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4 Dic [12:30]

Intervista al campione
Bjork: "Ho realizzato un sogno"

Alessandro Bucci

Il campionato WTCC 2017 ha visto l'incoronazione dello svedese Thed Bjork del Polestar Cyan team, in lotta con il veterano ungherese Norbert Michelisz della Honda JAS sino all'evento conclusivo di Losail, in Qatar. Dopo i festeggiamenti è giunto il momento per Thed Bjork di riflettere a mente fredda sulla conquista del titolo non solo piloti, ma anche del costruttori per Volvo.

Sei arrivato in Qatar con 6,5 punti di vantaggio sul contendente al titolo (Nobert Michelisz ndr) e hai lasciato Losail come campione. Quanto ti fa sentire bene questo?

"È una sensazione indescrivibile. Ora mi sono calmato un po', ma è stato completamente pazzesco concludere la corsa provando così tante emozioni contemporaneamente. Mi sono sentito davvero bene mentre guidavo ed è opportuno sottolineare che i problemi occorsi alla Honda di Norbert Michelisz mi hanno aiutato nella conquista del titolo. Ad ogni modo, ho provato la sensazione di aver vinto un campionato costruito nell'intero anno ed è come se lo avessi vinto a Macao, perché era la prima volta che correvo lì e i ragazzi conoscevano bene quella pista e quella location. Per quanto mi riguarda ho cercato 'solamente' di mantenere la leadership del campionato perché Michelisz era davvero veloce lì. Ma è andata bene comunque".

La Svezia ha una tradizione vincente nei campionati del mondo rally, ma non per quanto riguarda le categorie che disputano corse nei circuiti. Che cosa significa questo per te?

"Diventare il primo svedese a vincere un campionato del mondo è una cosa che ho sempre sognato sin da quando ho iniziato a correre. È difficile trovare le parole appropriate per questo momento, ma senz'altro è il punto più alto della mia carriera agonistica. Il finale di stagione è andato secondo i nostri piani e colgo l'occasione per fare i miei ringraziamenti a tutti i membri del team, sono campioni tanto quanto me".

Prima hai detto che diventare campione del mondo è sempre stato il tuo sogno. Ci credi che è successo davvero?

"Quando ero giovane volevo diventare Campione del Mondo in Formula 1. Purtroppo non è stato possibile, per cui è ancor più incredibile. Immagina di vivere i tuoi sogni, penso che molti piloti riescano a viverli nell'arco della loro carriera. Sono diventato campione, ma al contempo continuo a vivere il mio sogno di essere un pilota da corsa e sono felice di convidere questo con tutti voi e ricevere il vostro rispetto".

Due anni fa il team Cyan Polestar non era presente nel campionato WTCC. Nonostante questo, avete lasciato il Qatar con due titoli. Questo spiega il grande sforzo che è stato prodotto dal team, oltre al duro lavoro svolto da tutti i membri del team ed al talento presente dietro le quinte?

"È una sensazione fantastica fare parte di questo team. Durante l'anno combattiamo duramente come fanno tutte le altre squadre per vincere le gare e i campionati in palio. Se fissi un obiettivo e poi lo raggiungi, provi una sensazione fantastica. Nel nostro caso, non eravamo partiti con questo obiettivo, lo abbiamo maturato a stagione in corso. Sembrava occorressero più anni per conquistare il titolo, ma il mio boss mi ha detto: "Ce la puoi fare. È l'anno giusto!" Questo mi ha causato molta pressione, ma al contempo aveva suggerito di divertirci nella lotta per la vittoria e questo ha significato molto per tutti noi. Sono felice di far parte della famiglia con Nicky Catsburg, Nestor Girolami ed Esteban Guerrieri, tutti noi abbiamo giocato un ruolo. Vorrei mandare i miei pensieri anche a Tiago Monteiro che è stato costretto a lasciare il campionato per un incidente e tutti noi abbiamo visto cos'ha dovuto passare e quel che è accaduto. Provo grande rispetto per Monteiro e mi manca la sua presenza. Gli auguro il meglio. Spero possa tornare e vincere un altro campionato, credo se lo meriti e che ne valga la pena. Mi piacerebbe tornare a combattere con lui. Il ritorno di Muller è stato fantastico, mi ha aiutato tenendo a bada Rob Huff nella Opening Race. Abbiamo prodotto un ottimo lavoro di squadra e questo mi ha aiutato nella conquista del titolo".

Nelle prove libere del venerdì a Losail Norbert Michelisz è stato velocissimo. Questo aspetto ti ha messo in difficoltà?

"Abbiamo dormito meno del previsto, questo sicuro. Norbert era davvero molto veloce e quando ci siamo trovati nel briefing ci domandavamo cosa fare per essere più competitivi. La nostra risposta è stata fare esattamente quello che facciamo tutto l'anno. Non potevamo cambiare troppo il nostro approccio, abbiamo cercato di curare tutti i dettagli. Esteban Guerrieri e Norbert Michelisz sono stati talmente veloci venerdì che non ci aspettavamo certo di fare una passeggiata e quando "Norbi" ha avuto dei problemi, ne abbiamo tratto vantaggio. D'altronde si sa, nel motorsport tutto può succedere".

Nella tua carriera hai vinto quattro titoli nel TCC scandinavo, ma la conquista del campionato WTCC è stata la sfida più dura di tutte, non è vero?

"Senza dubbio. Stiamo parlando di un altro livello, molto difficile. Occorrono duro lavoro e tantissimi sforzi mentre sei in macchina, con l'obiettivo di vincere. sicuramente è molto, molto più difficile. È stato pazzesco e provo grande rispetto anche per Honda. Fatta eccezione per il problema tecnico che hanno riscontrato nell'ultimo weekend, si è trattata di una grande lotta!".