10 Giu 2007 [22:50]
Hamilton nella storia della F.1
Grande rimonta di Kovalainen
La gara più pazza degli ultimi anni ci ha regalato la prima grande vittoria di Lewis Hamilton. Il pilota inglese della McLaren-Mercedes ha impiegato sei Gran Premi per inserire il proprio nome nella storia della F.1. L'antipasto lo aveva offerto già sabato, siglando la sua prima pole. Il circuito di Montreal non è particolarmente difficile, ma richiede grande attenzione per la mancanza di vie di fuga e per le violente staccate che costringono i piloti a sollecitare oltre misura i freni. Ebbene, Hamilton ha stracciato la concorrenza, in particolar modo Fernando Alonso che lascia Montreal invocando la sfortuna e non ammettendo i propri errori.
Alonso invoca la sfortuna...
Lo avevamo scritto ieri, dopo la qualifica, che Alonso aveva dimostrato la propria debolezza nei confronti di Hamilton stuzzicando il compagno di squadra nella conferenza stampa di giovedì affermando, in seguito alle polemiche del dopo Monaco: "Sono in F.1 da sette anni e sono abituato a ottenere risultati in pista e non a sparlare in sala stampa". A parte che più di una volta Alonso si è esibito davanti ai giornalisti, Hamilton in pista gli ha dato una incredibile lezione portandolo all'errore alla prima curva. Da quel momento, Alonso è andato in tilt, ha continuato a sbagliare sempre in quella curva (innervosito dal fatto che Hamilton là davanti volava) altre tre volte finché alla fine ha dovuto rallentare per il degrado delle gomme classificandosi settimo e venendo infilato in staccata pure dalla Super Aguri di Takuma Sato. A questo si aggiunge l'ingresso in pit-lane quando questa era chiusa per effettuare il primo pit-stop (ma la squadra doveva dirglielo...) e quindi la punizione con uno stop-and-go. Roba da incubo. E ora, Hamilton ha otto punti di vantaggio su Alonso.
Hamilton, mai un errore nelle... cinque partenze
Hamilton è stato impressionante perché mentre quasi tutti hanno commesso errori nel corso del GP, lui è rimasto impassibile, una freddezza sconvolgente. Non ha mai avuto un cedimento. In partenza si è mosso senza esitazioni e ha controllato bene Heidfeld tenendo Alonso all'esterno, finito per prati. La safety-car è entrata in pista quattro volte e questo significa che in ognuna delle occasioni il suo vantaggio, che di volta in volta accumulava sugli inseguitori, veniva annullato. Ma ad ogni ripartenza, Hamilton non si è mai fatto sorprendere reggendo da campione alla tensione del momento.
Heidfeld splendido secondo, la resurrezione di Wurz
Nick Heidfeld era partito leggero come una piuma per una gara d'attacco (finalmente in BMW l'hanno capita...) e osare tanto ha portato ottimi frutti. Il tedesco è stato all'altezza del ruolo risultando l'unico in grado di poter tenere, quasi, il passo di Hamilton. Grande la partenza di Heidfeld: ha fregato Alonso e se Hamilton non fosse stato attento, si sarebbe anche portato al comando grazie alla maggiore agilità della sua monoposto. Il suo compagno di squadra, partito con parecchia benzina, aveva una tattica diversa e navigava tra la settima e l'ottava posizione quando è stato protagonista del terribile incidente di cui abbiamo raccontato a parte. In questa pazza gara è emerso Alexander Wurz, autore di una prova tenace che alla fine lo ha premiato con un podio impensabile considerando che partiva dalla 19esima posizione. Una bella soddisfazione per il team Williams che, come la McLaren, ha fatto rientrare ai box per il primo pit-stop Nico Rosberg quando non si poteva in quanto in pista vi era la safety-car e, come avviene nelle gare americane, la pit-lane era chiusa. Un errore per la squadra. Rosberg era sicuramente da podio, poi ha sbagliato nel sorpasso a Trulli finendo in testacoda e perdendo parecchio tempo per ripartire.
Ferrari da incubo, Massa fa un errore non da numero uno
La Ferrari ha optato per una gara conservativa con entrambi i piloti. Kimi Raikkonen ha colto con fatica un quinto posto finale, Felipe Massa ha avuto la bella idea di uscire dalla pit-lane mentre il semaforo era rosso ricevendo l'onta della bandiera nera. E dire che al muretto dei box c'era anche Michael Schumacher per fornire consigli un po' a tutti, piloti compresi... Trasferta incomprensibile per le Rosse, la cui crisi è iniziata a Monte-Carlo. L'infortunio di Massa, se così vogliamo chiamarlo, è comunque grave per un pilota che vorrebbe diventare il numero uno in Ferrari.
Kovalainen salva la Renault, Fisichella bandiera nera!
A salvare il bilancio Renault è stato Heikki Kovalainen. Rookie come Hamilton, il finlandese nel GP più difficile degli ultimi anni ha saputo non ripetere gli errori banali commessi in prova e rimboccandosi le maniche dalla 22esima e ultima posizione al via è risalito con classe fino al 4° posto. I gufi presenti nel box Renault e che già vedevano Nelsinho Piquet al suo posto in tempi brevi (anche Emerson Fittipaldi si divertiva a dirlo in giro), per un po' dovranno rilassarsi. Questo quarto posto ridarà fiducia a Kovalainen e sicuramente aumenterà la stima che Renault aveva in lui a inizio stagione, ma che ultimamente andava perdendosi. Bravo Kovalainen dunque. Giancarlo Fisichella ha commesso una sciocchezza imperdonabile, al pari di Massa, non rispettando il rosso all'uscita della corsia box. Addirittura Fisichella ha passato Kubica che correttamente era fermo. Anche per il romano si può dire che il podio era a portata di mano. Peccato, ma dopo l'errore in qualifica questa grave svista da un pilota che è in F.1 da 12 anni non ci voleva.
Trulli e Liuzzi KO, Sato regala punti alla Super Aguri
Per quanto riguarda i comprimari, Jarno Trulli ha lottato come un leone finché non ha concluso fuori pista la sua gagliarda corsa. Un errore all'apparenza, tra l'altro in regime di safety-car... Ralf Schumacher ha rimediato un punto, risollevando se stesso. Quando le condizioni sono impossibili, ecco che Takuma Sato si esalta e a suon di sorpassi ha recuperato un sesto posto che ha scatenato la gioia nel team Super Aguri. La squadra diretta da Daniele Audetto ha schiacciato una volta di più la Honda, 12esima con Rubens Barrichello e inesistente con Jenson Button, fermo al via per il cambio rotto. Vitantonio Liuzzi era splendido quinto quando ha cozzato contro il muro esterno dell'ultima curva. Il pilota di Toro Rosso ha dato la colpa al cedimento progressivo della anteriore sinistra, danneggiatasi su un detrito preso nell'incidente di Kubica. Mark Webber ha commesso due sciocchi errori nei primi giri, poi nel caos generale era incredibilmente terzo. Ma una strategia folle della Red Bull (lo ha richiamato al secondo pit quando la safety-car è rientrata) lo ha portato fuori dai punti.
Quanti errori, in pista e ai box, in questa F.1...
Massimo Costa