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28 Set 2020 [15:40]

Hamilton e la penalità mal digerita:
ma era giusta, nonostante le accuse

Jacopo Rubino - XPB Images

"Stanno cercando di fermarmi", ha sostenuto a caldo Lewis Hamilton, dominatore di quest'epoca della Formula 1, ma se ha perso il Gran Premio di Russia deve soprattutto prendersela con se stesso. O al massimo con il suo team, comunque non con la FIA: la penalità di 5+5 secondi per le due prove di partenza effettuate nel pre-gara in zona vietata è sembrata come qualcosa di scontato, avendo creato una potenziale situazione di pericolo. Eppure il britannico fatica ad accettare il verdetto: troppo abituato a vincere, non sa più digerire le sconfitte? Forse è il segreto della sua incredibile carriera, ma in verità non è la prima volta che in carriera adotta l'atteggiamento di presunta vittima del sistema.

"Credo che ogni volta che un team sia davanti si ritrova sotto osservazione. Tutto sulla nostra macchina viene controllato e ricontrollato, stanno cambiando le regole come quella sui motori (si riferisce alla mappatura unica, ndr), un sacco di cose per rendere le gare più eccitanti", ha affermato il portacolori della Mercedes. "Ma va bene così, ho già affrontato delle avversità. Andremo avanti a testa bassa e continueremo a lottare, cercando di fare un lavoro ancora migliore".

Il campione in carica se la prende con i commissari, fa intendere che la FIA voglia ostacolare lui, e la sua squadra, per mettere maggior pepe in pista. Michael Masi, direttore di gara, ha però voluto spazzare ogni accusa: "Se Lewis vuole discutere di qualcosa, come ho detto più volte a tutti i piloti, la porta è sempre aperta. Ma dalla nostra prospettiva, noi siamo il legislatore sportivo, i commissari giudicano con la loro indipendenza. Se c'è un'infrazione non importa che sia Lewis Hamilton o uno degli altri 19, le violazioni sono valutate nel merito".

"Penso che nessuno abbia avuto delle penalità di 5 secondi per qualcosa di tanto ridicolo. Non ho messo nessuno a rischio, l'ho fatto milioni di volte in passato e nessuno ha questionato", ha insistito Hamilton. Anche su questo aspetto Masi ha chiarito: "La zona per le prove di partenza dipende dal circuito ed è illustrata nelle note alla vigilia. Negli altri eventi Lewis ha sempre rispettato le richieste, così come il resto dei piloti. Scegliamo l'area per la sicurezza e perché tutti possano vedere quel che accade".

E poi la Federazione è decisamente venuta incontro all'inglese, "restituendogli" dopo qualche ora i 2 punti sulla patente che inizialmente gli erano stati tolti. La sanzione si è convertita in una multa di 25 mila euro per la Mercedes, con il muretto ritenuto responsabile di aver fornito le indicazioni errate. "Il pilota della macchina numero 44 ha ricevuto un'istruzione di effettuare le prove di partenza nella zona sbagliata, si legge nella rettifica. "Gli stewards lo confermano dopo aver ascoltato l'audio fra team e pilota".

La posta in palio era alta, perché rimediando altri 2 punti di penalità in uno dei prossimi quattro GP (Eifel, Portogallo, Emilia Romagna e Turchia) per Lewis sarebbe scattata l'esclusione automatica dall'evento successivo: accade accumulando 12 punti in 12 mesi. Solo dopo la tappa di Istanbul decadranno i 2 punti rimediati nel 2019 in Brasile per il contatto con Alex Albon, ripulendo un po' la "fedina".

Valtteri Bottas, andato a vincere a Sochi, avrebbe avuto un'occasione incredibile per riaprire i giochi iridati. Per adesso, invece, è soltanto stata rinviata la 91esima vittoria di Hamilton, quella con cui raggiungerà Michael Schumacher in cima alla classifica di tutti i tempi.
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