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14 Apr [21:17]

L'IndyCar al via
Tanto talento, in cerca di personalità

Marco Cortesi

L'IndyCar 2021 partirà dal Barber Motorsports Park questo weekend, con la tappa d'apertura della stagione in programma sul saliscendi dell'Alabama alle 21 ora italiana. Si tratterà, come per altri campionati, di un tentativo di ritorno alla normalità, anche se è tutto da vedere quanto potrà restare invariato il calendario. L'IndyCar, non avendo numeri televisivi importanti, ha infatti molto più la necessità di vendere biglietti sul posto, e non sono escluse notizie clamorose.

In un momento difficile, la serie ha numeri in crescita (quasi tutto lo schieramento è stato completato già alla fine dello scorso anno), e anche in termini di attenzione mediatica i passi avanti ci sono stati, ma resta un po' di fatica nell'affermare una personalità, comunicare maggiormente i propri punti di forza e abbracciare anche a livello di marketing le tendenze di un mondo che si sta evolvendo in maniera importante. Si può però puntare su contenuti tecnici altissimi. 

Ancora Penske contro Ganassi?
Lo scorso anno si è riproposta la sfida Penske-Chevy contro Ganassi-Honda con Scott Dixon che, grazie alla sua classe e all'innesto di Michael Cannon come ingegnere, ha portato a casa il sesto titolo. Il Capitano continuerà a puntare molto su Josef Newgarden, che è l'unico a sembrare stabilmente alto come rendimento. Mentre al team Honda ci sarà come seconda guida Alex Palou, accompagnato da Marcus Ericsson e dal duo Johnson-Kanaan, si spera ci sia la volontà di dare spazio agli altri in un team anche troppo accentrato sul neozelandese. Viceversa, in Penske nonostante Will Power e Simon Pagenaud siano un po' altalenanti, sono entrambi dotati della massima fiducia e in grado di fare la differenza. Insieme a loro, uno Scott McLaughlin tutto da scoprire, velocissimo nei test ma da verificare in gara.



Andretti e McLaren all'attacco
Sia in casa Honda che da Chevy ci sono però rivali che vogliono dare la spallata. Andretti Autosport vuole tornare a lottare per il titolo e ha "promosso" Colton Herta nel gruppo tecnico ex Marco Andretti, con papà Bryan al muretto. Il giovane americano ha un potenziale altissimo, mentre si spera di vedere un "risveglio" anche di Alexander Rossi e Ryan Hunter-Reay, oltre che un buon innesto di Ryan Hunter-Reay. Dall'altro lato c'è McLaren-Schmidt. Il timone della squadra angloamericana si è spostato verso il lato a stelle e strisce: via Gil De Ferran, è stato promosso a Presidente Taylor Kiel, che aveva iniziato in Schmidt come aiuto meccanico nel 2004. Al volante un Pato O'Ward sorprendente lo scorso anno, e un Felix Rosenqvist strappato a Ganassi dove non sembrava avere ricevuto la fiducia necessaria.

Foyt e RLL per il salto di qualità
Tanti saranno i team che si affolleranno a centro gruppo tentando di fare un salto di qualità. In casa Rahal Letterman Lanigan si ha a disposizione un Takuma Sato eterno, in particolare a Indy, e un Graham Rahal che vuole ritornare ai fasti di un tempo. Coyne avrà, almeno sugli stradali, nientemeno che Romain Grosjean e in casa Foyt c'è la voglia di una stagione d'alto livello dopo la "ricostruzione" tecnica durata diverse stagioni e l'arrivo di Sebastien Bourdais.



Harvey e VeeKay speranze di Shank e ECR
Altri nomi da tenere d'occhio quelli di Jack Harvey, con la Dallara-Honda Shank "satellite" di Andretti, e l'Ed Carpenter Racing, anche se quest'ultima squadra ha perso via via lo smalto di un tempo. L'anno scorso, è arrivato solo un podio, con Rinus VeeKay che è anche la vera speranza per gli stradali. L'olandese, infortunatosi nei test a Indy, sarà presente a Barber.

Ritorni di Montoya, Castroneves e De Silvestro
Come sempre saranno tante le apparizioni limitate a programmi parziali, oltre ovviamente a quelli di Grosjean, in alternanza con Enzo Fittipaldi, e Kanaan-Johsnon. Alcuni riguarderanno solo a Indy, come quelli di Simona De Silvestro e Santino Ferrucci, altri con più apparizioni. Due per Juan Pablo Montoya, sei per Helio Castroneves.

Al momento, non è stato annunciato alcun contratto televisivo per l'Italia. Tuttavia, già in passato si era arrivati agli ultimissimi giorni, se non ore, prima di un accordo sui diritti.