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Dominio totale del team Cetilar Racing, nel primo dei tre appuntamenti dell'Asian Le Mans Series. Al suo debutto nella s...

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Doohan, gli incidenti a Suzuka
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Lancia al via con PH Sport: Rossel e
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10 Giu 2010 [16:01]

Le Mans - 3 domande
al poleman Bourdais

Nato a Le Mans 31 anni fa, Sebastien Bourdais vive o meglio "convive" con l'ossessione della gara di casa, e se nel 2009 ha vissuto malissimo la vittoria della Peugeot "sbagliata", in questa edizione è partito subito con il piede giusto siglando la pole nel corso del primo turno di qualifica che, seppur provvisoria, potrebbe essere definitiva, vista la pioggia che è cominciata a scendere con una certa violenza nel pomeriggio del giovedì. A poche ore dalla ripresa delle ostilità. Ed è un Bourdais piuttosto tranquillo e rilassato quello che si concede ai microfoni.

Qual è stato il motivo del tuo spostamento al fianco di Pedro Lamy e Simon Pagenaud?
"L'anno scorso, l'equipaggio che formavo con Sarrazin e Montagny non era equilibrato. Stephane, per esempio, non ama la vettura sottosterzante, contrariamente a come piace a me. Franck, invece, era a metà tra noi due. Il compromesso finale risultava un po' "bastardo" ed alla fine nessuno dei tre era realmente soddIsfatto della vettura".

Quest'anno, invece, le cose sembrano funzionare molto meglio sulla vettura numero 3. Qual è la forza del vostro equipaggio?
"È vero. Il nostro equipaggio ha come punto di forza l'omogeneità. Con Pagenaud mi trovo a meraviglia e tutte due vediamo le cose nella stessa maniera, è facilissimo trovare il giusto compromesso. È anche un amico vero, in quanto a Lamy lui è il vero compagno ideale. Sa sempre adattarsi ad ogni tipo di vettura, ed ottimizza il suo pilotaggio di conseguenza. È il complemento perfetto. Tra l'altro sarà lui a prendere il via, perché è solido, non ha problemi nel traffico e non commette errori".

Nel 2009 il tuo equipaggio era stato definito "sprinter di durata". Come definiresti quello del 2010?
"Sprinter d'esperienza. Ma sarà la stessa cosa per tutte e tre le vetture Peugeot. Non come per Audi dove c'è una gerarchia molto ben precisa".

dagli inviati Stefano Semeraro e Marco Minghetti