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25 Mag 2003 [22:10]

Indy 500: la prima volta di De Ferran e della G Force-Toyota

Ha vinto Gil De Ferran e con lui la G Force-Toyota del team Penske (al 13° successo di squadra). La mitica 500 Miglia di Indianapolis ha regalato emozioni in quantità industriale e fino all'ultima curva il nome del vincitore è stato incerto. Tanti gli incidenti, per fortuna tutti senza conseguenze fisiche per i piloti. Al comando della 500 Miglia, durata poco più di tre ore, si sono alternati Castroneves, Dixon, Andretti, Scheckter, ancora Castroneves e infine De Ferran. Nella fase centrale della corsa Scheckter sembrava il più veloce, ma dietro di lui il duo della Penske non ha mai mollato l'osso. Pretattica evidentemente perché quando Castroneves e De Ferran hanno iniziato a spingere, per Scheckter non c'è stato niente da fare e alla fine il sudafricano del team Ganassi è giunto quarto. Spina nel fianco dei due brasiliani della Penske, un loro connazionale: Kanaan. Che però non ha mai messo il muso della sua verde monoposto davanti alla Dallara e alla G Force di Castroneves e De Ferran. La scelta di Penske di utilizzare i due diversi telai, per stare sul sicuro, alla luce dei fatti si è rivelata un'esagerazione. Le due monoposto si equivalgono e con ogni probabilità De Ferran avrebbe vinto anche con la Dallara. Comunque, Gil ha sorpreso l'amico e compagno di squadra Helio a poco più di venti giri dalla bandiera a scacchi. I più tormentati e di alta tensione per via delle continue luci gialle innescate dagli incidenti di Sharp, Wheldon e Dixon. Spettacolare quello di Wheldon; era sesto quando ha sbandato con il posteriore, ha colpito con violenza il muro dopo di che la sua Dallara si è impennata finendo la sua folle corsa a testa in giù. Per l'impaurito Wheldon neanche un graffio. Ridicolo invece l'errore di Dixon: stava scaldando le gomme con il tradizionale zigo-zago quando ha esagerato e si è piantato contro il muretto dei box!! Grande protagonista della 500 Miglia anche Takagi, sempre tra i primi e quinto sul traguardo. Sfortunato Hornish. Pur con il motore Chevrolet, che è lontano anni luce dagli Honda e dai Toyota, era risalito al sesto posto, ma a quattro giri dal termine il propulsore lo ha tradito. Andretti era all’ultima gara della sua lunga carriera. Purtroppo per lui è finita male, con un mesto ritiro per rottura del motore Honda quando era costantemente tra i primi cinque. Momenti di tensione in pit-lane quando Nakano, mentre si apprestava ad arrestarsi per il pit-stop, ha urtato una gomma in posizione che è schizzata sul ginocchio di uno sfortunato meccanico del team Beck (quello del giapponese). Caduto a terra, il meccanico è stato portato dolorante in infermeria.

L’ordine di arrivo

1 – Gil De Ferran (G Force-Toyota) – Penske – 200 giri
2 – Helio Castroneves (G Force-Toyota) – Penske – a 0”299
3 – Tony Kanaan (Dallara-Honda) – AndrettiGreen – a 1”247
4 – Tomas Scheckter (G Force-Toyota) – Ganassi - a 1"684
5 – Toranosuke Takagi (G Force-Toyota) – Nunn - a 1"960
6 – Alex Barron (G Force-Toyota) – Nunn - a 6"003
7 – Tony Renna (Dallara-Toyota) – Kelley - a 7"448
8 – Greg Ray (G Force-Honda) – Access - a 11"566
9 – Al Unser (Dallara-Toyota) – Kelley - a 17"416
10 – Roger Yasukawa (Dallara-Honda) – AguriFernandez - a 1 giro
11 – Buddy Rice (Dallara-Chevrolet) – Cheever - a 1 giro
12 – Vitor Meira (Dallara-Chevrolet) – Menard - a 1 giro
13 – Jimmy Kite (Dallara-Chevrolet) – PDM - a 3 giri
14 – Shinji Nakano (Dallara-Honda) - Beck - a 4 giri
15 - Kenny Brack (Dallara-Honda) - Rahal - a 5 giri
16 - Anthony Foyt (G Force-Toyota) - Foyt - a 11 giri