30 Nov 2005 [11:14]
Gianpaolo Matteucci spiega il successo della GP2
La GP2 sta riscuotendo grande interesse da parte dei piloti provenienti dalle categorie inferiori. Abbiamo allora chiesto a chi i piloti li segue passo dopo passo nella loro carriera fornendo loro consigli preziosi. Gianpaolo Matteucci, di professione manager, l'uomo che ha lanciato in F.1 Giancarlo Fisichella e oggi segue giovani come Enrico Toccacelo, Ferdinando Monfardini e Matteo Meneghello, il suo punto di vista:
"Il successo della GP2 deriva da diversi fattori sapientemente miscelati fra loro, che riassumerei in tre aspetti principali: quello tecnico, quello di marketing e in ultimo, ma non per importanza, quello attinente alla promozione dei giovani che vi partecipano. Sotto il profilo tecnico, gli organizzatori e promotori del campionato hanno scelto quel che di meglio era presente sul mercato delle competizioni automobilistiche a livello mondiale. Fornitori di questa serie sono: Dallara per i telai, Bridgestone per gli pneumatici, Brembo per gli impianti frenanti, Magneti Marelli per l'elettronica e la Renault per la motorizzazione. Tutte aziende che da molti anni rapresentano dei punti fermi in Formula 1, con la capacità di fornire un prodotto di altissimi livello ed affidabilità. Cavalli e prestazioni generali, con freni al carbonio e cambio al volante, garantiscono un notevolissimo "Formula 1 feeling" ed addestrano realmente i ragazzi a quelle prestazioni della categoria superiore".
- E invece per quanto riguarda il marketing?
"Altrettanto straordinario è il lavoro svolto sotto il profilo del marketing; in Italia, Spagna e Germania ad esempio, la copertura televisiva è stata a livello delle manifestazioni più importanti con dirette, differite e servizi sulle reti nazionali ed un interesse importantissimo generato anche sulla stampa di settore e non. Un'altra carta fondamentale, e forse involontaria per la promozione di questo campionato, è stata la presenza di tre piloti dotati di un cognome dal fascino straordinario: mi riferisco ovviamente a Rosberg, Piquet e Lauda. Inutile ricordare infatti, come i loro padri famosi vantino, messi insieme, 7 titoli di Campioni del Mondo di Formula 1 e Lauda in particolare, due di questi con la Ferrari. Tra l'altro, proprio uno dei loro figli, Nico Rosberg, ha letteralmente dominato la seconda parte della stagione, riuscendo a vincere il campionato".
- Non da meno il salto in F.1 dei migliori piloti GP2.
"Ed è il terzo aspetto fondamentale del campionato: la promozione che ha garantito per le carriere dei piloti impegnati nel 2005. Rosberg ha firmato con la Williams, Kovalainen è entrato dalla porta della Renault, che sembrerebbe garantirgli un immediato futuro, Speed e Jani, tramite la Red Bull, non avranno problemi a trovare una collocazione nell'immediato futuro. Pantano è ormai una star in America e Carroll lavorerà con la Bar quale tester. Tra i protagonisti attesi per il 2005, non vedò straordinari ostacoli alla carriera di Nelsinho Piquet, che sono convinto, raggiungerà gli altri in Formula 1. E quando un campionato sistema 8 dei 24 concorrenti, ovvero il 33 per cento, come professionisti, è chiaro che diventa un trampolino irrinunciabile per la carriera del pilota stesso".
- Qualcosa di negativo ci sarà nella GP2.
"Quale unico "contro" rispetto ai molteplici "pro", temo che i costi siano elevati, considerando l'attuale situazione economica mondiale e che gli entusiasmi del primo anno, alla luce di questo aspetto, possano raffreddarsi anche se in piccola misura".