9 Set 2008 [11:00]
Le pagelle del GP di Spa
Ferrari – Ufficio stampa sportivo - 10
Alla preveggenza. Con la solita aria contrita Luca Colajanni a fine gara, dagli schermi televisivi ha spiegato con precisione per quale motivo la Ferrari si sentiva defraudata dal sorpasso di Hamilton. E, che coincidenza, la direzione gara ha sposato quelle tesi su tutta la linea.
Lewis Hamilton - 9
Più di così... poteva solo evitare il testacoda all’inizio del secondo giro, che ha poi propiziato il sorpasso di Raikkonen sul rettilineo del Kemmel. Ma per il resto ha fatto una gara bellissima. Senza esagerare quando inseguiva il finlandese ma, al momento propizio, mostruosamente aggressivo in occasione del sorpasso (a nostro giudizio bellissimo e perfetto) oggetto della sanzione.
Fernando Alonso - 9
Finalmente Alonso ha disputato una gara all’altezza delle sue capacità. In condizioni difficili, con una macchina probabilmente un po’ critica da guidare, lo spagnolo ha fatto vedere di avere la stoffa che sapevamo. Non si è fatto distrarre dalle trattative di mercato, secondo le quali nel 2009 dovrebbe correre con una mezza dozzina di scuderie...
Nick Heidfeld - 8
Il box BMW lo richiama per montare gomme intermedie nel finale e lui, come a Silverstone, sale sul podio. Ci ricorda un po’ il calciatore Paolo Rossi, che non aveva piedi buonissimi, ma al momento opportuno si trovava davanti alla porta ed andava in gol. La fortuna bisogna sapersela creare e Nick ha mostrato di esserne capace.
Sebastian Vettel - 8
Per tutta la gara è stato dietro al compagno di squadra, poi nell’ultimo complicatissimo giro, è riuscito a scavalcarlo. Il fatto che la Toro Rosso nelle ultime corse sia diventata competitiva sottolinea ancor di più le qualità del giovane tedesco (delle quali Italiaracing si era accorta da tempo), che finalmente s’è buttato dietro le spalle la lunghissima sequenza di ritiri nei primi metri delle prime gare.
Kimi Raikkonen - 7
Il suo voto è la media matematica tra quanto ha fatto vedere nei primi quarantadue giri (da 10), nei quali ha mostrato le sue migliori qualità, aggressività da vendere e sensibilità di guida sopraffina, e l’errore che ne ha causato il ritiro (da 4, con l’aggravante del fatto che non poteva più permettersi alcun passo falso).
Felipe Massa - 7
Dopo Valencia, Italiaracing si chiedeva: “Saprà proseguire su questi fantascientifici ritmi?” La risposta è no. Sicuramente Massa è cresciuto molto alla Ferrari, in particolare durante questa stagione. Ma quando il gioco si fa duro, lui talvolta dimostra di essere un gradino sotto Raikkonen, Hamilton e Alonso. Però è stato bravo a non commettere errori e non è certo colpa sua se qualcuno gli ha regalato la vittoria.
Robert Kubica - 7
Gara onesta per il polacco. Zero errori, ha lottato con coraggio, ma la BMW a Spa più di tanto non andava. Impietoso il confronto con la velocità di punta della McLaren di Kovalainen.
Mark Webber - 7
Gara al solito volitiva quella dell’australiano. Anche se è arrivato grazie alla penalizzazione di Glock, il punticino finale è meritato. A mo’ di risarcimento per lo speronamento subìto da Kovalainen.
Adrian Sutil - 7
Continua ad alternare buone cose a gare brutte. In Belgio, con la pioggia, era in fase positiva e, al volante della modesta Force India, ha saputo mettere dietro diversi avversari.
Timo Glock - 6
Ci convince sempre di più il campione 2007 della GP2. Glock si è dimostrato a Spa un pilota solido, veloce ed affidabile. Peccato per il sorpasso in regime di bandiere gialle nel finale.
Nico Rosberg - 6
Paga, in tutti i sensi, lo stato di crisi profonda della Williams. La gara nelle retrovie non lo aiuterà di certo a trovare una nuova sistemazione. Come sono lontani i tempi in cui sembrava dovesse sostituire Alonso alla McLaren...
Giancarlo Fisichella - 6
Nakajima gli ha rotto... le uova nel paniere, scassandogli l’ala anteriore e costringendolo a rientrare ai box al primo giro. Ha corso pertanto tutta la gara in ultima posizione, ma ciò non gli ha impedito di incassare il grande apprezzamento del suo team boss Mallya. Sarà più fortunato a Monza (speriamo).
Sebastien Bourdais - 5
Gara tra alti e bassi quella dell’occhialuto francese. Benissimo in qualifica, molto bene in gara tranne la prima curva e l’ultimo giro. Poteva finire sul podio e mostrare di avere quelle qualità che lo hanno portato a vincere titoli a ripetizione negli USA. Ma all’ultimo giro, con le gomme da asciutto sotto la pioggia, ha perso la bellezza di quattro posizioni. Due delle quali da piloti che non avevano montato (come lui) pneumatici da pioggia. Male anche la tamponata a Trulli: Bourdais è riuscito ad arrivare lungo alla prima curva, che a Spa è molto poco distante dalla griglia di partenza.
Heikki Kovalainen - 3
Una pessima partenza ed un attacco sconsiderato a Webber, questo il suo (deficitario) bilancio a Spa. Kovalainen avrebbe potuto aspettare il rettilineo per sorpassare, viste le differenti prestazioni del suo motore Mercedes paragonate al Renault che equipaggia la Red Bull dell’australiano. Al volante di una McLaren velocissima il finlandese ha sbagliato parecchio, dimostrandosi in questa occasione non all’altezza dei top drivers.
David Coulthard - 3
Di positivo c’è che finalmente, in questo gran premio, non ha buttato fuori nessuno ed è arrivato al traguardo. Ma la sua gara fa il paio con la sua presenza in F.1 (e con il tenore delle dichiarazioni di colpevolezza nei confronti di Hamilton): superflua e inutile.
Kazuki Nakajima - 3
Il talento c’è, la foga del debuttante pure. Magari è anche troppa e il giapponese ha combinato un altro pasticcio.
Nelson Piquet - 2
Guardacaso, quando si va su piste un po’ anomale, o difficili, o in cui non è possibile provare sino a consumare l’asfalto il brasiliano va in crisi. E’ l’unico, insieme a Raikkonen, a finire a muro, solo che non stava affatto disputando un garone (lottando per la vittoria) come il finlandese, ma stava perdendo posizioni su posizioni. Il confronto con Alonso è stridente. Siamo sicuri che sia all’altezza di correre in F.1?
Luca Baldisserri (Ferrari) - 2
Si è mai riguardato nella registrazione di un gran premio? Definire antipatico il responsabile delle strategie al muretto Ferrari, per come si pone ai microfoni degli inviati di RAI e Sky, ci sembra il minimo. Sguardo oltre la telecamera a cercare chissà che, lunghe pause prima di proferir parola, risposte talvolta a monosillabi. Delle due l’una: o nel momento in cui lo interrogano ha troppe altre cose da fare (e allora per favore, Giovanelli e Maglienti, intervistatelo almeno un’ora dopo la bandiera a scacchi), oppure l’ingegner Baldisserri non ha voglia di rispondere. Nel qual caso si prega la Ferrari d’indicare un sostituto un filino più loquace. Poi, il signor Baldisserri la smetta di definire Hamilton, il ragazzino. Un ragazzino che non fa dormire i bellimbusti della Ferrari da due anni.
Jarno Trulli – n.g.
Il pescarese ha azzeccato una partenza in-cre-di-bi-le. Mai vista una roba simile in F.1. Peccato sia stato tamponato da Bourdais alla prima curva e con l’auto probabilmente danneggiata ha fatto quel che ha potuto. Non è un pilota fortunato e il GP del Belgio lo ha evidenziato una volta di più.
Jenson Button – n.g.
Deve solo sperare che la stagione finisca il prima possibile, con questa Honda non si va da nessuna parte.
Rubens Barrichello – n.g.
Idem come sopra. A lui la macchina s’è per giunta rotta. Spera nella riconferma da parte della squadra di Brackley. Ce la farà?