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18 Giu 2019 [19:21]

Gasly e Grosjean: a Le Castellet
i due francesi cercano la svolta

Jacopo Rubino

Si va a Le Castellet, per due piloti sarà la tappa di casa (o quasi) nel calendario della Formula 1: Pierre Gasly e Romain Grosjean, in realtà svizzero, ma di licenza e carriera francese. Di fronte al pubblico amico, entrambi cercheranno di imprimere la svolta definitiva a una stagione che li ha visti fin qui raccogliere meno di quanto ci si poteva attendere.

L'alfiere Red Bull per adesso è ancora lontano dagli standard (altissimi) del compagno Max Verstappen, ma dopo un avvio in salita, e un po' sfortunato, le cose si sono messe meglio. Bene in Spagna, bene a Monaco, Gasly è stato di nuovo sottotono in Canada: partito quinto, ha terminato ottavo soffrendo con il traffico e con la gestione dei freni. "Ci aspettavamo di essere più forti", aveva ammesso dopo Montreal. Ma ormai la testa è al Paul Ricard: "Sarà un weekend speciale, verranno a sostenermi tante persone. Ci sarà un'atmosfera speciale", ha commentato Gasly, che avrà persino una tribuna dedicata in curva 11.

"Il circuito mi piace, in passato qui ho ottenuto ottimi risultati. Al Paul Ricard ho corso per la prima volta nel 2011, in Formula 4, e ho vinto". Non è andata altrettanto bene nel 2018: al volante della Toro Rosso, Gasly si è subito ritirato per l'incidente al giro 1 con il connazionale Esteban Ocon, oggi riserva Mercedes e quindi relegato al ruolo di spettatore. "Tornarci adesso con la Red Bull, con una macchina competitiva, mi emoziona".

Grosjean al momento ha appena 2 punti in classifica: la cattiva sorte ci ha messo lo zampino, la Haas in alcuni round (Canada compreso) ha sofferto, ma il compagno Kevin Magnussen si trova comunque a quota 14. "Non è l'anno in cui speravamo all'inizio, le prestazioni sono state un po' altalenanti. Stiamo lavorando duramente per tirare fuori il massimo dalla VF-19", ha commentato l'ex Renault, che considera Le Castellet "un buon test" per gli aggiornamenti introdotti dalla scuderia americana.

Grosjean nel 2018 non riuscì a terminare in top 10, undicesimo, per giunta penalizzato di 5" per un contatto alla prima curva con lo stesso Ocon. Uno strano incrocio fra transalpini, a ripensarci. Quindi, c'è pure da riscattare l'edizione di dodici mesi fa. Romain evidenzia tuttavia uno dei lati "critici" del correre in casa: "Voglio condividere molto tempo con i fans, ma assicurandomi di non sprecare troppe energie fuori dalla pista".
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