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16 Ago 2012 [18:14]

L'intervista - Kevin Giovesi
Alla conquista della Copa

Antonio Caruccio




Kevin Giovesi è il leader della classe Copa nella Formula 3 Open. Portacolori della neonata DAV Racing, insieme alla squadra lombarda hanno sorpreso tutti dimostrando di essere una coppia inaffondabile nella serie iberica, dominando letteralmente sia le qualifiche sia le gare. Oltre alla sfida con DAV Racing, Giovesi a inizio stagione era sceso in pista nella Eurocup di Formula Renault 2000 con Daltec, ma adesso come programma secondario corre, per il terzo anno, nella Formula 3 Italia, dove difende i colori di Ghinzani.

Cosa fai in questa pausa estiva prima di tornare in pista a Budapest?
“Mi alleno! Perché nel corso della stagione essendo stato impegnato su un doppio programma, non ho mai avuto molto tempo per farlo. Finché sei in macchina e giri tutto è perfetto, poi bisogna tenersi pronti anche tra una corsa e l’altra. Con le gare ravvicinate, come è successo nel mese di luglio, non c’è il tempo per andare in palestra quando torni da una trasferta il lunedì e il mercoledì parti per quella successiva”.

Ti aspettavi di essere leader della classe Copa a questo punto della stagione?
“Pensavo di essere abbastanza competitivo, sapevo di essere andato in una squadra dal potenziale giusto per stare al vertice, e dopo due anni di F.3 ero consapevole di avere una buona esperienza. Essere primi è però sempre una bella soddisfazione”.

Ad inizio campionato hai corso in Eurocup. Come mai la decisione di abbandonare quel campionato?
“Avevo iniziato con un team alle prime armi, la Daltec con cui avevo corso in Formula BMW in passato. Nella Eurocup usavamo il nome Epic perché non c’erano più slot disponibili per l’iscrizione. Tuttavia, per contratto avevamo una clausola per cui se non avessimo avuto risultati incoraggianti avremmo potuto liberarci, e così è stato, perché sia nell’Eurocup che nel NEC non riuscivamo a lottare per il vertice”.

Inoltre sei stato protagonista della F.3 Italia nelle ultime due gare. Come è arrivato questo accordo?
“La prima prova, a Misano, è arrivata perché il team Ghinzani non aveva un pilota e mi hanno messo in macchina, e per questo devo ringraziarli perché hanno creduto in me. Da lì sono rimasti contenti del risultato e abbiamo proseguito anche a Zeltweg. Correremo insieme anche la gara di Imola proprio per dare continuità a questo progetto”.

Che paragone puoi fare tra i due campionati?
“La F.3 Italia ha ancora dei grossi problemi dal punto di vista gestionale. Certo non ci sono più le differenze di motori che c’erano due anni fa, gli va dato atto di aver risolto questa situazione e delle undici macchine presenti ce ne sono dieci molto competitive. Nell’Open c’è un’organizzazione impeccabile, ma a livello di classifica assoluta, con le F312, c’è forse meno selezione. In Italia c’è la possibilità di fare sviluppo e la competizione tra telaisti sicuramente favorisce la performance. Nella Copa invece, con le F308, c’è un grande equilibrio, emergere non è facile, ma con tanto impegno riusciamo a stare davanti”.

Come è arrivata l’intesa con DAV Racing?
“C’è stato da subito un buon feeling con loro. Mi hanno chiamato dopo la prima gara che avevo fatto nel NEC, e ci siamo accordati per provare ad andare insieme a Portimao. Il risultato è stato incredibile e abbiamo deciso di continuare per tutto l’anno. Puntavo ad avere la F312 dalla seconda corsa, poi abbiamo deciso di concentrarci sul nostro progetto senza strafare, e i risultati ci stanno dando ragione. Potevo prendere il posto di Michela Cerruti sulla macchina di RP Motorsport o andare da West Tec, ma ho preferito il calore e l’ambiente famigliare che ho trovato alla DAV, con cui ho raccolto risultati incredibili sino a qui”.

Che aspettative hai per il finale di stagione?
“Nell’Open vorrei stare davanti come abbiamo fatto in questa prima metà di stagione, senza fare errori e vincere il prima possibile il campionato. Nella F.3 Italia vorrei continuare a far bene e magari puntare alla vittoria”.

Che obiettivi ci sono per il futuro della tua carriera?
“Di passare di categoria il prossimo anno, perché dopo tre stagioni in F.3 penso di essere pronto a fare questo salto. Dipenderà ovviamente dal budget, magari daremo uno sguardo alla World Series Renault o alla GP3, ma ci sarà tempo per pensarci”.

Cosa fai nella tua vita oltre correre?
“Vado a scuola, sono iscritto all’istituto tecnico per geometri a Varese, a settembre inizierò l’ultimo anno e avrò la maturità a giugno”.