27 Mag 2008 [0:44]
Le pagelle di Italiaracing del GP di Monaco
Robert Kubica – 10
La BMW ha il passo lungo e quindi a Monaco doveva stare, come minimo, giù dal podio. Invece, il polacco ha lottato per la vittoria e si è piazzato secondo. E se magari ascoltavano lui dai box, montandogli subito le slick invece di ascoltare quelli del meteo, forse se la giocava con Hamilton.
Adrian Sutil – 10
Aveva deluso nelle prime uscite stagionali. Ma a Monaco ci ha sbattuto in faccia tutto il suo talento, urlandoci che non capiamo proprio niente. Sutil è stato magnifico con la Force India-Ferrari. Il quarto posto era suo. La strategia del team è stata coraggiosa e perfetta. Poi è arrivato Raikkonen. Magari adesso Mallya avrà i motori gratis dalla Ferrari…
Max Mosley – 10
Si è presentato a Monaco. Coraggioso. Impavido. Con la sua faccia sembrava voler dire ad ognuno di noi: e voi, non avete segreti?
Vigili Urbani – 10
Probabilmente non si chiamano vigili urbani gli addetti al traffico di Montecarlo e magari si offendono pure. Ma sicuramente sono le persone più pazienti del mondo. Faranno dei corsi… Nei quattro giorni di GP sono ad ogni angolo del Principato, in mezzo allo smog, a un traffico sempre bloccato. E pronti a rispondere con un sorriso e una gentilezza ad ogni petulante che esce dal finestrino della sua Porsche, Ferrari, Lamborghini, Rolls Royce, Bentley, Bugatti, Jaguar per tentare di passare da dove non si può.
Lewis Hamilton – 9
Semplicemente magico. Meriterebbe un 10, ma quell’errore al Tabaccaio vale un voto in meno. Quando a Monaco piove, emergono i fenomeni.
Mark Webber – 8
E’ bravo l’australiano. Non ci ha mai entusiasmato, è vero, ma quest’anno sta raccogliendo ottimi risultati. Il quarto posto di Monaco, con la Red Bull, è l’ennesima perla.
Sebastian Vettel – 8
Quando piove, fa vedere che ci sa fare. E Vettel, che stava per diventare famoso per non superare il primo giro dei GP, ha portato la debuttante STR3 al quinto posto a Monaco. Ultimamente stava subendo Bourdais, nel momento della verità però, di solito esce il talento puro e quindi, sul palcoscenico è andato Vettel.
Felipe Massa – 7
Una bella pole, poi quando ha perso il primato della corsa, come spesso gli capita quando non è davanti a tutti, fatica.
Heikki Kovalainen – 7
Partire ultimo quando sei in seconda fila, deve essere moralmente distruttivo. Kovalainen si è rimboccato le maniche ed ha concluso ottavo.
Kazuki Nakajima – 7
Non fa errori, ed è già un successo. Decide che viste le difficili condizioni meteo deve portare in fondo la sua Williams e ci riesce bene prendendo due punti. Complimenti.
Rubens Barrichello – 7
E bravo Rubinho. Sarai vecchio e anche un po’ bollito, ma questa volta hai fatto vedere che l’esperienza e la saggezza sono importanti quando le cose sono complicate.
Giancarlo Fisichella – 6
Con la pioggia ha vinto un GP a San Paolo con la Jordan. Fisichella era pronto per un’altra impresa domenica, ma il cambio lo ha tradito. Ci ha provato lo stesso, guidando con le marce rimaste, finché si è dovuto fermare.
Ferrari – 5
Ogni tanto sbagliano anche loro. Per fortuna, dimostrano così di essere umani. Però, sostituire le gomme a Raikkonen in griglia di partenza oltre i 3 minuti consentiti dal regolamento è un errore da team di F.Renault…
Nick Heidfeld – 5
Le sta prendendo di brutto da Kubica da qualche tempo a questa parte. Poi ci ha pensato Alonso ad affondarlo.
Jarno Trulli – 5
Il team sbaglia la tattica, sbaglia tutto, come sempre.
Toyota – 4
Boh. Ma in Giappone si stanno rendendo conto che pagano un mucchietto di incompetenti?
Kimi Raikkonen – 4
Ogni tanto va in tilt. Anche nel 2007 aveva delle fasi appannamento poi è finita come sappiamo. A Monaco però, ne ha combinate di tutti i colori. Forse innervosito dall’errore del team in griglia di partenza che gli costa un drive through, fa una brutta partenza, un dritto con conseguente musetto rovinato, poi una gara anonima e infine, il terribile errore che lo ha portato ad eliminare Sutil.
Fernando Alonso – 4
Vuol fare il Senna, che con la pioggia e una Toleman insidiò la vittoria fin sul traguardo alla McLaren di Prost nel 1984. Ma il sogno di Alonso (e della sua Renault versione Toleman) di battere macchine più competitive grazie al suo indiscusso talento si infrange contro due gravi errori. Il secondo poi, da pilota di Megane Trophy.
Nelson Piquet – 4
Doveva essere la gara del riscatto, è finito su una panchina a rimuginare sugli errori commessi.
Nico Rosberg – 4
Ha perso una grande occasione. Errori a volontà, fino al botto violento alle Piscine.
David Coulthard – 4
Sbatte in qualifica, sbatte in gara, soffre Webber. La pensione si avvicina.
Sebastien Bourdais – 4
Esce da solo. Bourdais sembra il Fonzie di Happy Days che non riusciva mai a dire ho sbagliato, scusate. Anche davanti all’evidenza. Invece di comunicare che è stato un pirla, questo francesotto borioso ha dichiarato che l’uscita di Coulthard l’ha costretto ad alzare il piede e inevitabilmente la sua monoposto ha perso aderenza ed ha sbattuto. Tutta colpa di Coulthard e di questa Toro Rosso che si permette di andare verso destra, insomma…
Jenson Button – 4
Sbaglia al primo giro, poi rema nei bassifondi.
Timo Glock – 4
Tra lui e Piquet non ne caviamo fuori un pilota vero. Riproviamoci a Montreal.
Meteo – 2
Doveva piovere giovedì. C’era il sole. Doveva piovere venerdì. C’era il sole. Doveva piovere tutto sabato. Fatte due gocce. Doveva piovere domenica. E così è stato. Ma quando hanno comunicato che nel finale del GP avrebbe diluviato (e i team manager ci hanno pure creduto) è uscito un pallido sole.
Personale di sicurezza – 0
Che brutte quelle immagini nella zona podio del dopo GP. Quella fila di poliziotti che si tengono per mano per dividere i meccanici festanti (mica una folla impazzita) dai loro piloti ci sembravano i poliziotti antisommossa di qualche G8.