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19 Giu [14:12]

Le Mans - Adam e Taylor
raccontano l'epica sfida finale

Massimo Costa

Le Mans ormai ci ha abituato a finali da cardiopalma. Lo scorso anno, il ritiro della Toyota LMP1 proprio difronte ai box a 1 giro dalla bandiera a scacchi che avrebbe preso per prima. Quest'anno, la battaglia epica nelle ultime due tornate nella classe GTE PRO tra la Aston Martin #97 di Jonathan Adam (condivisa con Serra e Turner) e la Corvette #63 di Jordan Taylor guidata in compagnia di Antonio Garcia e Jan Magnussen. Curioso che sia toccato proprio ad Adam e Taylor, forse i meno conosciuti dei due equipaggi, giocarsi la vittoria.

Adam, 32 anni di Kirckaldy (Gran Bretagna), alla sua seconda Le Mans è stato campione inglese Gran Turismo nel 2015 e 2016 racimolando un bagaglio di esperienza notevole in ogni tipo di competizioni GT dal Blancpain al WEC, e 24 Ore, da Spa a Dubai passando per il Nurburgring. Taylor, 26enne di Orlando (USA), alla sesta Le Mans, figlio di Wayne Taylor che da anni lo schiera nel campionato IMSA e prima ancora Grand Am col team di famiglia, si è costruito nelle gare americane fino a raggiungere le vittorie, proprio quest'anno, nella 24 Ore di Daytona e nella 12 Ore di Sebring con la Cadillac DPI. Risultando campione Grand Am nel 2013.

"Un punto in cui lui poteva essere attaccabile era alle curve Indianapolis ed Arnage", spiega Adam che si trovava alle spalle della Corvette di Taylor. "Per vincere non c'era altra soluzione che sorpassarlo, ma era molto difficile. Mi sono portato alle sue spalle e ad Arnage ci ho provato, c'è anche stato un piccolo contatto tra di noi".

"Avevo le gomme molto usurate", ha raccontato Taylor, "ad Arnage Adam si è buttato all'interno, ma è andato lungo. Immaginavo che ci avrebbe provato, per cui mi ero preparato ad incrociare la traiettoria. Ci siamo anche toccati un uscita, ma niente di che".

"Ho notato all'ultima curva che la sua gomma anteriore sinistra era molto consumata", ha proseguito Adam. "Ho quindi pensato che potesse avere dei problemi, ed ho atteso il momento propizio. Nuovamente in quella curva, all'ultimo giro, Jordan è andato più largo del solito e allora l'ho attaccato riuscendo a passarlo. Però c'era ancora tutto un giro da fare, temevo mi attaccasse e l'unica chance che avevo risiedeva in un suo errore. Che puntualmente è arrivato, sfortunatamente per Jordan".

"Alla seconda variante delle Hunaudieres appena ho toccato il freno l'anteriore si è bloccato e non ho potuto far altro che andare nella ghiaia. Così facendo avevo ulteriormente spiattellato la gomma anteriore sinistra con un inizio di foratura. È stato un insieme di eventi sfortunati", ha concuso Taylor.