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13 Mag [15:00]

Mercedes, la rivoluzione attende
Il nervosismo di Wolff e Hamilton

Massimo Costa - XPB Images

La rivoluzione copernicana tarda ad arrivare e così in casa Mercedes si procede a piccoli passi. Con tanta pazienza, mal di stomaco pazzeschi di Toto Wolff che sbuffa come una locomotiva dei film western e il nervosismo sempre più evidente di Lewis Hamilton. Nonostante tutto, però, a Miami è arrivato un risultato confortante, con la Mercedes che si conferma terza forza avendo piazzato le proprie W13 al quinto e sesto posto, ovvero dietro le due Red Bull e le due Ferrari. Certo, pare una barzelletta battezzare come positiva l’essere la terza forza del Mondiale coloro che hanno dominato la F1 dal 2014 al 2020 (classifica piloti) e 2014-2021 la classifica costruttori, ma questo passa al momento l’ufficio tecnico di Brackley.

Magari può anche confortare il fatto che la Mercedes e la Ferrari sono le uniche due squadre che hanno conquistato punti in tutti i Gran Premi disputati, a volte bisogna saper cercare tutti i lati positivi in un momento negativo e di sofferenza. L’altra nota che riporta il sorriso è il buon lavoro svolto da Hamilton nel corso del weekend. Dopo Imola c’era stato chi lo aveva già dato sulla via della pensione, prossimo al ritiro addirittura, ritenendo che Hamilton deve sempre stare là davanti, mai avere un momentino di crisi, seppur passeggero. Alle chiacchiere da bar, il sette volte iridato ha risposto con una ficcante qualifica conclusa al sesto posto, mentre George Russell non ha superato il Q2, e con una gara bella tosta chiusa in sesta posizione dietro a Russell, favorito da un cambio gomme tardivo (era partito con le hard) e dalla safety-car. E Hamilton non l'ha presa bene avendo qualche appunto per il team riguardo la sua strategia.

Morale della favola, la Mercedes è terza con 95 punti, staccata di 56 lunghezze dalla Red Bull che è seconda e conta 6 lunghezze in meno della Ferrari. Nella classifica piloti, Russell certamente giganteggia al quarto posto con 59 punti, è davanti a Carlos Sainz e al compagno Hamilton, sesto con 36. A Miami, il fenomeno del fastidioso porpoising che da marzo affligge la W13 e le teste dei suoi piloti, è parso diminuire e questo appare un primo segnale interessante per il futuro. Il terribile saltellamento delle due Mercedes nei rettifili e in ingresso curva, costringe i piloti a viaggiare su una monoposto che ha una maggiore altezza da terra rispetto alla concorrenza, con conseguente perdita del carico aerodinamico.

Di fatto, non si riesce a far lavorare la W13 nella giusta maniera. Gli ingegneri stanno impazzendo per risolvere tale inconveniente e forse hanno finalmente intuito come agire. Con ancora 18 Gran Premi da disputare, tutto può ancora accadere e non vogliamo neanche immaginare che in Mercedes non sappiano uscire in tempi brevi dal tunnel in cui si sono infilati. L’idea è che si sia compreso qualcosa di più a Miami.  

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