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11 Apr 2005 [1:22]

Long Beach, gara: Sebastien Bourdais fa tredici

Sebastien Bourdais ha fatto tredici. Tante sono le vittorie che ha ottenuto nella Champ Car in tre anni: cinque nel 2003, sette nel 2004 quando ha anche conquistato il campionato e una nel 2005. Il francese di Newman/Haas ha aperto alla grande la nuova stagione della categoria americana vincendo con forza la corsa di Long Beach. Davanti a un Bourdais così determinato, Paul Tracy, pur impegnandosi allo spasimo, non è riuscito far nulla rimediando quei tre-quattro decimi secchi al giro. Nonostante per due volte il vantaggio di Bourdais sia stato spezzato dall'ingresso in pista della Pace-car, Tracy non è mai riuscito a sorprendere il francese nei restart. Non ha mai sbagliato una traiettoria Bourdais che ha conquistato la prima posizione al 37° giro superando Tracy in fondo al rettifilo dei box. Il canadese ha confermato che a Long Beach quando ottiene la pole (ed era la quarta volta) la corsa proprio non riesce a vincerla. E' comunque stato bravo e pulito mostrando al voglioso e nuovo compagno di squadra Mario Dominguez che i galloni del capitano spettano sempre a lui. Al quarto giro Tracy, che era partito in testa, ha commesso un piccolo errore permettendo a Bruno Junqueira di superarlo. Ma il "vecchio" pole ha sempre fatto del piccolo brasiliano un sol boccone e alla prima occasione, all'11° giro, lo ha ingoiato come da prassi con una super staccata. Junqueira non è mai stato in grado di tenere il passo di Tracy e tantomeno quello di Bourdais. Nel finale era anche dietro a Dominguez, ma un calo di rendimento della Lola del messicano gli ha consentito di aggrapparsi al terzo gradino del podio. Ottimo quarto posto di Justin Wilson. Il RuSport non è al livello dei team Newman-Haas e Forsythe, ma l'inglese ha spinto forte recuperando punti importanti. In ombra invece il suo compagno di squadra AJ Allmendinger, rivelazione del 2004, che a Long Beach non si è confermato ad alto livello.
Positivo il sesto posto di Timo Glock. Il tedesco si è adattato bene alla Champ Car, sia alla vettura sia alla tipologia della gara, mantenendo un buon ritmo e rinvenendo bene nel finale dopo aver perso qualche posizione nella fase centrale. Eccellente anche il debutto di Ronnie Bremer. Se Glock ha pur sempre disputato un 2004 in F.1 con la Jordan, come terzo e poi come secondo pilota, il danese arriva dalla F.Atlantic. Il salto di potenza è stato notevole, ma Bremer si è comportato benissimo non commettendo errori e chiudendo al settimo posto. Rientro mesto nella Champ Car che aveva vinto nel 2002 per Cristiano Da Matta. La sberla Toyota F.1 si è fatta ancora sentire e il brasiliano non è mai stato all'altezza dei migliori. Da Matta ha accusato di guidare una macchina, del team PKV, non a posto come assetto. In crisi anche Bjorn Wirdheim (ex campione di F.3000 e ex tester Jaguar F.1) che ha subìto una sonora batosta rispetto al compagno Bremer nel team HVM. Un problema meccanico ha costretto Alex Tagliani a rallentare negli ultimi giri quando era nono.
Il debutto di Fabrizio Del Monte ha avuto due facce. Fino al 32° giro teneva il passo di Ricardo Sperafico, che aveva anche superato uscendo da quell'ultima posizione occupata nelle prove libere e in qualifica. Poi il pedale del freno non ha risposto a dovere ed è finito in testacoda. Roba da niente, ma quando i commissari lo stavano per trainare per fargli riaccendere il motore, come vuole la prassi, la corda si è spezzata arrotolandosi attorno alla sospensione della ruota posteriore destra. Del Monte ha così perso almeno cinque giri. Ma nonostante tutto, considerando le condizioni con cui è nato questo improvviso debutto e tenendo conto che anche il team Jensen si avvicinava alla Champ Car per la prima volta, l'aver visto il traguardo è stato un piccolo successo. Nelle prossime settimane sapremo se l'avventura di Del Monte in USA avrà un seguito. Solo due i ritiri: Andrew Ranger per incidente, nei primi giri aveva speronato il compagno di team Nelson Philippe, e Ricardo Sperafico per rottura del cambio. Il francese Philippe ha poi concluso la gara ma a 20 giri da Bourdais.
Nella foto, Sebastien Bourdais.

Max Shore

L'ordine di arrivo, domenica 10 aprile 2005

1 - Sebastien Bourdais - Newman/Haas - 81 giri in 1.46'29"768
2 - Paul Tracy - Forsythe - a 4"137
3 - Bruno Junqueira - Newman/Haas - a 5"446
4 - Justin Wilson - RuSport - a 6"270
5 - Mario Dominguez - Forsythe - a 7"917
6 - Timo Glock - Rocketsports - a 8"501
7 - Ronnie Bremer - HVM - a 8"999
8 - AJ Allmendinger - RuSport - a 10"945
9 - Jimmy Vasser - PKV - a 14"806
10 - Cristiano Da Matta - PKV - a 16"074
11 - Oriol Servia - Coyne - a 18"719
12 - Bjorn Wirdheim - HVM - a 19"651
13 - Ryan Hunter-Reay - Rocketsports - a 20"034
14 - Marcus Marshall - Australia - a 1 giro
15 - Alex Tagliani - Australia - a 1 giro
16 - Fabrizio Del Monte - Jensen - a 7 giri