Jacopo Rubino - Photo4Davanti Mercedes, Ferrari e Red Bull, con equilibri ancora da definire appieno, e poi la Renault nel ruolo di quarta forza: i test invernali sembrano aver espresso questo dato per la stagione 2018 di Formula 1, o almeno alla vigilia di Melbourne. Una sorpresa? Non troppo, visti i grossi investimenti compiuti in termini di uomini e risorse dal 2016, al ritorno come costruttore totale dopo aver ripreso il controllo del team di Enstone. E di cui ora si cominciano a vedere i frutti.
Proprio il coinvolgimento totale nel Circus, alla pari delle stesse Mercedes e Ferrari, potrebbe rivelarsi un asso nella manica per la casa francese: la perfetta integrazione fra telaio e power unit si sta rivelando un fattore sempre più importante. Quest'anno la "Regié" dovrà sopportare di essere ancora alle spalle della cliente Red Bull, i cui V6 sono marchiati TAG-Heuer, il vero confronto potrebbe essere perciò con la McLaren. Anche in questo caso a parità di propulsore, situazione che rappresenta una bella responsabilità da entrambe le parti.
E chissà che non possa maturare qualche primo exploit: "In teoria i tre top team mantengono un grosso vantaggio, sarà dura raggiungerli. Ma a metà campionato avremo nuove componenti e non si può mai escludere di salire sul podio", spera ad esempio Alain Prost, che opera da superconsulente ai box. "La squadra sta continuando la ristrutturazione, ci sono molti nuovi assunti e la sede di Enstone è stata migliorata. Lo stesso accadrà presto a Viry (il reparto motori, ndr)".
Nico Hulkenberg ha definito la vettura "una buona base di partenza, da cui si possono estrarre ottime prestazioni con lo sviluppo", mentre Carlos Sainz già scalpita: "Sono fiducioso e non vedo l'ora di andare all'Albert Park". Molto interessante sarà la sfida interna fra i due piloti, già assaporata sul finire del 2017, con il tedesco che ora si trova a dividere il box con un cliente molto più scomodo di Jolyon Palmer. A beneficiarne è senza dubbio la classifica iridata. A novembre la Renault festeggiava il sesto posto strappato in volata ad Abu Dhabi, ora bisognerà alzare l'asticella.

Magari con qualche soluzione che fa discutere: a Barcellona sulla RS18 si è visto uno scarico puntato verso l'alto, per spedire i gas verso l'ala posteriore (rinforzata non a caso con materiali isolanti) e aumentare il carico. In qualche modo verrebbe ripreso il concetto degli scarichi "soffianti", oggi vietati, seppur in scala parecchio ridotta. Il direttore tecnico Nick Chester si è però difeso: "Non ho sentito lamentele, se il terminale è collocato dove è consentito non vedo problemi". Guardando al quadro generale, è fin qui soddisfatto il responsabile Cyril Abiteboul: "Nelle due settimane di prove abbiamo completato quasi tutto il programma. Sentiamo di avere in mano la macchina, ma bisognerà aspettare l'Australia per scoprire il nostro valore".