22 Dic 2003 [16:30]
INTERVISTA A RONNIE QUINTARELLI
Sono rimasto con la Inging
perché è una squadra in grande crescita
Ronnie Quintarelli trascorrerà il Natale a casa. E questa è già una buona notizia considerando che uno dei suoi futuri rivali, De Oliveira, dovrà affrontare una serie di test proprio il 24 e 25 dicembre. In Giappone non si scherza. Quintarelli, protagonista della F.3 nipponica 2003, prenderà l'aereo per Tokyo il 4 gennaio e...
"Probabilmente tornerò in Italia soltanto a fine aprile. La mia squadra ha programmato una lunga serie di test, ma va bene così. Sono un pilota e di conseguenza accetto volentieri anche le parti negative di questo mestiere, in questo caso la lontananza da casa. Ma devo comunque dire che, dopo un ovvio momento di difficoltà all'inizio del 2003, mi sono adattato allo stile di vita giapponese. Io vivo a Tokuyama, dove ha la sede il team Inging, e nessun altro pilota abita in questa città. Quindi mi sono dovuto arrangiare e qualche amico l'ho trovato. Ma alla fine nulla viene per nuocere perché così mi sono concentrato completamente sul mio lavoro e questo ha dato i suoi frutti. Ringrazio poi Paolo Montin che sulle piste mi ha sempre dato un importante aiuto per conoscere meglio ogni aspetto del Giappone e si è sempre reso disponibile per ogni cosa. Purtroppo Montin viveva in un'altra città, molto distante dalla mia".
- Il tuo debutto in F.3 è comunque stato positivo.
"Sì, il quarto posto finale in classifica non è male. La mia mentalità mi porta sempre a fare ogni cosa per ottenere il massimo e quindi ero venuto in Giappone per vincere. Poi ho visto quanto fosse competitiva la Dallara della Tom's che mixata alle capacità di Courtney ha dato vita a un cocktail vincente irraggiungibile. Comunque io ho dato tutto in ogni gara e questo è stato apprezzato. Non nascondo che abbiamo avuto qualche difficoltà a inizio campionato perché disponevamo di un solo ingegnere per due macchine. Da metà stagione in avanti questa lacuna è stata colmata con l'arrivo di un bravissimo tecnico giapponese ex Audi e Bentley. Le nostre prestazioni sono migliorate ulteriormente e anche se non ho ottenuto nessun primo posto, in qualifica e in gara ho costantemente occupato le prime quattro posizioni".
- E così è arrivata l'offerta della Dome.
"A metà ottobre mi hanno chiesto se volevo correre con loro. L'idea mi piaceva molto anche perché vi era la possibilità di correre nel GT con la Honda Nsx oltre che in F.3. Ma però la Inging ha esercitato l'opzione contrattuale per il 2004 ed io ho pensato anche agli sforzi, agli investimenti, che la mia squadra aveva fatto puntando su di me per progredire e crescere. E anche all'aiuto che mi avevano offerto. Così ho ritenuto interessante rimanere con loro. A volte bisogna anche guardare al calore umano che un team ti regala".
- Come giudichi l'esperienza di Macao e Corea?
"Abbiamo partecipato a quelle due gare perché la Inging voleva far pratica per il 2004. Anche per loro, come per me, era la prima volta su un tracciato cittadino. La trasferta è stata fatta con pochi soldi e per questo la Inging si è unita alla JB Motorsport, la squadra belga che ha vinto con De Oliveira il titolo tedesco. Alla fine è saltato fuori un insperato quarto posto a Macao. Mi sono messo tranquillo, ho imparato la pista, ho cercato di non sbattere. Sono stato molto contento e ancora di più lo erano le persone del mio... doppio team. Nel 2004 andremo là con pretese ben diverse".