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4 Ago 2014 [0:52]

Lexington, gara: Dixon da ultimo a primo

Massimo Costa

Da ultimo a primo. Ecco come farsi perdonare una qualifica disastrosa, con quel testacoda su pista bagnata che lo aveva relegato ventiduesimo su... ventidue. Scott Dixon di vincere non ci pensava proprio, soprattutto dopo essersi dovuto fermare al 1° giro quando ha evitato per un pelo l'incidente innescato da Tony Kanaan e che ha coinvolto Marco Andretti e Takuma Sato. Dixon si è fermato per fare controllare la sua Dallara dopo aver girato in mezzo all'erba e da lì è nata l'idea della strategia o la va o la spacca. Fermatosi nuovamente per il pit-stop al giro 11, Dixon ha montato gomme dure ed ha successivamente imboccato la pit-lane al 37° passaggio, poco prima che entrasse la safety-car per il testacoda di Ryan Hunter-Reay. Quando al 39° giro in 15 sono rientrati ai box per il pit-stop in regime di safety-car, Dixon si è trovato in prima posizione.

Alle sue spalle c'era chi aveva fino a quel punto fatto la gara, ovvero Sebastien Bourdais, Josef Newgarden, Carlos Munoz, Graham Rahal, James Hinchcliffe (incredibile 1° giro, da 17° a 6° nel caos dell'incidente). Dixon si è poi fermato al giro 63, Bourdais al 66°, ma nettamente alle spalle del neozelandese che aveva imbarcato meno benzina. Per il francese non c'è stato nulla da fare, non è mai riuscito ad avvicinare Dixon che gli era a 6". La sua speranza? Che il pilota di Ganassi dovesse compiere un rapido rabbocco nelle battute finali. Non è stato così e Dixon (fermatosi subito dopo la bandiera a scacchi con qualche goccia di carburante in serbatoio) ha vinto la sua prima gara del 2014.

Bourdais si è quindi dovuto accontentare del secondo posto che è un gran risultato, ma di sicuro meritava la vittoria per come aveva condotto la prima parte della corsa. Di certo nessuno nel team KV si aspettava che Dixon spuntasse dal nulla. Notevole la terza posizione di Hinchcliffe, del team Andretti, che ha tenuto il passo dei primi e si è portato a casa il primo podio stagionale, poi un ottimo Munoz (Andretti), quarto e sempre attento a dove mettere le ruote e a non commettere inutili sciocchezze. Per lui, è il quinto piazzamento dell'anno tra i primi cinque. Regolare anche la prova di Graham Rahal, quinto. Un risultato importante in una stagione certo non esaltante. Da cartellino rosso Kanaan, con quell'improbabile tentativo di superare Newgarden dopo due curve, neanche fosse un ragazzino alle prime armi. Giratosi contromano ha seminato il panico in mezzo al gruppo venendo centrato dallo sfortunato Marco Andretti a sua volta tamponato da Takuma Sato.

Ma veniamo a chi si gioca il titolo nella volata finale di agosto. Will Power esce da Lexington con la ritrovata prima posizione in classifica grazie a un non certo esaltante sesto posto, ma tanto è bastato. Helio Castroneves infatti, che in Ohio si era presentato da leader, ha preso la via dei box prima della partenza per un problema all'acceleratore. Il brasiliano pensava fosse roba da nulla, e invece è rimasto piantato in pit-lane per 4 giri e buon per lui che c'era in pista la safety-car altrimenti sarebbero divenuti 8 se non di più. Ha quindi corso sperando nei ritiri altrui, ma sono stati soltanto tre e così ha concluso diciannovesimo.

Male Hunter-Reay, terzo in classifica generale. Era la sua grande occasione visto il rendimento dei piloti Penske, ma ha gettato tutto alle ortiche. Occupava il secondo posto quando ha pittato al giro 28, ma non ha rispettato la velocità in corsia box e si è preso un drive through. Dopo di che, al 37° passaggio è finito banalmente in testacoda. Alla fine ha visto la bandiera a scacchi al decimo posto con rammarico. Triste anche Newgarden, grande protagonista. Per lui pareva certo un posto sul podio dopo che aveva anche occupato la seconda posizione, ma l'ultimo pit-stop al giro 66 è stato disastroso. Non per colpa sua, ma gli uomini del team Fisher hanno pasticciato come non mai, un meccanico è pure finito a terra con il cavo della pistola gomme attorcigliatosi alla gamba, e il pilota americano si è preso il drive-through in quanto il team ha creato una situazione di pericolo.

Domenica 4 agosto 2014, gara

1 - Scott Dixon (Dallara-Chevy) - Ganassi - 90 giri 1.52'45"2043
2 - Sebastien Bourdais (Dallara-Chevy) - KV - 5"3864
3 - James Hinchcliffe (Dallara-Honda) - Andretti - 7"3335
4 - Carlos Munoz (Dallara-Honda) - Andretti - 9"3551
5 - Graham Rahal (Dallara-Honda) - Rahal - 11"8508
6 - Will Power (Dallara-Chevy) - Penske - 15"9769
7 - Charlie Kimball (Dallara-Chevy) - Ganassi - 16"8533
8 - Ryan Briscoe (Dallara-Chevy) - Ganassi - 17"5020
9 - Simon Pagenaud (Dallara-Honda) - Schmidt - 18"6160
10 - Ryan Hunter-Reay (Dallara-Honda) - Andretti - 20"0766
11 - Juan Pablo Montoya (Dallara-Chevy) - Penske - 21"7366
12 - Josef Newgarden (Dallara-Honda) - Fisher - 22"0987
13 - Mike Conway (Dallara-Chevy) - Carpenter - 23"8352
14 - Mikhail Aleshin (Dallara-Honda) - Schmidt - 29"8060
15 - Justin Wilson (Dallara-Honda) - Coyne - 44"6415
16 - Jack Hawksworth (Dallara-Honda) - Herta - 58"7211
17 - Carlos Huertas (Dallara-Honda) - Coyne - 1'02"5847
18 - Takuma Sato (Dallara-Honda) - Foyt - 1 giro
19 - Helio Castroneves (Dallara-Chevy) - Penske - 4 giri

Ritirati
24° giro - Sebastian Saavedra
0 giri - Tony Kanaan
0 giri - Marco Andretti

Il campionato
1.Power 548; 2.Castroneves 544; 3.Hunter-Reay 485; 4.Pagenaud 484; 5.Montoya 447; 6.Dixon 440; 7.Munoz 416; 8.Bourdais 400; 9.Kanaan 389; 10.Andretti 383.
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