Super Formula

Doohan, gli incidenti a Suzuka
e l'odio gratuito sui social media

Davide Attanasio - XPB ImagesSe parlassimo di una relazione di coppia, quella tra Jack Doohan e il circuito di Suzuka stareb...

Leggi »
Rally

Lancia al via con PH Sport: Rossel e
Gryazin al volante delle Ypsilon Rally2

Michele Montesano Sarà una formazione a due punte quella che segnerà il ritorno di Lancia nel Mondiale Rally. Se la Ypsilon...

Leggi »
elms

Cetilar Racing subito vincente
a Sepang nell'Asian Le Mans Series

Primo ciak e vittoria nell'Asian Le Mans Series per il team Cetilar Racing, che è andato a segno nella 4 Ore di Sepang c...

Leggi »
Super Formula

Test a Suzuka
Di Ugochukwu il miglior crono

Davide AttanasioCome da tradizione, la Super Formula giapponese ha organizzato una tre giorni di test post-stagionali sul ci...

Leggi »
World Endurance

In Peugeot arriva Esnault
come nuovo Team Principal

Michele Montesano Prosegue la ristrutturazione in Peugeot Sport. Dopo l’annuncio del passaggio di consegne tra Jean-Marc Fi...

Leggi »
FIA Formula 2

Test a Yas Marina - 3° giorno
Dunne chiude la stagione

Massimo CostaSi è conclusa con il miglior tempo di Alexander Dunne nella terza giornata di test collettivi, la stagione 2026...

Leggi »
31 Dic 2008 [14:55]

La fuga dei costruttori
Quei terribili 33 giorni

Sono state settimane terribili per il motorsport. In 26 giorni hanno abbandonato il motorsport Honda (F.1), Subaru e Suzuki (Rally), Kawasaki (Moto GP), Audi (LMS e ALMS) pur rimanendo attiva in un paio di classiche come Sebring e Le Mans. Ha iniziato l'Audi, lo scorso 28 novembre, annunciando che non avrebbe partecipato ai campionati Le Mans Series e American Le Mans Series. Il motivo? Contenere i costi. Anche se il gruppo tedesco non sta soffrendo particolarmente e le vendite sono ottime, in Audi si è preferito anticipare una eventuale e futura crisi economica interna.

Dopo una settimana, la bomba della Honda, che ha abbandonato la F.1 mentre il team stava lavorando sodo per riemergere dopo una stagione deludente. A cascata sono poi arrivate le decisioni di uscire dal mondiale rally da parte di Suzuki e Subaru. Infine, la Moto GP che pareva essere solamente sfiorata dalla crisi (si temeva che la Honda bloccasse anche il programma delle due ruote ma non è stato così) ha dovuto rassegnarsi nel vedere la Kawasaki alzare bandiera bianca. Tutte queste scelte non portano la firma dei team manager che dirigono il reparto corse delle Case sopra citate, ma sono state dettate direttamente dai consigli di amministrazione.

Quindi, per chi vive nel motorsport, si è trattato di veri fulmini, dolorosi. Centinaia di persone sono praticamente senza lavoro, i piloti si sono ritrovati privati di un volante o a gestire programmi estremamente limitati, come quelli dell'Audi. Un brutto Natale. Tutti i costruttori hanno motivato le loro scelte con la crisi economica che sta bruciando il globo. In particolare il Giappone. In quel Paese la cultura, lo stile di vita, è completamente diverso da quello occidentale. La morale prevale (anche se non mancano casi di corruzione) e per molti dirigenti è apparso estremamente controproducente spendere milioni di yen in attività sportive quando i loro dipendenti sono in affanno, in particolare in un momento in cui è proprio lo yen, schizzato alle stelle, a frenare le esportazioni.

A questo si aggiungono risultati non proprio positivi, con Honda, Subaru, Suzuki e Kawasaki relegati al ruolo di comprimari. Sicuramente un motivo in più per dire stop. Cosa ci porterà il 2009? Si è conclusa il 30 dicembre 2008, con l'annuncio del ritiro della Kawasaki, l'emorragia delle grandi Case coinvolte nel motorsport? Auguriamoci di sì. E intanto, forse, è meglio iniziare a controllare lo stato di salute dei tanti campionati presenti nel mondo. La domanda che ci si pone è: riusciranno a partire tutti? A rispettare i calendari?

Massimo Costa
gdlracingTatuus