8 Apr 2022 [5:34]
Porsche e Audi in F1:
fatti altri passi avanti
Jacopo Rubino
Si è compiuto un altro passaggio chiave per l'arrivo in Formula 1 di Porsche e Audi. Il consiglio di sorveglianza del gruppo Volkswagen, riunito giovedì 7 aprile, ha infatti dato il via libera per il debutto dei propri marchi dal 2026, quando saranno introdotto le future future power unit. Ma finché il regolamento non sarà approvato dalla FIA dalla Germania non ci saranno annunci ufficiali. Non prima di giugno, quindi. Rimangono peraltro molti passaggi da definire.
"Una decisione non è stata presa, siamo nella fase finale di valutazione. Le nuove regole per il 2026 e per gli anni successi non sono ancora disponibili", ha chiarito Audi in una nota dopo la riunione dei suoi vertici. Non è quindi da escludere nemmeno una marcia indietro, nell'ipotesi in cui mancassero le condizioni desiderate.
Sul fronte della cugina Porsche è quasi sicuro il matrimonio con la Red Bull, comprensivo di una quota azionaria. Anche la formazione satellite AlphaTauri, ovviamente, monterebbe lo stesso propulsore. È invece tutto più in divenire dal lato Audi, perché come rivela Auto Motor und Sport si sono ridotte parecchio le probabilità di un accordo con la McLaren.
La casa dei Quattro Anelli ha cercato di acquistare il team di Woking, o almeno una sua parte, e di rilevare inoltre la divisione Automotive dedicata alle vetture stradali. La McLaren non vuole però vendere, nemmeno di fronte a un'offerta salita, secondo alcune voci, a 650 milioni di euro. Audi sta così studiando le alternative: in pole-position ci sarebbe la Sauber, oggi al via con il nome Alfa Romeo e dal 2006-2009 di proprietà BMW. Con la compagine svizzera ci sono stati già rapporti negli anni passati, quando la galleria del vento di Hinwil è stata utilizzata per sviluppare i prototipi LMP1.
Altro scenario percorribile è quello della Williams, dal 2020 in mano al fondo Dorilton Capital, il cui responsabile Jost Capito ha diretto il reparto corse VW ai tempi del Mondiale Rally. Ma si parla addirittura di Aston Martin, il cui patron Lawrence Stroll avrebbe bussato alla porta per una collaborazione, dopo aver considerato di realizzare la power unit in proprio. Ciò significa che il magnate canadese sarebbe pronto a sciogliere gli attuali legami tecnico-economici con la Mercedes.