Massimo Costa - XPB ImagesOscar Piastri continua la sua marcia verso l'iride. Quarta vittoria stagionale su sei Gran Premi disputati, tre i successi consecutivi: Sakhir, Jeddah e Miami. Ma soprattutto, cinque primi posti della McLaren (Lando Norris ha vinto a Melbourne) mentre la Red Bull si è imposta a Suzuka con Max Verstappen. PIastri ha compiuto un vero capolavoro a Miami. Dalla seconda fila, ha approfittato della bagarre iniziale tra Verstappen e Norris, ha ingaggiato un bel duello con l'olandese della Red Bull e lo ha costretto all'errore alla prima curva. Non è da tutti. Dopo di che, Piastri ha allungato andando incontro alla vittoria. Ora conta in classifica 131 punti contro i 115 di Norris.
Dicono che Piastri sia un tipo freddino, insensibile, alla Kimi Raikkonen. Uno che non si scompone davanti a una pole, a una vittoria. Chiacchiere da bar del peggior quartiere di Caracas, come si suol dire. Piastri è semplicemente un ragazzo con la testa sulle spalle, che non urla, ma sa il fatto suo. Educato, rispettoso, ma duro in pista e sa bene che non è necessario fare i "piacioni" davanti alle telecamere per essere un gran pilota. Chiedere al team Prema col quale ha vinto in due anni i campionati di F3 e F2.
Il finto problema, il voler assegnare per forza una immagine, una etichetta, fasulla a qualcuno, sembra essere solo italiano perché nessuno in giro per il mondo è preoccupato dello stile Piastri. Anzi, per smentire i ciacaroni, Piastri sceso dalla sua McLaren dopo la conquista di Miami, sorrideva come non mai, ha abbracciato il meccanici, si è pure concesso un balletto. Poi, gli hanno portato la fidanzata, l'ha stretta a sè calorosamente, lo stesso ha fatto con Zak Brown col quale, insieme a Norris, si è messo in posa per un selfie.
Tornando al duello con Verstappen, Piastri ha giocato di astuzia. Senza fretta, ha scelto il momento opportuno dopo aver infastidito per oltre un giro il pilota della Red Bull. Poi, l'affondo alla prima curva, con una super staccata all'esetrno che ha costretto al bloccaggio Verstappen. Era da tempo che non si vedeva l'olandese sbagliare la difesa su un avversario, che subito lo ha punito incrociando la traiettoria e volando via.

Norris ci aveva provato in partenza a passare Verstappen, leggermente lungo alla prima frenata. Ma è stato troppo precipitoso, prestando il fianco al gioco preferito da Verstappen, accompagnare all'esterno il mal capitato di turno. Che, in questi casi, è quasi sempre Norris il quale sembra ancora non aver capito la lezione. Perse posizioni, l'inglese ha recuperato terreno e quando ha raggiunto nuovamente Verstappen poco oltre la metà gara, ci ha messo un bel po' per avere ragione della Red Bull, almeno 4 o 5 giri. Tra errori, scordolate, eccessi, tanto che Norris ha dovuto farsi superare da Max per non incorrere in una penalità, alla fine l'ha avuta vinta, ma che fatica rispetto alla pulizia del sorpasso di Piastri sul campione del mondo.
Dunque, è arrivata la doppietta McLaren, la seconda dopo Shanghai e nuovamente con Piastri davanti a Norris. A Miami, la MCL39 ha pagato dazio in qualifica, ma sulla lunga distanza è emersa con prepotenza. A differenza delle monoposto rivali di alto cabotaggio, la McLaren ha la capacità di mantenere nella corretta finestra temperature, le gomme per lungo tempo. Senza sbalzi, come capita spesso a Red Bull, Mercedes e Ferrari.
Sul terzo gradino del podio ci è salito un ottimo George Russell con la Mercedes. Scacciati i fantasmi emersi nella Sprint, Russell si è ripreso i galloni della prima guida ottenendo il quarto podio su sei gare. Certo, c'è poco da stare allegri considerando i 37" e rotti rimediati dalla McLaren di PIastri, ma di più per ora non si riesce a dare.
Russell è finito nel mirino della Red Bull perché, secondo loro, non avrebbe rispettato la velocità richiesta in regime di virtual safety car durante le luci gialle esposte per lo stop di Oliver Bearman. Vedremo come finirà. Andrea Kimi Antonelli ha esaltato nelle primissime fasi della gara quando si è addirittura portato in seconda posizione. Poi, piano piano è sceso in classifica, ha faticato molto con le gomme hard ed è arrivato il sesto posto finale, il quarto del 2025, in un weekend vissuto ad altissima qualità.

Di certo in Red Bull non possono essere soddisfatti. Partire dalla pole e ritrovarsi quarti a 40" dal vincitore è più di uno schiaffo. E Verstappen comincerà a fare strani pensieri su quel Piastri che in battaglia non ha alcun timore reverenziale. La Red Bull registra il punticino preso da Yuki Tsunoda, che se l'è giocata in volata, pensate un po' con chi... con la Racing Bulls di Isack Hadjar. Viene proprio da sorridere.
Grandi pacche sulle spalle in casa Williams per il bel quinto posto di Alexander Albon, che fa il paio con la quarta piazza nella gara Sprint. A Miami, Albon ha decisamente offerto un weekend emozionante come non sempre gli riesce. A punti anche Carlos Sainz (nono), che ha ingaggiato un gran duello con Charles Leclerc e nelle ultime curve dell'ultimo giro ha tentato di soprendere Lewis Hamilton. Lo spagnolo è sotto inchiesta per il contatto con Hamilton e per non avere rallentato in regime di virtual safety car.

La Ferrari? Fa tenerezza per come ad ogni gara si tenti di spiegare che sarà la volta buona (per cosa poi), salvo cimentarsi in acrobatiche argomentazioni per giustificare gare di una tristezza infinita. Leclerc appare disperato, Hamilton incazzato (perdonateci il termine) e non si è tirato indietro nei commenti radio riguardo la pessima gestione dal muretto dei due piloti. Con gomme diverse, le medie l'inglese, le dure il monegasco, si è atteso troppo nel decidere di permetttere ad Hamilton di passare davanti a Leclerc.
Lewis era arrabbiatissimo e si è espresso con delicato sarcasmo in quanto rimanendo dietro al compagno la resa delle due Pirelli andava via via perdersi. Poi, è stato Leclerc, quando ha cominciato a viaggiare forte una volta trovata la giusta finestra per le sue gomme hard, a volere andare davanti a Hamilton, e gli è stato concesso. Tutto questo tira e molla per andare a prendere Antonelli, senza successo. Tutto questo tira e molla per il tentativo di arrivare sesti viaggiando a 57" da PIastri. Insomma, uno spettacolo di una tristezza cosmica. Per rendere ancora più amara la pillola, vanno segnalati i due motori Ferrari, installati sulla Haas di Bearman e sulla Sauber di Gabriel Bortoleto, andati in frantumi. Peggio di tutti comunque, la Aston Martin, con entrambi i piloti doppiati e Fernando Alonso protagonista di un testacoda solitario.
Domenica 4 maggio 2025, gara 1 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 57 giri
2 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 4"630
3 - George Russell (Mercedes) - 37"644
4 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 39"956
5 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 48"067
6 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 55"502
7 - Charles Leclerc (Ferrari) - 57"036
8 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'00"186
9 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1'00"577
10 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'14"434
11 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1'14"602
12 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'22"006
13 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'30"445
14 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1 giro
15 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1 giro
16 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1 giro
RitiratiLiam Lawson
Gabriel Bortoleto
Oliver Bearman
Jack Doohan
Il campionato piloti
1.Piastri 131; 2.Norris 115; 3.Verstappen 99; 4.Russell 93; 5.Leclerc 53; 6.Antonelli 48; 7.Hamilton 41; 8.Albon 30; 9.Ocon, Stroll 14; 11.Tsunoda 9; 12.Gasly, Sainz 7;, 14.Hulkenberg, Bearman 6; 16.Hadjar 5.
Il campionato costruttori
1.McLaren-Mercedes 246; 2.Mercedes 141; 3.Red Bull-Honda 105; 4.Ferrari 94; 5.Williams-Mercedes 37; 6.Haas-Ferrari 20; 7.Aston Martin-Mercedes 14; 8.Racing Bulls-Honda 8; 9.Alpine-Renault 7; 10.Sauber-Ferrari 6.