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21 Ott 2008 [11:15]

Le pagelle di Italiaracing del GP di Cina

Le pagelle di Italiaracing del GP di Cina, che potrete leggere anche sul Magazine online al quale potete accedere cliccando sulla copertina che trovate nella parte destra della nostra homepage oppure cliccando il banner Magazine.

Lewis Hamilton – 10
Ha disputato un weekend perfetto, rischiando quando serviva, ovvero compiendo testacoda e “lunghi” nelle prove libere per saggiare il limite di pista e monoposto. In qualifica ed in gara l’inglese ha filato come un treno, imprendibile per chiunque. Ha eliminato la dose d’aggressività superflua e deleteria che, anche nel recente passato, qualche volta lo ha indotto in errori marchiani, guidando da par suo: in modo impeccabile.

Fernando Alonso – 9
Dato che quelli davanti a lui non hanno combinato pasticci (come al Fuji) e Nelson Piquet è rimasto in pista (a differenza di quanto è avvenuto a Singapore), la sua aspettativa di piazzamento in gara era il quinto posto. Lo spagnolo ci ha messo ancora una volta del suo piazzandosi quarto ed avendo ragione, finchè è rimasto in corsa, di uno meglio equipaggiato di lui: Kovalainen. Bravo Fernando.

Kimi Raikkonen – 8
E’ ritornato il Kimi che conoscevamo. Nonostante abbia cercato sino all’ultimo di evitarlo (dichiarandolo più volte alla stampa, quando ancora era matematicamente in lotta per il Mondiale), ha ceduto da buon collega il secondo gradino del podio al compagno di team. Il buon risultato di squadra, molto utile alla classifica costruttori del Cavallino, è per buona parte merito suo.

Nick Heidfeld – 8
Come evidenziato nel pagellone del Gp del Giappone, Heidfeld alterna gare anonime a gare belle. Dopo che al Fuji aveva remato a centro gruppo, in Cina Nick ha corso più che bene, recuperando nel primo giro le tre posizioni di penalizzazione subite in qualifica per aver danneggiato Coulthard.

Robert Kubica – 8
Sereno e realista il polacco ha dimostrato grande professionalità in Cina. Estromesso, come prevedibile, dalla lotta per il titolo, ha dichiarato che in Brasile cercherà di mantenere il terzo posto in campionato, che rappresenterebbe per lui una grande soddisfazione. Ha litigato per tutto il weekend con un assetto che non andava, salvo migliorare in gara quando ha montato le gomme a mescola morbida. Col sesto posto al traguardo ha migliorato molto il pessimo undicesimo stallo sulla griglia di partenza.

Timo Glock – 8
Salva il weekend della Toyota con un buon settimo posto. Conferma le proprie doti, dimostrando di meritare alla grande un posto in F.1.

Rubens Barrichello – 8
La pista gli piace molto ed è fonte di ottimi ricordi, come la vittoria nella prima edizione del Gp, nel 2004, quando guidava la Ferrari. Ottimo in qualifica (ebbene sì, col mezzo che si ritrova, raggiungere il Q2 è un ottimo risultato), consistente in gara, undicesimo a raggiungere il parco chiuso.

Sebastian Vettel – 7
Fuori per poco dalla zona punti. Perde qualche chance di entrarvi per colpa di una ruota che non si disistalla e gli fa perdere qualche secondo prezioso al primo pit stop. La Toro Rosso in Cina non è un fulmine e lui, per quanto bravo sia, non è Mandrake.

Kazuki Nakajima – 7
E’ stato avvantaggiato, rispetto a Rosberg, dalla scelta della squadra di fargli fare un solo stop ed ha chiuso dodicesimo. Nei due lunghi stint col pieno di benzina non ha commesso errori, svolgendo bene il suo compito, ma la Williams è quello che è.

Sebastien Bourdais – 7
A causa di un contatto alla prima curva con Trulli, va largo nella via di fuga e riprende in fondo al gruppone. Poi compie una buona rimonta, ma la sua Toro Rosso non è quella vista a Monza e lui si adegua.

Mark Webber – 7
Voto alto per quanto l’australiano ha fatto vedere, ancora una volta, nelle prove ufficiali. I dieci posti di penalità per aver sostituito il motore Renault, rottosi nelle prove libere, e la strategia di gara iper-aggressiva (non proprio azzeccata, dato che il compagno Coulthard ha concluso davanti a lui) hanno relegato l’australiano in quattordicesima posizione.

Nico Rosberg – 7
Il tedesco figlio d’arte ci mette l’anima e la sua faccia più arrabbiata che delusa dopo le qualifiche ne è buona testimone. Il team opta per lui per una strategia su due soste che non paga ed alla fine è quindicesimo, ben dietro a Nakajima. Ma non è colpa sua.


Nelson Piquet – 6
A fine gara i secondi di distacco dal suo caposquadra, Alonso, sono quasi 40. Un po’ troppi, tuttavia riesce nel finale a raggiungere la zona punti. La sufficienza è risicata, la sua Renault vale un po’ di più del suo ottavo posto.

Giancarlo Fisichella – 5
Difficile valutare la prestazione di un pilota quando dispone di un mezzo capace di performance così diverse dal resto del gruppo. In prova le ha prese dal compagno Sutil, ma in corsa Giancarlo ha tenuto botta stringendo i denti e giungendo ultimo.

Marc Genè – 5
Come commentatore televisivo è attentissimo e competente quant’altri mai. Guida ancora le monoposto di F.1 e si sente, dato che spiega compiutamente e dettagliatamente il perchè ed il percome di quanto si vede in televisione durante i GP. In più riesce a parlare a raffica un ottimo italiano. Ma c’è un ma: un piccolo conflitto d’interessi. Lo stipendio maggiore infatti non glielo paga Sky, ma la Ferrari, ed ecco che ad ogni occasione utile, lo spagnolo infila qualche commento “partigiano”. Inopportuno, da parte di un telecronista, che per il suo ruolo deve essere imparziale. Questo non significa che non possa avere opinioni, tutt’altro.

Felipe Massa – 5
Il brasiliano stavolta non s’è fatto prendere dalla foga. In gara non ha commesso errori particolari ma, semplicemente, è risultato troppo lento. Tanto da aver bisogno dell’aiuto del compagno di squadra, che lo ha lasciato passare cedendogli la seconda posizione. La sua lentezza ha esposto la Ferrari ad una sanzione della Fia per il gioco di squadra (che poi non è arrivata, ma va’...). A Shanghai Felipe ha mostrato i suoi limiti e quella che l’attende in Brasile appare un’impresa disperata.

David Coulthard – 5
Strano ma vero, lo scozzese dalla mascella prominente non è stato coinvolto in incidenti. Addirittura sia Rosberg, sia Bourdais riescono a sorpassarlo in corsa senza che David reagisca fallosamente. Coulthard compie una buona corsa, anche grazie alla strategia su una sola sosta, ma il voto è comunque negativo per quanto combinato in qualifica (16°, mentre Webber senza la penalizzazione per combio di motore sarebbe scattato in terza fila).

Jenson Button – 5
Stavolta ha perso, abbastanza nettamente, il confronto col compagno di squadra. Ma un leggero calo di motivazioni, causato dall’assoluta mancanza di competitività della Honda, ci può stare.

Heikki Kovalainen – 4
Prima dell’inizio della stagione molti osservatori competenti sentenziarono che con la sua velocità avrebbe messo in difficoltà il compagno Hamilton. Anche in Cina il buon Heikki li ha clamorosamente smentiti, perdendo anche il duello con Alonso, la cui Renault è sì in ripresa, ma non vale certo la sua McLaren. Oltretutto è stato anche poco fortunato, incappando in una foratura che lo ha poi costretto al ritiro.

Jarno Trulli – 3
Non tanto per l’incidente che lo ha poi eliminato (attardando anche Bourdais), quanto per le improvvide dichiarazioni che ha rilasciato una volta rientrato ai box, nelle quali ha addossato ad altri le colpe che noi, invece, ci sentiamo di attribuirgli.

Adrian Sutil – ng
Voto identico al Gp del Giappone. Là aveva forato, stavolta ha percorso pochi giri, poi dalla sua Force India s’è levato un fil di fumo...
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