posto di una classifica che vede sempre Montoya comandare su Power, con Dixon risalito in terza piazza. La calda estate dell'Indycar proseguirà con altre due prove su ovale a Milwaukee e Newton.

Sabato 27 giugno, gara

1 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 250 giri in 2.57'40''618
2 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 0''316
3 - Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 1''249
4 - Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 2''118
5 - Sage Karam (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 2''954
6 - Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 3''609
7 - James Jakes (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 4''985
8 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 5''360
9 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 7''405
10 - Jack Hawksworth (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 9''513
11 - Stefano Coletti (Dallara DW12-Chevy) - KV Racing - 10''926
12 - Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 11''697
13 - Pippa Mann (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 24''345
14 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - KV - 25''151
15 - Ryan Briscoe (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 1 giro
16 - Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 1 giro
17 - Tristan Vautier (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 4 giri
18 - Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 9 giri
19 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 9 giri
20 - Gabby Chaves (Dallara DW12-Honda) - Herta - 13 giri

Giro più veloce: Takuma Sato 33''002

Ritirati
161° giro - Josef Newgarden
157° giro - Ed Carpenter
136° giro - Helio Castroneves

Il campionato piloti
1. Montoya 406; 2. Power 359; 3. Dixon 357; 4. Rahal 335; 5. Castroneves 329; 6. Andretti 308; 7. Bourdais 290; 8. Kanaan 284; 9. Newgarden 277; 10. Pagenaud 256.
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