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31 Mag 2016 [13:16]

Il recupero di Marco Cioci

Antonio Caruccio – Foto Speedy

Il mondo dei motori è affascinante anche per alcune storie che proprio non ti aspetti. Come quella che sta vivendo Marco Cioci, che nell’ultimo mese nell’ordine: si è rotto una gamba, ha subìto un’operazione, ha corso la 4 Ore di Imola, il GT Open a Spa, ha partecipato a delle giornate di test a Le Castellet, poi ha presenziato a Monte-Carlo il GP di Formula 1 per lo sponsor Kaspersky. Ma come fa a fare tutto?

“Sto un pochino meglio, Imola è stata davvero difficile perché arrivava pochi giorni dopo l’operazione. Sto facendo tanta riabilitazione, ma il vero capolavoro l’ha fatto Perazzini con un grandissimo intervento, devo veramente ringraziare chi mi ha permesso di poter essere qui a correre”. Si perché ad operare Cioci è stato Piergiuseppe Perazzini, che con lui divide spesso l’abitacolo nelle gare Endurance. Certo, però, ora le prestazioni di Marco non sono al meglio.

“Sicuramente non sono al 100%, ma più che altro non è una questione di poter spingere al massimo o di influenzare in qualche modo la prestazione, piuttosto devo stare attento a non compromettere in nessun modo la stabilità di questo piede, perché se ci dovesse essere qualche imprevisto, la situazione sarebbe sicuramente aggravata più che di un infortunio normale”. E chissà quando potrà allentare la tensione… “Non ho molto tempo fino a giugno per potermi concentrare sulla totale riabilitazione del piede, ma sono concentrato al massimo ed userò quei giorni che avrò a disposizione a casa per rimettermi completamente”.

Estromesso, certo non senza rammarico dal progetto 2016, Cioci non dispera e guarda già al futuro: “Ovviamente ambisco a finire tra i primi due della ELMS quest’anno per vincere l’invito a Le Mans nel 2017. Sto facendo anche un grande lavoro insieme a Kaspersky Motorsport nel mondo del GT per aiutare i loro piloti a crescere più in fretta possibile”. E proprio quello russo è un programma molto importante, dove Marco si è ritagliato un ruolo importante:

“Sono il ‘Reference Driver’ vale a dire che pongo il limite della vettura, ma li aiuto anche ad avvicinarsi al mondo dell’Endurance e ho il ruolo da coach-driver. Metto a loro disposizione la mia esperienza e quando ad esempio sono in pista in gare come quella del GT Open a Spa-Francorchamps, lavoro sul set-up per portare il nome Kaspersky più avanti possibile in griglia. Fuori dall’abitacolo insieme all’ingegnere cerco di capire quale sia la strategia migliore cercando di non mettere troppa pressione sui miei compagni”.

Marco ha anche riservato un consiglio ai ragazzi che si avvicinano al mondo delle gare GT: “Devono fare più esperienza possibile in monoposto con l’obiettivo di divenire piloti professionisti, non solo col sogno di arrivare in Formula 1. In GT e Prototipi il lavoro è molto duro e non è facile crescere tecnicamente in un contesto con tanto sviluppo, Come pilota lo sai quando hai raggiunto il tuo limite e non c’è più spazio per arrivare in Formula 1. Dall’esperienza che puoi fare in qualche anno nel GT, è possibile diventare un vero professionista”.

Con Marco a Spa a bordo della Ferrar 458 GT3 gestita da AF Corse, c’era Alex Moiseev Managing Director di Kaspersky Lab Europe, che sta portando avanti un buon apprendistato nel motorsport. Ma com’è per un pilota alle prime armi correre in campionati di alto livello? “Guardando anche solo Spa-Francorchamps, sto facendo dei buoni progressi, ho migliorato il mio tempo rispetto allo scorso anno. Sono contento anche del risultato che abbiamo ottenuto perché il livello del campionato è molto alto, ci sono piloti ufficiali e a me piacerebbe poter riuscire a stare costantemente a metà gruppo”.

Riguardo invece all’attività Kaspersky Motorpsost aggiunge:
“La nostra è una bella realtà. Abbiamo una stupenda partnership con Ferrari in Formula 1 e siamo felici di aver ampliato il nostro rapporto di collaborazione anche al mondo GT. Vogliamo crescere e mostrare grandi risultati, vogliamo ottenere podi e vittorie”.
Vincenzo Sospiri RacingfotoSpeedygdlracing