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6 Dic [11:21]

La speranza di Todt
"I motori di F1 anche a Le Mans"

Jacopo Rubino

Affrontare la 24 Ore di Le Mans, o un impegno in tutto il World Endurance Championship, con un motore da Formula 1. In sintesi è questo l'auspicio, o la proposta, di Jean Todt: il presidente della FIA vorrebbe che i cambiamenti regolamentari allo studio per il 2021 portassero a propulsori utilizzabili anche nelle gare di durata, con modifiche relativamente contenute. "Al momento abbiamo regole diverse per ogni categoria, non dovrebbe essere così", ha spiegato il manager francese ad Auto Motor und Sport. "I requisiti per la F1 e per il Mondiale Endurance sono simili: un motore da F1 deve durare circa 5000 chilometri, che all'incirca è la stessa distanza di Le Mans".

Un parallelo portato all'attenzione già nel 2014 con il passaggio alle power unit da 1.6 litri, e sistemi ibridi divenuti sovrapponibili a quelli presenti sulle LMP1 ufficiali. Senza dimenticare che, già dalla prossima stagione, nella categoria regina sarà fissato un limite (molto severo) di tre motori termici disponibili per ogni pilota, a fronte di un calendario da 21 Gran Premi. A meno di non incorrere ovviamente in penalità sulla griglia.

"Avere un solo concept di motore sarebbe attraente per nuovi costruttori, e potrebbe significare che le squadre di F1 vadano a Le Mans, o viceversa", ha sottolineato Todt. Un'idea interessante sulla carta, ma tutt'altro che semplice da mettere in pratica: innanzitutto perché in questi anni Porsche, Toyota e Audi si sono sfidate nel WEC con filosofie molto variegate, fra benzina contro diesel, aspirato contro turbo, o ampie differenze di cilindrata che contrastano con i rigidi schemi imposti nel Circus. E su questo fronte, resta in primis da sciogliere l'evidente scetticismo di Ferrari, Mercedes e Renault sulle normative 2021. Todt in tal senso è possibilista: "Niente è ancora deciso, siamo aperti a qualsiasi suggerimento. I principi chiave sono di avere motori più semplici, economici e rumorosi, rilevanti per la produzione stradale e basati sui modelli attuali".

La storia non è tuttavia a favore di un allineamento tra le due realtà: nel vecchio Gruppo C la scelta della Federazione di aprire alle unità da 3.5 litri che erano in uso in Formula 1 si rivelò distruttiva, tagliando le gambe alle scuderie private e con un'impennata di costi che portò alla cancellazione del mitico Mondiale Sport alla vigilia dell'edizione 1993. Un palcoscenico che, chiamato appunto WEC, sarebbe davvero rinato solo a due decenni di distanza. Da sottolineare come proprio Todt fosse all'epoca il direttore sportivo Peugeot, dominatrice l'anno precedente montando un V10 che sarebbe stato poi fornito con poca fortuna alla McLaren nel 1994.

Ma le parole di Todt, forse, sono soprattutto un salvagente teso al WEC che, persa pure la Porsche, nella cosiddetta "superstagione" 2018-2019 avrà la sola Toyota come casa ufficiale iscritta alla classe maggiore.