8 Gen 2012 [23:58]
Il Gruppo dei Diritti Umani del Bahrain
chiede ai piloti di boicottare il Gran Premio
E adesso come la mettiamo? La mossa di inserire nel calendario F.1 e GP2 2012 il Bahrain, nonostante le continue notizie dei diritti civili negati ai cittadini del Paese degli Emirati Arabi, rischia di divenire un clamoroso autogoal per la FIA e Bernie Ecclestone. Una leggerezza grave nei confronti del popolo del Bahrain che ancora piange i propri morti dello scorso marzo, oltre che fornire una formidabile opportunità a chi difende i diritti dei cittadini. Infatti, appena iniziato l'anno, il vice presidente del Centro dei Diritti Umani del Bahrein, Nabel Rajab, ha chiesto ai piloti e ai team di boicottare il Gran Premio.
Mettendo tutto il paddock in una posizione difficilissima, praticamente con le spalle al muro: "Noi chiediamo ai piloti e alle squadre di boicottare la gara. Il governo vuole la F.1 per mostrare al mondo che tutto è tornato alla normalità. Se il mondo della F.1 verrà, sosterrà i governanti nel dire che sì, tutto è tranquillo. Noi preferiremmo che essi non facessero parte di questo gioco. Sono sicuro che i piloti e i team rispetteranno i diritti umani". E ora sarà molto complicato per Fernando Alonso e compagnia, sempre che tutti sappiano cosa accade nel mondo..., voltarsi dall'altra parte.
Proprio domenica, in Gran Bretagna ha destato scandalo la notizia che ha coinvolto Sophie, la moglie del principe Edoardo, figlio della Regina Elisabetta. Che ha accettato un set di pietre preziose dalla famiglia reale del Bahrain. Il Daily Mail ha scritto in merito: "Di fronte alle terribili sofferenze prodotte dalla repressione del popolo del Bahrain, sarebbe stato un bel gesto da parte della contessa mettere all’asta questi gingilli e distribuirne i proventi alle vittime del regime".