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23 Ott 2008 [23:55]

Intervista a Edoardo Liberati

Edoardo Liberati, Campione Italiano Formula Azzurra 2008, è nato il 18 dicembre del 1992 a Roma, dove attualmente risiede e frequenta il secondo anno del Liceo Scientifico. Esordiente questa stagione con le monoposto dopo alcune esperienze in kart, al volante della monoposto del team MG Motorsport ha conquistato, con 76 punti, il titolo all’ultima gara di Adria.

Sei il più giovane vincitore del Campionato Italiano Formula Azzurra. Ora a freddo, cosa si prova? Come ti senti?

”Non solo della Formula Azzurra, ma il più giovane in Italia ad aver vinto un titolo. Questo mi inorgoglisce e mi dà una grande carica, che ripaga me e chi mi è stato vicino in questa stagione, il mio team e la mia famiglia. Mi sento felice, anche se il prosieguo della carriera forse non sarà così facile. Mi è molto di stimolo, soprattutto a quindici anni, vedere il mio nome sui giornali, per me è un gran bel momento. Questa era la mia prima stagione in monoposto, dopo aver fatto solo alcune giornate di test in inverno, il che mi rende ancora più fiero di quanto ho ottenuto”.

E’ stato un campionato molto combattuto, ma pur avendo vinto solo due gare, contro ad esempio le quattro di Kevin Gilardoni, indica non solo che in alcune occasioni sei stato il più veloce, ma che hai soprattutto mantenuto una costanza di risultati veramente impressionate. Sei stato infatti l’unico pilota che ha dovuto scartare un solo risultato nella classifica finale.

”La costanza di risultati è stata infatti il mio asso nella manica. Sono riuscito ad essere riflessivo per tutto l’anno cercando di fare punti, non rischiando mai il tutto per tutto alla prima curva, anche perché l’unica volta che l’ho fatto, a Misano, mi sono ritrovato fuori dai giochi per il successo”.

Dovendo scegliere il miglior momento di questa stagione, quale segnaleresti?

“Certamente l’ultima gara ad Adria in cui arrivando secondo mi sono laureato campione”.

Il peggiore invece?

“Il ritiro di Misano, quando in gara un contatto alla prima curva mi ha fatto uscire di pista, anche abbastanza malamente”.

Come ti sei avvicinato al mondo dei motori e come ti è nata questa passione?

“Sono sempre stato a contatto con il motorsport perché mio padre correva con le vetture Turismo e già da piccolo andavo a vedere le gare, ma non ne ero attratto in modo fatale. Poim come spesso accade, un giorno quasi per gioco ho provato, a tredici anni, un kart e vedendo che non andavo tanto male, da lì è partito tutto”.

Chi è il tuo pilota di riferimento?

”Emanuele Pirro, che è anche un amico di famiglia oltre che vicino di casa. Mi ha dato molti consigli, rivelatisi utili visto l’esito di questa stagione”.

Cosa c’è nel tuo futuro?

“C’è la Formula 3. Ora inizieranno i primi test, ma sarà difficile andare forte fin da subito, perché la macchina è molto complessa ed anche molto veloce, per cui dovrò dedicare almeno un anno di apprendistato, per poi tentare il tutto per tutto la stagione successiva”.

Cosa fai nella tua vita oltre a correre?

”Mi piace seguire il calcio, ma soprattutto passo molto tempo con la mia ragazza, Daniela, la quale mi ha supportato in questa stagione e senza il cui aiuto forse non avrei trovato la motivazione giusta per dare il 100%”.

Antonio Caruccio