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4 Set 2016 [8:47]

Mexico City, gara
Bernhard-Webber-Hartley di misura

Marco Cortesi - Photo4

L’esordio del mondiale endurance a Mexico City ha portato in dote a Mark Webber, Brendon Hartley e Timo Behrnard la seconda vittoria consecutiva dopo quella del Nurburgring. La sei ore centroamericana si è rivelata ricca di colpi di scena, sia agonistici che… meteorologici. La lotta è stata molto tirata tra la Porsche vincitrice e le due Audi, che sono però state entrambe coinvolte in contatti contro le barriere causate da problemi tecnici: ancora una volta le vetture di Ingolstadt hanno mostrato un apprezzabile vantaggio prestazionale, ma i rivali hanno risposto con più solidità meccanica e... strategica, grazie scelte di gomme più puntuali con la pioggia, caduta a più riprese sull'impianto messicano.

Dopo aver preso la leadership nella seconda ora, la vettura di Bernhard-Webber-Hartley è stata rallentata con uno stop and go per aver tagliato la linea bianca in ingresso box dopo aver cambiato idea sulla sosta. Inoltre, Behrnard ha a toccato le protezioni vedendosi costretto ad un cambio di cofano posteriore. Questo è stato tutto per quanto riguarda gli inconvenienti dei campioni del mondo nelle sei ore.

Per converso, entrambe le Audi sono andate incontro a contatti rilevanti con le barriere. Prima è stata la volta dell’esemplare di Oliver Jarvis, diviso con Lucas Di Grassi e Loic Duval, che è stato spedito in un lungo testacoda dalla rottura del cuscinetto ruota anteriore sinistro nella quarta ora. Un’altra toccata, per un problema ad un disco freno, fatto perdere del tempo rivelatosi decisivo ai leader iniziali André Lotterer e Marcel Fassler. Inoltre, anche alcune situazioni di traffico (ad esempio il testacoda di una LMP2 che aveva fatto perdere la leadership iniziale a Lotterer) oltre che - come detto - le difficili scelte tra slick, intermedie e full wet, hanno punteggiato l'avventura delle R18.

Sul terzo gradino del podio ha terminato la Toyota di Stephane Sarrazin, Mike Conway e Kamui Kobayashi, a dispetto di una penalità imposta all’inglese per aver spedito a muro in staccata una Ligier LMP2. La seconda Toyota non è di fatto mai stata in partita, fermata da problemi al sistema ibrido.



Vittoria messicana nelle ultime fasi in LMP2
La LMP2 ha visto trionfare il team RGR by Morand, gestito dal pilota nonché promotore di tutto l’evento Ricardo Gonzalez. La Ligier LMP2 del messicano, schieratosi al via insieme con Filipe Albuquerque e Bruno Senna, ha approfittato di un problema ai freni per l’Oreca G-Drive. Nel finale, il Portoghese ufficiale Audi ha contenuto il ritorno di Nicolas Minassian, con l’Alpine Signatech leader di campionato.

In GTE-Pro l'Aston domina, la Ferrari c'è
Tra le vetture di classe GTE-Pro, c’è stato l’atteso dominio dell’Aston Martin, anche se nel finale, principalmente grazie alle doti di guida dei piloti Ferrari, si è trattato quasi di un arrivo in volata: Richie Stanaway e Darren Turner hanno centrato un meritato successo con 9” di vantaggio nei confronti di James Calado e Gimmi Bruni. Per la casa inglese avrebbe comunque potuto essere facilmente una doppietta, non fosse stato per la decisione di restare a lungo con gomme slick e per un testacoda in staccata contro le barriere Tecpro che ha coinvolto la vettura polesitter di Marco Sorensen e Nicki Thiim. Da dimenticare la corsa delle Ford, con continui problemi e contatti.

Porsche vittoriosa anche in GTE-Am
In GTE-Am è andato tutto male per la Vantage di Lamy-Dalla Lana-Lauda. Dopo la perdita della pole a causa di un’infrazione tecnica, la vettura è stata messa KO da un contatto ricevuto da una Ford di casa Ganassi. Vittoria quindi per la Porsche di Al Qubaisi, Heinemeier Hansson e Long che, con la trazione offerta sul bagnato dal motore posteriore, ha reso la vita un po’ più semplice anche ai “gentleman”. Staccata di un giro la Ferrari di Perrodo-Collard-Aguas.

Domenica 4 settembre 2016, gara

1 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919) – Porsche - 230 giri
2 - Fassler/Lotterer (Audi R18) – Audi - 1'01”442
3 - Sarrazin/Conway/Kobayashi (Toyota TS050) - Toyota Gazoo - 1'09”709
4 - Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919) – Porsche - 1'30”004
5 - Tuscher/Kraihamer/Imperatori (Rebellion R-One/AER) – Rebellion - 12 giri
6 - Gonzalez/Albuquerque/Senna (Ligier JS P2/Nissan) – RGR - 20 giri
7 - Menezes/Lapierre/Richelmi (Alpine A460/Nissan) – Signatech - 20 giri
8 - Dalziel/Derani/Cumming (Ligier JS P2/Nissan) – ESM - 23 giri
9 - Leventis/Williamson/Kane (Gibson 015S/Nissan) – Strakka - 23 giri
10 - Gonzalez/Albuquerque/Senna (Ligier JS P2/Nissan) – RGR - 23 giri
11 - Cheng/Tung/Panciatici (Alpine A460/Nissan) – Signatech - 24 giri
12 - Minassian/Mediani (BR01/Nissan) - SMP Racing - 24 giri
13 - Rusinov/Rast/Brundle (Oreca 05/Nissan) – G-Drive - 25 giri
14 - Sharp/Brown/Van Overbeek (Ligier JS P2/Nissan) – ESM - 26 giri
15 - Stanaway/Turner (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 28 giri
16 - Bruni/Calado (Ferrari 488 GTE) - AF Corse - 28 giri
17 - Thiim/Sørensen (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 28 giri
18 - Rigon/Bird (Ferrari 488) - AF Corse - 29 giri
19 - Franchitti/Priaulx/Tincknell (Ford GT) – Ganassi - 29 giri
20 - Lietz/Christensen (Porsche 911 (2016)) – Proton - 29 giri
21 - Trummer/Webb/Kaffer (CLM P1-01/AER) – ByKolles - 31 giri
22 - Al Qubaisi/Heinemeier Hansson/Long (Porsche 911) – Proton - 33 giri
23 - Perrodo/Collard/Aguas (Ferrari 458) - AF Corse - 34 giri
24 - Ried/Henzler/Camathias (Porsche 911) – KCMG - 34 giri
25 - Wainwright/Carroll/Barker (Porsche 911) - Gulf Racing - 34 giri
26 - Mucke/Pla (Ford GT) – Ganassi - 49 giri
27 - Di Grassi/Duval/Jarvis (Audi R18) – Audi - 63 giri
28 - Dalla Lana/Lamy/Lauda (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 38 giri
29 - Yamagishi/Ragues/Taylor (Corvette C7R) – Larbre - 46 giri
30 - Rao/Bradley/Guerra (Oreca 05/Nissan) – Manor - 51 giri
31 - Buemi/Nakajima (Toyota TS050) - Toyota Gazoo - 168 giri
32 - Petrov/Ladygin/Shaitar (BR01/Nissan) - SMP Racing - 201 giri

Il campionato
1. Lieb-Jani-Dumas 118; 2. Conway-Sarrazin-Kobayashi 77; 3. Jarvis-Di Grassi-Duval 74.5; 4. Lotterer-Fassler 69; 5. Webber-Hartley-Bernhard 53.4
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