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3 Set 2008 [23:59]

IL TEMA - Gli schieramenti si
svuotano, scopriamo il perché

17 macchine sullo schieramento di partenza della International Formula Master a Oschersleben. Un posto vuoto sulla griglia di avvio della World Series Renault al Nurburgring. Un calo di partecipanti nella F.3 britannica. Manager senza scrupoli che firmano contratti con le squadre sapendo bene che non arriveranno a fine stagione perché nella cassa c'è meno della metà del budget che serve. Tutto questo, spesso con il consenso del pilota e dei loro genitori. La crisi economica che sta colpendo l'Europa porta a compiere brutti gesti.

Abbiamo così dovuto registrare che squadre serie, professionali, che mai hanno fatto mancare niente ai loro piloti, sono state improvvisamente costrette a dare forfait dai campionati che partecipano. Con grande imbarazzo, con gravi ripercussioni per chi lavora nei team. C'è malcontento e tensione nei paddock delle varie categorie. Non si sa come finire l'anno, i costi di gestione sono elevati, soprattutto nella GP2 e nella World Series Renault, ma è curioso notare che la categoria che si era proposta come la meno dispendiosa, la Master appunto, ha registrato la maggiore crisi con ben tre team che hanno rinunciato alla trasferta di Oschersleben e un quarto che ha dovuto tenere ferme due monoposto.

La corsa al ribasso, il sedile offerto a prezzi stracciati, alla fine non porta nulla se non il collasso. Nella Master tanti andavano a gettone. Una dimostrazione di come la categoria stia faticando a trovare una propria identità e una collocazione nel motorsport. Con la nuova soluzione GP3, la speranza è che l'interesse cambi, ma di certo la Master-GP3 dovrà scontrarsi con la nuova Formula 2 e soprattutto, la missione convinta di andare a scorticare la F.3 Euro Series è malamente riuscita.

La F.3 europea infatti, è un mondo a parte; gode di ottima salute, si ritrova i piloti dei Programmi Red Bull e Toyota, Willy Weber (ex manager di Schumacher) ha ben due ragazzi nella categoria, e la F.3 presenta le migliori guide del momento del Continente. Pronte poi per salire in GP2 (chi ha il budget e gli appoggi) o ripiegare in World Series Renault. In quest'ultima, il budget inizialmente previsto di 700.000 euro è clamorosamente sforato e si arriveranno a spenderne 900.000.

Tanto, troppo per una categoria che ha un grande richiamo di pubblico nei circuiti che frequenta grazie all'ottimo lavoro di marketing e promozione della Renault, ma che soffre della mancanza di una buona copertura televisiva. Nel paddock un po' tutti si lamentano e si sa, senza TV gli sponsor nicchiano e quindi i piloti faticano a trovare il budget. Il resto va a cascata. Ma è anche vero che la Master gode di un seguito televisivo importante, ma a Oschersleben si sono ritrovati in 17... Quindi dove sta la chiave?

Forse se Renault concedesse al campione World Series di divenire il secondo tester del proprio team di F.1, come molti auspicano, ci sarebbe la fila fuori dalla porta delle squadre WSR... ma incredibilmente Renault Sport Technologies non riesce a strappare più di una giornata di test con la vettura F.1. Un contentino che poi non porta granché. Come mai? Pare che in Renault le strutture siano separate e ognuna tira l'acqua al proprio mulino. Si sa che Briatore è dentro la GP2 e che la WSR è organizzata invece da Renault Sport Technologies. Entità differenti che si guardano da lontano.

Per il 2009, in World Series Renault si stanno studiando correttivi per non superare (questa volta sul serio) il tetto dei 700mila euro e quindi inserirsi nel mercato parallelo alla F.3 Euro Series e allargare il divario dal budget GP2. Sia dalla WSR sia dalla GP2 ci arrivano spesso notizie "sottobanco" di team che vorrebbero vendere al primo offerente. Qua e là sono in corso trattative, ma alla fine tutto rimane stabile, almeno fino a quest'anno. Le due categorie rappresentano infatti un mercato appetibile e c'è sempre la speranza che la crisi (come già accaduto in passato) sia come la tempesta. Arriva, fa un po' di danni, poi una volta allontanatasi ecco uscire uno splendente sole.

In GP2 piuttosto c'è seria preoccupazione per la GP2 Asia, che parte troppo presto e alla fine i costi che richiede non valgono il gioco della candela. E dire che soltanto un anno fa l'entusiasmo per la nascita di questa serie era alto. Dalla A1 Grand Prix i segnali che arrivano sono preoccupanti. Alcuni fornitori lamentano pagamenti non percepiti e questo sarebbe il reale motivo del ritardo della partenza del campionato, non l'incidente della vettura laboratorio (pur grave) verificatosi a Magny-Cours. Pare anche che i premi del precedente campionato non siano stati consegnati ai team e di conseguenza questi sarebbero in difficoltà a partire per la nuova stagione.

Insomma, non c'è da stare tranquilli e oggi gestire un team è sempre più complicato. Trovare sponsor fissi per la propria squadra, che possano quindi permettere a un pilota di correre con poco budget, è praticamente impossibile. L'unica ragione di sostentamento di una squadra diviene quindi il bottino che porta in dote il pilota. E se poi questi lo esaurisce prima del previsto, ecco che sorgono i problemi.

Massimo Costa

Immagine Ideaplan
gdlracingTatuus