26 Set 2004 [15:20]
Las Vegas, gara: Bourdais vince il duello con Junqueira
Nella capitale del gioco d'azzardo, Las Vegas, ieri notte si è disputata una fantastica tappa della Champ Car. Sull'ovale del Nevada, nella corsa svoltasi con le luci artificiali, sono spuntati dal buio due missili, Sebastien Bourdais e Bruno Junqueira. Compagni nel team Newman/Haas, ma acerrimi rivali considerando che si stanno contendendo il campionato. Sotto gli occhi attenti di Paul Newman, proprietario del team assieme a Carl Haas, e dell'attore Bruce Willis invitato dalla vecchia star hollywoodiana, Bourdais ha vinto dimostrando una volta di più grande freddezza. Quella capacità di controllo che, però, ogni tanto dimentica ai box. Il francese negli ultimi dieci elettrizzanti giri ha dovuto resistere all'assalto portatogli da Junqueira. Il brasiliano lo ha affiancato e lì è rimasto per cinque interminabili minuti. Il doppiaggio di Tagliani gli ha fatto perdere per una tornata il ritmo. Poi si è riportato al fianco destro di Bourdais. Le due Lola si sono ripetutamente e pericolosamente sfiorate. Piccole intimidazioni dell'uno e dell'altro, con Junqueira che ogni tanto stringeva troppo verso l'interno e con Bourdais che ribatteva portandosi verso il centro della pista. A due giri dal traguardo, un altro doppiaggio, ad Haberfeld alla guida di una Reynard lentissima. Bourdais è stato strepitoso nel cogliere l'attimo giusto e Junqueira, mai troppo deciso, ha perso ancora il ritmo. Tra i due ex campioni della F.3000, alla fine l'ha spuntata il francese per appena 66 millesimi. Grande il disappunto di Junqueira che appena sceso dalla sua monoposto imprecava contro chissà chi. Forse con i doppiati, ma certo lui non è stato determinato, soprattutto con Haberfeld. A calmare il buon Bruno ci hanno pensato la moglie, Newman, Haas e i meccanici. Tutti a dargli pacche sulle spalle, a dirgli che è stato bello lo stesso. Tutti pensando, a parte la moglie, che in fondo è giusto così perché è Bourdais il più forte. Al terzo posto si è classificato Patrick Carpentier. Partito bene dalla pole, il primo posto lo ha presto perso. Dopo ha lottato per l'ultimo gradino del podio, ma i due della Newman/Haas erano più veloci. Ha stupito Rodolfo Lavin, buon quarto dopo una corsa combattuta e condita da tanti sorpassi e duelli con Vasser, Dominguez e Carpentier. Soddisfatto del quinto posto Vasser, il vecchietto della categoria, che pareva tornato quello dei tempi antichi, delle battaglie con Alex Zanardi. Nel gruppetto dei scatenati si è difeso bene Allmendinger, sesto, che ha dimostrato di sapersela cavare anche negli ovali. A un certo punto della gara, al terzo posto c'era l'ex F.1 Justin Wilson. L'inglese però non ha retto il confronto peccando a volte di ingenuità banali, di indecisioni che sugli ovali ti portano via in un attimo tre-quattro posizioni. Rabbia nel team Rocketsports per un errore commesso ai danni del povero Tagliani. Il canadese è infatti stato richiamato al primo pit-stop in un momento sbagliato della cosidetta "finestra" che i piloti devono rispettare. E così Tagliani ha subìto uno stop and go che lo ha privato della lotta per il primo posto. Incomprensibile il comportamento di Ryan Hunter-Reay. Era sesto quando, nella corsia di rientro ai box per il primo pit-stop, si è girato per non tamponare Lavin. L'americano ha perso parecchio tempo, due giri, e quando la gara è ripresa si è ritrovato davanti ai primi. Anziché spostarsi, ha lottato con loro per parecchi giri come fosse in lizza per la vittoria, intralciando più volte Junqueira, Bourdais e gli altri. Non è stato penalizzato. Palma della sfortuna a Paul Tracy che praticamente ha perso ogni possibilità di difendere la corona di campione 2003. Il canadese, che abita proprio a Las Vegas, si è fermato nel giro di ricognizione per la rottura dell'albero motore. Altro ritiro, noie meccaniche, per Guy Smith che si stava ben comportando essendo stato tra i primi dieci. Da segnalare che non si è verificato nessun incidente, nessuno di quei botti contro il muro che caratterizzano invece le gare Indycar. Diversa qualità dei piloti, maggiore correttezza in pista? Di sicuro a qualcuno della Indycar saranno... fischiate le orecchie.
L'ordine di arrivo, sabato 25 settembre 2004
1 - Sebastien Bourdais (Lola-Ford) - Newman/Haas - 166 giri in 1.29'01"061
2 - Bruno Junqueira (Lola-Ford) - Newman/Haas - a 0"066
3 - Patrick Carpentier (Lola-Ford) - Forsythe - a 4"091
4 - Rodolfo Lavin (Lola-Ford) - Forsythe - a 6"227
5 - Jimmy Vasser (Lola-Ford) - PKV - a 6"302
6 - AJ Allmendinger (Lola-Ford) - RuSport - a 6"938
7 - Mario Dominguez (Lola-Ford) - Herdez - a 6"941
8 - Justin Wilson (Lola-Ford) - Conquest - a 7"310
9 - Nelson Philippe (Lola-Ford) - Conquest - a 11"979
10 - Roberto Gonzalez (Lola-Ford) - PKV - a 1 giro
11 - Michel Jourdain (Lola-Ford) - RuSport - a 1 giro
12 - Oriol Servia (Lola-Ford) - Coyne - a 2 giri
13 - Ryan Hunter-Reay (Lola-Ford) - Herdez - a 2 giri
14 - Alex Tagliani (Lola-Ford) - Rocketsports - a 3 giri
15 - Mario Haberfeld (Reynard-Ford) - Walker - a 4 giri
16 - Gaston Mazzacane (Lola-Ford) - Coyne - a 6 giri
Il campionato
1.Bourdais punti 307; 2.Junqueira 280; 3.Carpentier 241; 4.Tracy 215; 5.Tagliani 209; 6.Dominguez 203; 7.Allmendinger 184; 8.Hunter-Reay 176; 9.Servia 174; 10.Vasser 171; 11.Jourdain 168; 12.Wilson 150; 13.Haberfeld 143; 14.Lavin 142; 15.Gonzalez 117; 16.Philippe 73; 17.Mazzacane 72; 18.A.Sperafico 47; 19.Smith 36; 20.Gidley 15.
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