22 Dic 2005 [14:10]
Max Mosley inventa la F.1 per tutti
Stufo di ascoltare le inutili e sempre costose proposte dei direttori tecnici presenti nel mondiale F.1, Max Mosley, presidente della FIA, ha agito da solo. Dal 2008 la musica cambierà, molti soldi verranno risparmiati e i budget faraonici, a dir poco vergognosi, di 500-600 milioni di euro saranno solo un pessimo ricordo di un periodo folle. Mosley ha detto stop per consentire anche ai piccoli team di poter dire la loro, proprio come accadeva 15-20 anni fa. La F.1 dunque stringe l'occhio alla tanto ripudiata Champ Car (ricordiamo le risatine degli esperti del mondiale quando si accennava alla formula vincente dell'allora Cart) perché verranno costruite monoposto più semplici, con l'alettone posteriore sdoppiato, minore deportanza, più leggere di 55 chili, con centraline elettroniche uguali per tutti per motore e cambio, con meno aiuti tecnici per il piloti, con cambi più robusti, con gomme slick. E soprattutto, come italiaracing ha sempre auspicato, sarà permesso ai team di vendere ad altre squadre i propri telai. Tutto questo a partire dal 2008 mentre dal 2009, oltre a una continua diminuzione delle giornate di test, le carrozzerie potranno subire soltanto un paio di modifiche in una stagione.
La folle corsa alle inutili innovazioni tecnologiche terminerà. Ci si è sempre nascosti dietro a questo paravento, dietro a discorsi del tipo "la F.1 è la massima espressione dell'automobilismo e quindi non devono esserci freni alla ricerca". E così gli ingegneri con la complicità dei team manager, hanno speso una montagna di soldi per inventarsi un'aletta, un nolder eccetera, salvo poi buttarlo dopo un test. Pensando che il pozzo dei dollari non avesse fine, che la F.1 potesse non conoscere mai la crisi. E invece, eccoci qua: appena 20 monoposto, due-tre team che possono vincere, incapacità di trovare un sistema di qualifica adeguato, un mercato piloti che, per usare un termine utilizzato nel mondo del calcio da Klinsmann (Bayern Monaco) nei confronti di Moggi (Juventus), è caratterizzato da manovre mafiose e poco chiare. Test su test, con un personale in pista da far drizzare i capelli. Il risultato? Che la gente non va più a vedere la F.1, che i team sono stati sostituiti dai grandi costruttori. E quando un bel giorno questi si stuferanno, perché non potranno più giustificare le inutili spese per la F.1 quando licenziano operai, cosa rimarrà?
Bene fa Mosley a ridimensionare il giocattolo. Certo, le cifre rimarranno alte, ma in F.1 si potrà correre anche con 70-80 milioni di euro senza sfigurare.
Massimo Costa