4 Set 2003 [23:53]
La Michelin non accetta nessuna
insinuazione: querelerà Ross Brawn
Serata di fuoco quella di giovedì 4 settembre a Monza. La Michelin si è stufata di essere messa all'indice e di venire bollata dalla Ferrari e dalla stampa italiana (quella internazionale è più tranquillamente alla finestra) come una Casa di pneumatici che ha cercato di truffare la concorrenza della Bridgestone per favorire la competitività di Williams e McLaren. Le pesanti parole di Ross Brawn pubblicate mercoledì dalla Gazzetta dello Sport, e che italiaracing.net vi ha fedelmente riportato, hanno fatto traboccare il vaso. Essere accusati apertamente di illegalità ha mandato su tutte le furie i responsabili della Michelin che giovedì sera hanno rilasciato un comunicato, diretto alla redazione motori della Gazzetta dello Sport, dove si ripercorre la storia del regolamento relativo alla larghezza delle gomme anteriori (che non deve superare i 270 millimetri) iniziata dopo il GP di San Marino del 2001. Al punto cinque, la Michelin fa presente che si riserva il diritto di far valere davanti alla giustizia i propri diritti per difendersi dai propositi diffamatori dei rappresentanti della Scuderia Ferrari.
Ross Brawn, in quell'intervista, sostiene che grazie a una serie di fotografie ci si è accorti che le coperture anteriori della Michelin superano i 270 millimetri previsti dal regolamento. Non aggiunge però cifre, non dice di quanto la Michelin può avere sgarrato e del resto tutti insinuano ma non hanno, almeno fino ad ora, presentato delle prove reali sulla presunta illegalità della Michelin. Gli stessi francesi sostengono che sia impossibile stabilire le dimensioni di una gomma in base a semplici foto. E non va sottovalutato che fino al GP di Ungheria compreso la Fia, che ha scatenato il putiferio inviando ai team la famosa lettera di "avviso", non ha mai avuto nulla da ridire contro la Michelin dopo ogni verifica tecnica da due anni a questa parte.
Senza girare troppo attorno al problema i casi sono due: o la Ferrari e la Bridgestone hanno creato volutamente tutto questo polverone per screditare la superiorità degli avversari giustificando così il proprio momento negativo oppure la Michelin ha realmente giocato col regolamento. Attendiamo la verità.