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28 Mag 2011 [18:41]

Monaco - Il commento
Vettel vuole la prima vittoria nel Principato

dall'inviato Massimo Costa

A Monte Carlo non ha mai vinto. Tra le tante crocette sulla sua canna da fucile, quella del GP di Monaco gli manca. Il ritorno in pole, dopo la battuta a vuoto di Montmelò, cementifica l'idea che Sebastian Vettel può finalmente tentare seriamente di salire per primo sul palco dei principi. Il tedesco versione 2011 è solido mentalmente e benché il tracciato monegasco sia pieno di insidie, se Vettel farà il suo dovere non avrà problemi a far suo il quinto successo su sei GP. Le gomme non dovrebbero costituire un problema questa volta. Le quattro soste viste a Montmelò non sono preventivate a Monte Carlo. Pirelli e gli ingegneri ne prevedono due, al massimo tre.

Era attesa una gran battaglia in qualifica tra Vettel, Lewis Hamilton e Fernando Alonso, ovvero i tre grandi talenti dell'attuale F.1. E invece, in prima fila col campione del mondo partirà Jenson Button. L'ex iridato della McLaren ha piazzato il colpo giusto al momento giusto e con un po' di fortuna nel corso del GP farà di tutto per mettere pressione a Vettel. Button si è guadagnato il marchio del pilota che sa gestire meglio di tutti il consumo delle gomme. Su questo tracciato è fondamentale guidare in punta di dita, cosa che a lui riesce spesso e volentieri. Vedremo cosa si inventerà.

Il secondo posto di Button è anche figlio del brutto incidente occorso a Sergio Perez. Come riportato, fortunatamente le conseguenze fisiche dell'impatto contro le barriere della variante del porto sono state irrisorie. Ma in un primo momento, con quella macchina accartocciata contro le protezioni, la memoria è subito volata indietro, al 1994, quando Karl Wendlinger fu vittima di un incidente molto simile e dalle conseguenze ben peggiori. E, caso del destino, sempre con una Sauber protagonista. Rivedere immagini drammatiche, con l'ambulanza arrivata sul posto, i teli aperti per impedire alle telecamere di mostrare quel che stava accadendo, i volti preoccupati degli uomini del team svizzero, ha ricordato a tutti che il pericolo nel motorsport è sempre ben presente.

La bandiera rossa esposta dalla direzione gara a poco meno di tre minuti dal termine, ha sconvolto l'esito della qualifica. A rimanere con il cerino in mano, Fernando Alonso e Lewis Hamilton, che in questo weekend avevano guidato benissimo. Lo spagnolo della Ferrari è risultato quarto, il britannico solo settimo. A loro disposizione, al riavvio della sessione (dopo 38'), un solo giro. Alonso vi ha rinunciato perché, ha specificato, gli servivano almeno due tornate per far lavorare al meglio le gomme. Hamilton ci ha provato, ma come gli altri, non è riuscito a portare a giusta temperatura i freni.

A far compagnia ad Alonso in seconda fila, col terzo crono, c'è Mark Webber. Il suo manager, Flavio Briatore, riapparso nel circo della F.1 adombra favori nei confronti di Vettel, o quanto meno la incapacità della Red Bull di far viaggiare sullo stesso livello due monoposto. Ipotesi già più volte affrontata nel 2010, quando Webber viaggiava ai livelli di Vettel ed ogni dettaglio era determinante. Ma questa stagione, l'australiano sembra proprio non riuscire a tenere il passo dell'infallibile tedesco. E per questo l'uscita di Briatore ha provocato solamente indifferenza.

Nel salotto monegasco, Michael Schumacher ha piazzato un bel quinto tempo con la Mercedes. Il suo compagno Nico Rosberg è risultato ottavo grazie al miracolo dei suoi meccanici che gli hanno consegnato in tempo la vettura dopo l'incidente nel terzo turno di prove libere. Felipe Massa è sesto senza infamia e senza lode, ma almeno questa volta non ha rischiato di rimanere fuori dal Q3. Con piacere, nella top ten troviamo il rookie Pastor Maldonado. Su questo circuito ha sempre fatto faville vincendo in World Series Renault e in GP2. Lungo queste strade, il venezuelano della Williams sa esaltarsi come pochi e lo ha dimostrato anche in F.1. È completamente mancata la Renault. Il suo team principal Gerard Lopez aveva ipotizzato la possibilità di lottare per il successo questo fine settimana. Certe cose sarebbe meglio non pronosticarle, forse aveva dimenticato di non disporre di Robert Kubica.
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