Luca Basso - Dutch Photo
La sprint race della Formula 2 a Barcellona sembrava destinata a chiudersi senza particolari sussulti e con la vittoria di Jak Crawford, ma non è mancato il colpo di scena che ha stravolto completamente le carte in tavola: infatti, Gabriele Minì e Sebastian Montoya (compagni nel team Prema) sono entrati in contatto al 18° giro e, con l’italiano fermo a bordo pista, la safety-car è stata costretta a intervenire. La seconda metà dei piloti in classifica, con appena otto tornate da completare, ha quindi deciso di effettuare una sosta per passare alle mescole di gomme più morbide.
Questo azzardo ha notevolmente pagato ed è bastato vederlo fin dai primi secondi dopo la ripartenza: Richard Verschoor – che guidava il gruppo con la “soft” – ha iniziato a infilare facilmente tutti coloro che lo precedevano con la “hard”, fino ad arrivare a prendere il comando. L’olandese, nonostante un errore alla partenza e una prestazione opaca nella prima fase di gara, si è aggiudicato la vittoria.

Ancora più incredibile è stato il secondo posto di Alex Dunne, scattato addirittura 19esimo a causa delle 13 posizioni di penalità da scontare sullo schieramento e capace d’indovinare la medesima strategia di Verschoor. L’irlandese è arrivato sul traguardo praticamente incollato al rivale di MP Motorsport, ottenendo inoltre il giro più veloce della corsa e il punto addizionale valido per il campionato.
È clamoroso, invece, il gradino più basso del podio conquistato da Rafael Villagomez di Van Amersfoort che, nei precedenti round, non era nemmeno riuscito a conquistare la zona punti. Dietro al messicano hanno concluso Crawford, il più “beffato” dalla scelta di non effettuare il pit-stop, e Montoya, ripartito dopo l’incidente e autore di una rimonta fino al quinto posto con gli pneumatici più performanti. Victor Martins, anche lui tra gli approfittatori della safety-car, ha concluso sesto con ART.
Luke Browning aveva realizzato una partenza brillante dalla seconda fila, prendendo in mano le redini della gara prima di cedere a Crawford. Rimasto sempre alle spalle dello statunitense, il britannico di Hitech non è stato anch’egli in grado di resistere ai piloti con gomme “soft” ed è scivolato settimo. Stessa identica situazione per Leonardo Fornaroli, ottavo con Invicta dopo essere partito in prima posizione.
Da sottolineare la bella prestazione di Ritomo Miyata, abile a guadagnare diverse posizioni allo spegnimento dei semafori e virtualmente quinto: il giapponese, purtroppo, ha pagato la scelta di rimanere con le mescole più dure e non è andato oltre il 13esimo posto.
Aggiornamento: in tarda serata, è stata comunicata la penalizzazione di 5" per Montoya, considerato colpevole nell'incidente che lo ha visto coinvolto con il compagno di squadra Minì. Il colombiano è scivolato fuori dalla top-10.
Sabato 31 maggio 2025, gara 11 – Richard Verschoor – MP Motorsport – 26 giri in 42'00"288
2 – Alex Dunne – Rodin – 0”380
3 – Rafael Villagómez – Van Amersfoort – 8”334
4 – Jak Crawford – DAMS – 11”473
5 – Victor Martins – ART – 12”504
6 – Luke Browning – Hitech – 13”365
7 – Leonardo Fornaroli – Invicta – 14”071
8 – Arvid Lindblad – Campos – 14”325
9 – Sami Meguetounif – Trident – 16”494
10 – Amaury Cordeel – Rodin – 16”610
11 – Sebastián Montoya – Prema – 16”619*
12 – Cian Shields – AIX – 19”516
13 – Ritomo Miyata – ART – 20”245
14 – Pepe Martí – Campos – 21”358
15 – Dino Beganovic – Hitech – 23”006
16 – Kush Maini – DAMS – 23”818
17 – Roman Staněk – Invicta – 24”161
18 – Oliver Goethe – MP Motorsport – 24”763
19 – Max Esterson – Trident – 1 giro
20 – Joshua Dürksen – AIX – 4 giri
*5" di penalità
RitiratiGabriele Minì
John Bennett
Il campionato1. Dunne 76 punti; 2. Browning 72; 3. Verschoor 69; 4. Fornaroli 66; 5. Crawford 61; 6. Lindblad 54; 7. Martí 41; 8. Martins 37; 9. Beganovic 29; 10. Minì 20; 11. Montoya 18; 12. Maini 15; 13. Staněk, Goethe 12; 15. Dürksen 11; 16. Villagómez 10; 17. Miyata 3; 18. Cordeel 2; 19. Meguetounif 1.