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22 Feb 2022 [11:32]

L'IndyCar al via di St.Petersburg
Piloti, team e TV in 10 temi chiave

Marco Cortesi

L'IndyCar è pronta al via della prima gara della stagione, il Grand Prix di St.Petersburg. L'impianto cittadino aeroportuale della Florida, caratterizzato dai ridotti margini di errore, sarà di scena in anticipo rispetto al tradizionale inizio di marzo. Vediamo alcune delle tematiche da tenere d'occhio per quest'edizione della serie diretta da Roger Penske.

1 - Il livello della competizione
Quest'anno l'IndyCar riparte senza cambiamenti regolamentari di sorta. Questo porterà il gruppo ad essere ancor più ravvicinato, in quanto per tutti si stanno chiudendo i margini di sviluppo al termine del ciclo regolamentare: è molto difficile "inventarsi" qualcosa a livello tecnico. Se già l'anno scorso bastava un decimo in qualifica per mettersi nei guai, la tensione potrebbe incrementare ancora. L'unica vera novità, sugli ovali, sarà un barge-board per incrementare la performance in scia... e quindi la bagarre.

2 - La possibile lotta interna al team Ganassi
Non solo Alex Palou, che è il favorito d'obbligo, ma anche Scott Dixon in cerca di una rivincita: non vuole diventare il "vecchio passato di moda". L'anno scorso il team Ganassi era sembrato superiore in molte occasioni, e i suoi due piloti di punta fanno paura a tutti. Potrebbero però arrivare allo scontro diretto quest'anno?

3 - Romain Grosjean
Dopo la prima stagione al team Coyne, il francosvizzero è attesissimo per essere approdato al team Andretti. Con lui, ha portato come ingegnere Olivier Boisson, con cui si era trovato benissimo l'anno scorso. Per la prima volta avrà a disposizione un vero top-team.

4 - La guerra degli ingegneri
Il fatto che il mercato piloti e la tecnica non si siano mossi molto per i top-team, Grosjean a parte, non vuol dire che tutto sia restato uguale. Anzi, c'è stato un gran mercato di tecnici e ingegneri. Josef Newgarden si è visto "strappare" dalla McLaren il proprio storico ingegnere Gavin Ward, e la squadra diretta da Zak Brown si è mossa parecchio in questo senso. Novità anche per Felix Rosenqvist, che avrà tutto per sé Craig Hampson, ex Andretti e Coyne, precedentemente leader tecnico della scuderia.

5 - Tatiana Calderon
L'IndyCar ha sempre avuto un'importante partecipazione femminile in passato, più di ogni altra serie a ruote scoperte. Ora, ci sarà una nuova pilota al via (sugli stradali), Tatiana Calderon. Tante le difficoltà per lei, dal livello del campionato, alla "durezza" delle vetture dal punto di vista fisico. Al team Foyt, sarà seguita nel ruolo di Race Engineer dall'italiano Daniele Cucchiaroni.

6 - Jack Harvey e Christian Lundgaard
I nuovi piloti del team RLL sono particolarmente interessanti. Lundgaard viene dalla F2, dove ha mostrato gran potenziale ottenendo risultati sotto le attese: alla prima gara in IndyCar ha subito impressionato e ci si chiede se potrà ripetere gli exploit di altri nomi arrivati dalle formule europee. Harvey arriva dall'esperienza con Shank che ha aiutato a costruire anche tecnicamente e reclutando sponsor. Ha avuto notevoli miglioramenti negli ultimi anni e vorrebbe imporsi come leader della scuderia.

7 - La televisione
In Italia, l'IndyCar sarà trasmessa da Sky, che dovrebbe proporre anche le libere e le qualifiche. La diretta è prevista dalle 18:00. Sarà possibile seguire la gara anche sulla piattaforma digitale NowTV. Negli Stati Uniti, le prime 6 gare del calendario saranno trasmesse dal network generalista "free to air" NBC, una buona notizia per la categoria che potrà godere di un'ampia platea.

8 - Il Meyer Shank Racing
Appena vinta la 24 Ore di Daytona, la scuderia diretta da Michael Shank, che si appoggia ad Andretti Autosport, sembra in uno stato di grazia. Quest'anno ci saranno due vetture full-time per Simon Pagenaud, tra i leader nei test di Sebring, e Helio Castroneves, vincitore della scorsa 500 Miglia di Indianapolis. Le loro prospettive eventuali di lotta per il campionato si indirizzeranno nelle prime gare. Se le cose dovessero girare a loro favore, il morale e la determinazione potrebbero fare il resto. 

9 - Jimmie Johnson
Johnson ha iniziato la sua avventura in IndyCar con molte difficoltà di adattamento a una serie molto diversa dalla NASCAR, che gli ha dato tanti titoli in passato. Alla fine della stagione, era però già in grado di mettersi dietro gente con anni di esperienza. Ora, correndo anche sugli ovali, avrà una chance di ritrovarsi a volte su un terreno più fertile. Ma sin dalla prima gara vuole mostrare di aver fatto un passo avanti.

10 - I rookie
Saranno tanti i rookie questa stagione. Da Christian Lundgaard e Callum Ilott, che sono i meno rookie di tutti avendo corso con vetture, le F2, performanti quanto (o più) delle IndyCar, il gruppo comprenderà David Malukas da Coyne e Devlin DeFrancesco da Andretti, oltre alla Calderon che correrà part-time. Il più atteso è però il 23enne della Florida Kyle Kirkwood, che ha finora massacrato tutti i rivali in ogni categoria addestrativa affrontata, F4 USA, F3 Americas, USF2000, Indy Pro 2000 e Indy Lights. Andretti gli ha preferito DeFrancesco, e Kirkwood si è così accasato da Foyt, una squadra con gran voglia di rivincita.
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