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10 Mar [13:50]

La Ferrari non trova validi tecnici,
questa è l'amara realtà di Maranello

Massimo Costa

C'erano una volta presidenti della Ferrari che pur di far marciare la loro squadra non si ponevano problemi nel fare la spesa in Gran Bretagna alla ricerca degli ingegneri capaci di progettare monoposto vincenti. Tra questi ricordiamo Vittorio Ghidella, alla direzione della Ferrari dal 1984 al 1988, che portò a Maranello John Barnard, direttore tecnico che con la McLaren vinse tutto quello che si poteva vincere.

Benché non amato dallo staff italiano, Barnard aveva lasciato il segno nel 1989 (presidente era divenuto Piero Fusaro, 1988-1991) con la monoposto a cambio semiautomatico, però poco affidabile nonostante qualche vittoria con Nigel Mansell ed Alain Prost. Barnard se ne andò alla fine di quella stagione, ma lasciò una grande eredità tecnica in quanto nel 1990 Prost perse il mondiale all'ultimo Gran Premio di Suzuka, buttato fuori pista da Ayrton Senna che si aggiudicò il titolo grazie a quella sconsiderata manovra.

Barnard venne poi richiamato nel 1993 da Luca Montezemolo, nuovo presidente al posto di Fusaro. Si fece realzzare una propria struttura tecnica denominata FDD in Gran Bretagna, ma le cose non funzionarono come previsto. Montezemolo allora, con Jean Todt che all'epoca dirigeva la squadra, optò per una cosa molto semplice: strappare agli avversari campioni, nel caso la Benetton, i migliori ingegneri, leggi Ross Brawn e Rory Byrne.

Dopo qualche stagione di assestamento, arrivarono i cinque mondiali conquistati in fila con Michael Schumacher dal 2000 al 2004. Brawn se ne andò alla fine del 2006 lasciando però il progetto della Ferrari che vinse anche il mondiale 2007 con Kimi Raikkonen. Successivamente si solo alternati Aldo Costa, Nikolas Tombazis, Pat Fry, James Allison e Mattia Binotto. Il mondiale non arrivò, ma venne sfiorato con Felipe Massa, Fernando Alonso, Sebastian Vettel . Dal 2018 in avanti, tutto era nelle mani di Binotto, mentre è bene sottolineare che Costa e Allison, lasciati liberi, hanno poi fatto la fortuna della Mercedes.

Negli ultimi anni, con alla presidenza il compianto Sergio Marchionne scomparso nel 2018, si decise di non cercare progettisti all'estero, troppo costosi si diceva, ma di guardare in casa. Non più un organigramma piramidale, dove vi è un responsabile tecnico unico (come in tutti i team del resto), ma orizzontale. La cosa non ha funzionato, e dopo qualche stagione si è tornati alla "piramide", ma nel frattempo non si è più guardato a figure estere di primo piano. Binotto aveva accentrato tutto a sè con il consenso del nuovo presidente John Elkann: direzione del team e direzione tecnica. Un po' troppo, e si è visto come è andata a finire, Così facendo, non ci si è curati di cercare i migliori tecnici sulla piazza, preferendo personaggi di basso profilo promossi a ruoli che evidentemente sono risultati troppo grandi per loro.

La Red Bull non si è mai preoccupata di avere come responsabile unico Adrian Newey, la Mercedes ha alternato sempre progettisti esperti e vincenti nel periodo d'oro. Quando la Red Bull ha dovuto fare a meno del coinvolgimento diretto della Honda come motorista, ha creato un proprio dipartimento specifico sottraendo alla Mercedes una serie di ingegneri specializzati e così ha fatto la Aston Martin recentemente, portandosi a casa Dan Fellows, progettista che per anni è stato in Red Bull a fianco di Newey, e Luca Furbatto, eccellente ingegnere di grande esperienza. I grandi team non si pongono problemi, devono avere il meglio sulla piazza e di conseguenza così si comportano. Se invece, chi dirige un team pensa soltanto ad accentrare a sè tutti i ruoli, vedendo fantasmi ovunque, il destino di quella squadra sarà segnato. E questo è accaduto alla Ferrari. Tutto ampiamente prevedibile.

Frederic Vasseur, chiamato da Elkann il quale ha capito in ritardo che la nave stava andando alla deriva, dovrà iniziare una lunga operazione alla Todt, ma come sottolineato da vari media, non sarà facile poter portare a Maranello qualche prestigioso tecnico in quanto in F1 vige il periodo di congelamento di diversi mesi quando si lascia un team per un altro . La SF-23 è nata male, servono rapidi cambiamenti, l'unica cosa positiva al momento è la velocità sul giro secco e buon per Vasseur che per assolvere a questo compito ha in squadra un Charles Leclerc esplosivo in qualifica. Come andrà a finire?

George Russell, pilota Mercedes, non ha avuto dubbi nell'affermare che la Red Bull quest'anno rischia di vincere tutte le gare. Anche in casa di Toto Wolff si annaspa, il nuovo direttore tecnico Mike Elliott non riesce a trovare la "quadra" e Lewis Hamilton si è arrabbiato molto facendo sapere al mondo che non sono state ascoltate le sue indicazioni durante lo scorso inverno. Come dire, il giorno degli asini arriva per tutti prima o poi...